39 ~ Tempismo

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Keigo si asciugó il sudore dalla fronte consegnando l'uomo appena sconfitto alla polizia. Aveva il fiatone per il caldo e per lo sforzo e quasi gli prese un colpo quando sentì la notifica con la suoneria che aveva impostato per Yukiko.

Effettivamente era scomparsa da circa l'inizio di quello scontro e non sapeva dove si fosse andata a cacciare. Dopo quell'avvertimento che avevano ricevuto non era tranquillo a saperla da sola, nonostante fosse raro incontrare un hero talentuosa come lei.

Cercò il telefono freneticamente e faticó a prenderlo in mano saldamente.
Un codice numerico gli si presentò davanti, cosa voleva dire? Si guardò intorno preoccupato poi realizzò. Aprì il GPS ed inserí quei numeri. Antarctica aveva bisogno di lui, era l'unica spiegazione per un messaggio del genere.

Sotto gli sguardi pieni di meraviglia dei civili aprì le sue enormi ali e spiccò il volo con una velocità impressionante anche per lui. Non sapeva cosa lo attendeva, ma non prometteva nulla di buono.

Con un'ansia che aveva provato poche volte, si ritrovò quasi subito di fronte a quello strano edificio. Come sempre in quelle situazioni chiuse gli occhi, affinó i sensi ed iniziò a captare tutto quello che poteva. Ma qualcosa non tornava, non riusciva a percepire la ragazza.
Nonostante la capacità di mantenere la calma nei momenti difficili, trattandosi di Eri, si allarmò e quasi attaccò Edgeshot nel momento in cui la sua mano gli si posò sulla spalla.

"Che ci fai qui?"

Chiese sorpreso, ma anche leggermente sollevato constatando che quella presenza fosse un alleato.

"Fa silenzio numero due"

Si raccomandó l'eroe con fare da ninjia, evidentemente Eri aveva allertato anche lui. In che cosa diamine si era cacciata per arrivare a tanto?
Facendo meno rumore possibile i due seguirono quello che doveva essere stato il percorso anche di Yukiko, ma coprendosi le spalle a vicenda.

L'atmosfera era quasi inquietante, la casa sembrava abbandonata, il messaggio indicava quel preciso luogo,ma nemmeno Keigo riusciva a percepire nessuno, era come se ci fosse un'interferenza anche nei suoi sensi. Una sensazione stranissima che non gli permetteva di stare tranquillo. Sotto un certo punto di vista per lui era un po' come essere bendati e mandati nella tanta del serpente completamente alla cieca.

"Di là"

Ad interrompere il silenzio inquietante fu la voce del ragazzo dai capelli argentati che, con un gesto della mano, indicò verso la sala adiacente dove al centro sorgeva un'enorme struttura metallica.
Il biondo sbiancò come se avesse appena visto un  fantasma e non riuscì a trattenersi, corse in quella direzione poggiandoci la mano sopra. Sembrava una gabbia, una sorta di trappola.

"È gelida, Antarctica dev'essere qui"

Esclamò abbastanza preoccupato iniziando subito a chiedersi come avrebbero potuto aprire quella cosa con loro sole forze.

"Trova un'altra via, io vado"

Ordinò Edgeshot e, senza neanche che Takami potesse rispondere, attivó il suo quirk passando per le micro fessure di quella strana gabbia che il ghiaccio di Eri era riuscito a creare in precedenza.

Quando l'eroe ninjia atterrò in quella camera oscura una fioca luce illuminava la desolazione più totale. Rabbrividí. Faceva freddissimo nonostante fossero in piena estate e dei blocchi di ghiaccio occupavano parte dello spazio, ma solo ad un'attenta analisi l'eroe poté capirne l'utilità, tenevano prigionieri un paio di uomini mascherati. Nascosto dal suo costume abbozzò un sorriso, fin lì la ragazzina se l'era cavata più che bene e tutto intorno a lui ne aveva le prove.
Proseguí con cautela lungo uno stretto corridoio quando finalmente, per la prima volta da quando erano entrati in quell'edificio, avvertí dei rumori, qualcuno stava combattendo.

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora