41 ~ Forse è meglio che ti siedi

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"Antarctica voi andate a destra, io a sinistra"

La ragazza annuì senza esitare. Quell'attacco alla città li aveva presi alla sprovvista e l'unico modo per contrastarlo sembrava proprio quello di dividersi.

Era passato ormai un anno dall'ingresso dell'eroina di ghiaccio nella top ten ed anche lei aveva iniziato a scalare la classifica, proprio come aveva fatto in precedenza Takami.
Ora era ottava ed erano cambiate tante cose.
Il loro rapporto era sempre più solido, Hitashi si era rassegnato a lasciarle seguire la sua strada e lentamente si era abituata a quella sua nuova vita.
Persino gli assalti dei fan iniziavano a snervarla meno, ma di certo la gelida Antarctica non era sparita ed ora che era in servizio era quel suo lato a prendere il sopravvento.

"Tsukuyomi me la posso cavare io qui, tu contatta gli altri"

Eri si trovó davanti diversi villain, ma presi singolarmente non sembravano una grande minaccia.
Il ragazzino, che era tornato in agenzia come stagista di Hawks, osservò un attimo tentennante l'eroina, ma subito dopo si allontanò per seguire i suoi ordini. Se glielo aveva chiesto doveva essere consapevole di potercela fare da sola o semplicemente non lo voleva tra i piedi.

Antarctica non aspettó neanche un istante ad attaccare i suoi nemici e presto iniziò a vederne i risultati. In quei giorni qualcosa dentro di lei era cambiato, ma era sempre una dei dieci migliori pro Hero del Giappone e dei mediocri malviventi non potevano nulla contro di lei.

Sembrava quasi finita, la maggior parte dei villain di cui si stava occupando era ormai bloccata nel ghiaccio e lei tirò un sospiro di sollievo, stava andando tutto per il meglio finché un enorme ammasso di muscoli non fece la sua comparsa.
Eri non l'aveva minimamente visto fino a quel momento, ma con una velocità assurda quella montagna le fu addosso cercando di assestare un pugno fortissimo all'eroina che, con riflessi più che rapidi, si paró con uno scudo di ghiaccio.

Fortunatamente funzionò, ma come soluzione temporanea, infatti la lastra esplose subito in mille schegge riflettenti.
Yukiko prese un bel respiro e cercò di analizzare quell'individuo. Era fortissimo e velocissimo, cosa poteva fare?
Non fece in tempo a pensare ad una strategia che si ritrovò a dover parare altri colpi che distrussero altrettante difese della ragazza.

"Hawks ho bisogno di aiuto"

Cercò di contattare Keigo, ma l'altro non le diede tregua un secondo finché i suoi colpi non iniziarono ad andare a segno.
Un dolore lancinante al braccio la fece urlare, ma doveva stringere i denti.
Un'altra fitta alla gamba, ma non poteva arrendersi.
Infine l'attacco che la paralizzò completamente, un calcio nel ventre che cercò di contrastare con tutte le forze che le rimanevano.
Uno blocco di ghiaccio enorme si formò di fronte a lei, non poteva permettergli di andare a segno proprio così.

Hawks si fiondò contro quell'energumero nel momento stesso in cui vide Antarctica volare di schiena per quell'attacco che aveva appena frantumato la sua difesa.
Vide i suoi occhi gialli in preda al panico ed un enorme cupola nasconderla dal mondo esterno.
Che diamine le era preso? Di solito tornava allo scontro fino allo sfinimento. Comunque fosse quell'uomo gliel'avrebbe pagata cara.

"Antarctica stai bene?"

Anche l'ultimo villain era a terra, ma il ghiaccio la nascondeva ancora del tutto. Hawks provó a poggiarci sopra la mano, non ebbe però risposte.

"Antarctica sono io, rispondimi"

Iniziò a sbattere il pugno su quella fredda superficie, ma ancora nulla.

"Eri ti prego"

Solo in quel momento quella specie di scudo si frantumó rivelando la ragazza accucciata a terra con le braccia incrociate sull'addome e le lacrime agli occhi.
Keigo a quella vista così inusuale le fu subito addosso impaurito.

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora