LA VOGLIA DI RISCHIARE

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DOHA
<<Tutto bene?>> mi chiede Jas.
<<Si, tutto bene>> gli rispondo appiccicandomi alla faccia un sorriso super falso. Spero mi creda, anche se la sua espressione mi fa esplicitamente capire il contrario.
<<Andiamo Doha, non raccontarmi balle.>> mi prende per mano e salutando tutti mi trascina con se uscendo di casa, fino ad arrivare in macchina.
Mette in moto e dieci minuti dopo siamo parcheggiati davanti a un parchetto in periferia.
<<Avanti, che succede?>> continua a tenermi per mano e io non so più se pensare a Fargo o all'emozione che mi trasmette questo contatto tra noi.
<<Non mi fa impazzire l'idea di tornare a Fargo>> gli confesso. Mi guarda con aria interrogativa. <<Pensavo fossi felice di rivedere i tuoi>> mi dice.
<<Lo sono, ma non è per loro che voglio evitare di andarci.>>
<<È per lui, vero?>> abbasso lo sguardo, vorrei rispondergli che va tutto bene, ma in realtà non va bene per nulla. Tornare li vuol dire avere la possibilità di rivedere Tristan ed ora come ora è l'ultima persona al mondo che mi va di incontrare, il male che mi ha fatto me lo porto dentro come un macigno pesantissimo. Mentre aspetta una risposta mi chiede: <<Lo ami ancora?>> a questa domanda con mia sorpresa non so cosa rispondere. Si? No? Fino a un mese fa non ci avrei pensato nemmeno un attimo, ma ora? Cos'è cambiato dentro di me? Perché penso a Jason invece di continuare a pensare a Tristan? <<Non credo>> gli rispondo. Lui mi stringe ancora di più la mano e mi sorride, un sorriso vero, di quelli che ti aprono il cuore e ti restano impressi nella mente per sempre. Inaspettatamente mi attira a se cingendomi con le braccia muscolose la vita spostandomi dal mio sedile sulle sue ginocchia, io mi volto e sollevo la testa per guardalo negli occhi, mi sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio disegnando il contorno del mio zigomo con il suo indice, posa la sua bocca sulla mia e la sua lingua si fa strada dentro la mia bocca. Tutto intorno a noi si ferma e siamo solo io e lui. Le sue labbra carnose e calde scivolano sulla mia guancia incendiandomi, i nostri respiri si fondono e giuro di riuscire a sentire il battito del suo cuore. Poi d'improvviso allenta la presa e si scusa, riportandomi delicatamente sul mio sedile. Continuo a non capire i suoi repentini sbalzi d'umore e allo stesso tempo mi spaventa il fatto che avrei voluto che continuasse, nonostante ci conosciamo poco e niente, dal momento in cui ci siamo visti sento di essere legata a lui in un modo mai successo. Mi è entrato dentro la pelle e in modo veloce e incisivo, nonostante la promessa che mi sono fatta giurando di aver chiuso con gli uomini lui con dei soli sguardi è riuscito a buttare a terra tutte le mie difese abbattendo il muro che avevo messo tra me e il resto del mondo.

JASON

Più cerco di stare lontano da lei, più la ritrovo ovunque. Dal giorno in cui l'ho incontrata non sono più riuscito ad andare a letto con nessun'altra, ho sempre ben piantata in testa l'idea di non avvicinarmi a lei, ma puntualmente ogni volta che c'è ne occasione mi ritrovo sempre più vicino, a confrontarla e a guardarla con una voglia matta di stringerla e baciarla. Non dovrei, ma sono felice che non sia più innamorata dello stronzo del suo ex. D'istinto la avvolgo tra le braccia e la sollevo facendola accomodare sulle mie gambe, mi fissa dritto negli occhi e non vedo nient'altro che lei e le sue labbra. Non esito per nulla, mi spongo in avanti e le sfioro le labbra con le mie, la voglio, la voglio più di qualsiasi cosa e sento che lei vuole me, certe cose non serve dirle, si sentono e basta. Sento il cuore esplodermi in petto, mi sento diverso accanto a lei, mi sento migliore. Nei pochi momenti in cui è con me riesco persino a dimenticare che il senso di colpa per la morte di mio padre mi divora, il mio piano di starle alla larga sta fallendo miseramente. Poi il corpo di mio padre disteso a terra mi si fissa in testa e io mi ritraggo, mi scuso e la rimetto a sedere sul suo sedile. Lei mi guarda confusa e io mi sento morire. Ho bisogno di una canna, subito.

La accompagno fino a casa e non riesco a guardarla negli occhi. Mi sento una merda. Vorrei passare ogni attimo della giornata con lei, eppure ogni volta che ho l'occasione di averla vicina riesco a rovinare tutto.
<<Senti Doha, mi dispiace.>> le dico alzando lo sguardo e posandolo su di lei.
<<Non scusarti Jason, può succedere a tutti di far qualcosa preso dal momento non volendolo fare realmente.>> mi risponde, i suoi occhi sono pieni di delusione.
<<Sbagli, forse è l'unica cosa che vorrei fare dal momento in cui ti ho vista.>>
Mi guarda fisso negli occhi e mi bacia.
In quel momento esatto tutto intorno a noi si spegne, come se fossimo gli unici al mondo.
Entriamo in casa e non riesco letteralmente a staccarmi da lei.
Le nostre labbra come incollate l'una all'altra emanano un calore in grado di far prendere fuoco all'intero appartamento, le stringo le braccia sulla vita e la dirigo verso il divano.
Non dovrei, dovrei fermarmi, dovrei allontanarmi, ma è come se ogni parte del mio corpo mi chiedesse di lei. In questo momento c'è lei e tutto il resto non ha importanza, mi attira a sé prendendomi dal maglioncino e gli sfilo la maglietta. Poso la mia bocca sul suo corpo nudo, partendo dal collo, passando per i seni, gli abbasso i pantaloni e le mutandine arrivando con la lingua nella parte più intima di lei.
I suoi gemiti mi mandano in tilt il cervello e mi spingono a fare ancora di più, ho voglia di riempirla completamente.

DOHA
Jason è su di me e il suo profumo mi riempie i polmoni, vorrei che questo momento non finisca mai. Lo voglio, lo voglio su di me, dentro di me e non parlo solo di sesso. Lo voglio dentro al mio cuore, dentro la mia vita.
Si avvicina al mio viso e mi morde il labbro, vuole che io sappia che mi desidera e l'ho capito chiaramente, lo bacio e gemo ancora presa dal piacere mentre bacia la parte più intima di me.
Si slaccia i pantaloni infila una mano nella tasca posteriore per recuperare un preservativo, se lo srotola addosso e io inizio a contare i secondi che mi separano da lui prima di iniziare ad essere un corpo solo.

Si spinge verso di me, lentamente, come se avesse paura di potermi far del male in qualche modo, gli avvolgo le braccia al collo e gli lecco le labbra. Voglio che senta la voglia di me, voglio che mi desideri come nessun'altra.
Inizia a spingere con più forza, ancora e ancora e io non posso far altro che gemere sprigionando tutto il piacere che mi da con un orgasmo, subito dopo anche lui è al culmine del piacere. In vita mia mi sono sempre accontentata ma questo momento, davvero, vorrei che non finisca mai.

Facendoci spazio a vicenda ci sdraiamo sul divano e mi addormento subito dopo.

JASON

Apro gli occhi e non è stato solo un sogno.
Sono a casa di Doha e lei dorme accanto a me. È stata la notte più bella della mia vita, rimarrei così per sempre, ma in un secondo ricordo il viaggio e la valigia che ancora non ho fatto.
Sono le 5 del mattino praticamente ancora sono a nulla.
Mi vesto velocemente, con il telefono di Doha faccio uno squillo al mio e salvo i numeri. Mi metto in macchina e sfreccio verso casa.

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