4 ~ Nervoso

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"Allora, hai diffuso finalmente la dottrina Hawks? È una nuova recluta?"

La voce di Dabi lo fece trasalire

"Può darsi"

Takami sapeva che lei avrebbe fatto parte della missione, non poteva negare per aiutarla a costruire la sua copertura, ma allo stesso tempo non era neanche entusiasta di infilare nella gabbia dei serpenti quella ragazza così giovane, perciò rimase sul vago.

"Amico dimostra la tua lealtà al fronte"

"Lasciami in pace Dabi, sono in servizio"

cercò di tagliare corto per rimandare la conversazione

"Giochi ancora a fare il bravo eroe eh?"

"Se vuoi che si fidino di me per avere informazioni"

rispose seccato, sapeva benissimo che doveva fingersi uno di loro, ma tutte le volte che si sentiva rivolgere frasi del genere non poteva che provare astio verso quelle parole.

"Non ho ancora deciso se mi fido di te, vedi di muoverti"

fu la risposta del villain che, con sguardo truce, iniziò ad avvicinare una mano già bollente e pronta ad esplodere in una vampata di fiamme blu.
Hawks deglutì a fatica di fronte a quel palmo tutto bruciato che si avventava troppo velocemente verso le sue piume.

"Allora lasciami lavorare alla cosa, è nuova, ho bisogno di tempo"

e con quelle parole Keigo si alzò a mezz'aria per poi salutare il villain che in risposta fece una smorfia non troppo convinta

"Ti tengo d'occhio eroe"

Si alzò in cielo sempre più in alto, lontano dalla vista delle persone, aveva bisogno di svuotare la mente.
Volò così lentamente verso l'agenzia, non ci aveva mai messo così tanto, ma non aveva neanche intenzione di metterci di meno. Sapeva che al suo arrivo Eri avrebbe voluto una spiegazione, era anche la sua missione in fondo, la meritava, ma lui non era ancora convinto di quella situazione.
Lei era si cresciuta come lui, addestrata per questo lavoro, ma era anche una ragazzina, aveva diciott'anni ed erano i suoi primi passi nel mondo dei pro Hero. La trovava una situazione scomoda anche per lui che era il numero due, figuriamoci per lei, per quanto potesse fare la dura lui avrebbe preferito almeno darle il tempo di accumulare esperienza prima di tutto questo.
Ma evidentemente la commissione non era di quel pensiero.

Hawks ripensò a quei sorrisi che la ragazza cercava di nascondere, era convinto non fosse una persona così fredda come volesse far credere ed in quel momento avrebbe solo voluto aiutarla a liberare quella sua parte, non a nasconderla sempre di più mettendo a rischio la sua vita. Certo era una hero anche lei, sarebbe sempre stata a rischio, ma quello era troppo secondo lui, talmente oltre alla sua concezione che per un istante pensò addirittura di sabotare la sua missione per tenerla al sicuro, ma non avrebbe potuto.

Eri nel frattempo era arrivata sul tetto dell'agenzia in un batter d'occhio atterrando con il nervoso addosso. Perché l'aveva mandata via? Cosa voleva nascondere quel pallone gonfiato se anche lei era a conoscenza della missione? C'era altro che non sapeva? E poi quel modo di supplicarla di andare via come se fosse una civile da proteggere, lei era una hero a tutti gli effetti ormai.

Si sedette con la schiena contro al muro senza nessunissima voglia di entrare nell'edificio, si era alzato il vento ed il cielo si stava annuvolando minacciando pioggia, ma neanche il temporale più spaventoso l'avrebbe convinta a spostarsi da lì.
L'avrebbe aspettato anche le ore se fosse stato necessario, voleva sfogarsi, ma sotto sotto voleva anche vederlo arrivare sano e salvo.

Per un istante si preoccupò, Keigo aveva usato il suo nome da Hero ed era diventato così serio, non sapeva neanche fosse capace di assumere quel comportamento che tanto si discostava dal suo modo di fare allegro e sbruffone.
Il senso di colpa iniziò a crescere nel suo petto, non sapeva in che cosa si fosse cacciato il partner e lei se ne era andata pensando solo al nervoso che le aveva provocato in quel momento, se gli fosse successo qualcosa probabilmente non se lo sarebbe mai perdonato.

Scattò in piedi ormai troppo agitata per stare ferma, stava quasi per lanciarsi alla ricerca del pennuto, aveva già liberato le ali, quando qualcosa di rosso attirò la sua attenzione. Una piuma le stava picchiettando la spalla

"Sta iniziando a piovere, entra o ti prenderai qualcosa"

Alle sue spalle Takami l'aspettava con un sorriso stanco in volto, come se in quella mezz'ora fosse successo di tutto.

Alla sua vista Yukiko si sentì cedere le gambe, tutta la preoccupazione si attenuò ed il nervoso accumulato sfociò completamente facendola lanciare contro l'altro

"Si può sapere che cosa ti è saltato in testa stupido pennuto?"

gli urlò in faccia sbattendo il suo pugno contro i pettorali dell'eroe

"Sono stata mandata da te per la missione e tu mi mandi via quando è evidente che sta succedendo qualcosa? Non osare tenermi fuori un'altra volta"

Eri cercò di assestare un altro pugno, ma questa volta non andò a segno, Hawks le aveva bloccato la mano con la sua tenendola stretta. In tutta risposta la ragazza ringhiò dal nervoso

"Se ti fosse successo qualcosa? Chi l'avrebbe detto a Hitashi?"

sibilò in modo quasi impercettibile quando una lacrima le rigò il volto dovuta allo scoppio improvviso di emozioni. Si dava della stupida da sola, sentiva di aver sbagliato ad andare via senza esitare nel suo primo vero giorno da Hero, certo il numero due probabilmente se la sarebbe cavata benissimo laddove lei magari avrebbe arrancato, ma lo stress del momento la fece veramente esplodere per quella reazione che l'aveva fatta sentire così incapace.

Una seconda lacrima si fece spazio sulla sua guancia, la pioggia tentò di camuffarla, ma a quella breve distanza Keigo fu certo di quello che aveva visto e stanco, senza le forze di spiegare e di ribattere, nel più completo dei silenzi, la chiuse in un abbraccio liberatorio.

Eri non abituata al contatto umano trasalì a quel gesto e cercò di liberarsi, ma quelle braccia muscolose la tennero ancora più stretta finché non si calmò.

"Allora Fiocco di neve, va bene che sei la regina dei ghiacci, ma io direi di entrare al caldo, asciugarci e pensare ad altro"

Questa volta la ragazza seguì il consiglio senza ribattere, non avrebbe potuto ammalarsi per cose così futili, in quel preciso istante la determinazione a diventare una hero migliore le stava crescendo dentro e non avrebbe potuto perdere tempo inutilmente.

~ Angolo ottuso ~

Capitolo striminzito e abbastanza gne, ma se mettevo il resto era lungo da morire, quindi domani arriva di meglio!

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora