LA PRIMA VOLTA CHE TI HO VISTO

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DOHA
Ho saputo solo ora da Alya dove siamo diretti, Olliver il fratello di Alan, da una festa. Immagino sia il solito buco di appartamento dove gira di tutto e non c'è nulla di bello nel dover fingere di divertirsi in un posto del genere quando l'unica cosa che si vorrebbe fare è una maratona di Netflix ingurgitando qualsiasi tipo di schifezza. Questa serata non mi ci voleva proprio, ho voglia di far fermare l'auto e scendere, per un attimo credo di avere il coraggio di farmi avanti e chiedergli di riportarmi a casa, ma devo andare a questa festa, Per Alya e forse anche un pò per me.

Alan ferma l'auto davanti a una palazzina tinta di un giallo chiaro ,gli appartamenti sono disposti in modo preciso e ordinato, solo da una finestra delle luci colorate si affacciano sulla strada, capisco che probabilmente è quello l'appartamento della festa. Scendiamo dalla macchina e seguo Alya e Alan. Un vialetto ci porta dritti verso l'entrata e un attimo dopo ci ritroviamo in una stanza piena zeppa di gente. Musica house mi rimbomba nelle orecchie, strano come i ragazzi abbiano perso ogni tipo di buon gusto musicale, c'è una puzza di erba che sballa solo a respirare, una ragazza si dimena al ritmo di musica, mentre tutti gli altri le stanno attorno godendosi lo spettacolo, indossa degli stivali fino al ginocchio e un miniabito pieno di pailettes, capelli lunghi e perfetti e un viso bellissimo.
Tra un fiume di persone attaccate come sardine che limonano ubriache, mi dirigo verso l'angolo bevande sperando che bere qualcosa possa aiutarmi ad arrivare in fretta alla fine di questa stupida serata in cui mi sono fatta trascinare.
Prendo una Tennent's e vado in giardino, ho bisogno di respirare aria pulita.
<<Doha, vieni qui da noi!>> mi grida Alya.
Volgo lo sguardo verso di lei e mi blocco all'istante. Di fianco a lei c'è Alan, suo fratello Olliver e un altro ragazzo che ha lo stesso umore che ho io, probabilmente vorrebbe stare in una qualsiasi altra parte. È alto, ha gli occhi color nocciola, i capelli mossi gli cadono sulla fronte ed è pieno zeppo di tatuaggi. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso, è come se il mio sguardo venisse attratto da lui come una calamita.

<<Terra chiama Doha>> mi dice Alya invitandomi a raggiungerla.
Non so come, ma riesco a smettere di guardarlo e la raggiungo.

JASON
<<Doha, vieni qui da noi!>> grida Alya.
Mi volto per capire con chi sta parlando e vedo avvicinarsi una ragazza insicura di dove stia andando.
Incrocio i suoi occhi, i capelli neri lunghi e ondulati le si poggiano delicatamente sulle spalle per poi finire a metà schiena, ha gli occhi verdi con delle sfumature che danno sul giallo e le labbra carnose sembrano disegnare un cuore. Per un momento al mio cuore manca un battito o probabilmente riprende a battere dopo un sacco di tempo che non lo fa più. Come può esserci tanta bellezza in una persona sola?

<<Dove cazzo eri finita>> le dice Alya. <<Ero a prendere da bere>> risponde lei. Io me ne resto in silenzio scrutando ogni parte di lei, lascia realmente senza fiato nonostante indossi solo un top coperto da una giacca e un semplice jeans.
Sarà l'erba che ho fumato o forse gli shot stanno dando il loro effetto, ma non riesco a staccarle gli occhi di dosso.
Ci presentiamo e ci guardiamo per un pò, capisco dal suo atteggiamento che non è a suo agio qui e poi mi decido di abbassare lo sguardo e far finta di concentrarmi su altro.
Non posso permettermi di avere un interesse per qualcuno, specialmente se quel qualcuno è già stato segnato da un dolore e a quanto ne ho sentito parlare da Alan e Alya della ragazza che ho di fronte, di sofferenza ne ha già subita abbastanza. Devo starle lontano, ricordandomi che distruggo tutto ciò che tocco.

DOHA

<<Lui è Olliver>> mi dice Alya, stringo la mano al ragazzo <<È un piacere Olliver, io sono Doha.>> <<Sono felice di conoscerti Doha>> replica lui.
<<Lui è Jason>> dice Alan. <<Ciao Doha>> mi dice Jason stringendomi la mano. Una strana scossa parte dai piedi e mi scorre per tutto il corpo, è una sensazione strana. Come può uno sconosciuto farmi questo effetto? Lui abbassa lo sguardo e lo rivolge alla tipa che prima ballava in salotto, una tipa super sexy e io ripiombo nella realtà.

La serata va avanti così, tra Alya e Alan che alternano un bacio ad uno shot e Olliver che probabilmente questa sera ha deciso di non farsi scappare la sua ex Desy.
Sono a disagio, Jason il ragazzo bello da morire che ho conosciuto prima mi guarda per qualche istante ogni tanto, probabilmente ha capito che vorrei andare via al più presto possibile.
Continuo involontariamente e nervosamente a strofinarmi il tatuaggio sul polso. Non pare molto deciso a fare conversazione, a parte qualche sguardo mi ignora decisamente, poi d'improvviso si alza mi fa un cenno di saluto con la testa e se ne va.

Passate due ore, capisco che per oggi ne ho avuto abbastanza di feste e balletti e come se non bastasse Tristan non la smette di mandarmi messaggi, decido di andare via, fortunatamente casa mia è a tre isolati da qui, raggiungibile facilmente a piedi.

Dirigendomi verso la folla di persone che ballano, mi avvicino ad Alya <<Alya io vado>> dico urlando per farmi sentire oltre la musica.
<<Ma come, di già? Avviso Alan e ti diamo uno strappo.>> Mi risponde lei.
<<Si, per stasera sono apposto e tranquilla faccio una passeggiata>> le dico, <<grazie per la serata.>>
<<A domani Doha>> Le faccio un cenno di saluto con la mano, prendo la borsa e vado via.

JASON
Ho cercato di stare più alla larga possibile dalla ragazza di stasera, non abbiamo parlato granchè ed è proprio questo che mi preoccupa, non riuscivo a staccare i miei occhi da lei. Continuava a strofinare nervosamente il pollice sul polso dove ho notato abbia un tatuaggio. Ogni tanto nonostante il mio impegno a non farlo la guardo, spero non se ne stia accorgendo.
Devo andare via da questo posto, penso. Mi alzo frettolosamente dalla sedia, la saluto con un cenno di capo e vado via. Entro in camera, accendo la musica e mi infilo nel letto, cercando di ricomporre i pezzi della serata, mi sento strano. Questa volta avrò esagerato di gran lunga con alcool e con gli spinelli. Chiudo gli occhi,mi giro e mi rigiro nel letto ma nulla, nella testa inizia a frullarmi di tutto, mia madre, mio padre per terra...
Mi alzo dal letto, ho bisogno di camminare e fermare tutto il casino che ho in testa. Indosso una felpa, mi accendo una sigaretta e passo oltre la festa facendomi largo tra la folla e mi dirigo fuori dal condominio.

Come Un TatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora