IL VIAGGIO DEI DUBBI

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Capitolo 10

Questo viaggio mi spaventa, ho paura di spingermi ancora più oltre e di arrivare ad un punto in cui non potrò più fermarmi, ma allo stesso tempo l'idea mi piace. Prendo i miei vestiti, recupero lo spazzolino da denti dal bagno e infilo il tutto in valigia, ci aspetta un lungo viaggio in auto.

DOHA

Mi sveglio e sono nuda sul mio divano, ma di Jason nessuna traccia. L'ipotesi più prepotente che si fa spazio nel mio cervello è quella che si sia pentito, tralaltro questo viaggio improvviso mi ha spiazzata, ammetto di non avere molta voglia di rischiare di incontrare Tristan, ma allo stesso tempo l'idea di passare le vacanze con i ragazzi mi piace, spero solo che non mi stia facendo trascinare troppo da Jason e tutto il casino che ha dentro, lo conosco troppo poco, ma giorno dopo giorno ho sempre più voglia di conoscere tutto di lui e della sua vita. Ieri sera è stata la cosa migliore che io abbia mai provato, ma se si fosse pentito? Devo smetterla di buttarmi a capofitto nelle persone.

JASON
Sono in un ritardo fottuto, corro in bagno per lavarmi il viso e dare una spazzolata ai denti, metto su la caffettiera e mi cambio vestiti con le prime cose che trovo: Una pantalone della tuta, una maglietta nera e una felpa ,come al solito non perdo tempo per sistemare i capelli e li lascio cadere sulla fronte nella direzione che vogliono, afferro in tutta fretta la valigia e mi dirigo verso casa di Alan.
Durante tutto il tragitto non faccio che pensare a quanto sia pericoloso partire con loro, ma una parte di me sa che desidero farlo con tutto me stesso.

Percorro la strada che separa casa mia dalla casa dei ragazzi a passi lunghi e spediti, scrutando ogni minimo particolare sugli addobbi natalizi, delle renne addobbano giardini innevati, un babbo natale se ne sta lì appeso sulla ringhiera di un balcone, assurdo pensare a quanta tristezza mi mettano questi addobbi. Nonostante faccia molto freddo, il sole oggi illumina la città innevata.

Arrivo davanti casa di Alan e trovo i ragazzi li ad aspettarmi, sono tutti li, tranne Doha. Un mix di delusione e sollievo si fa strada in me, sensazioni contrastanti fanno a botte dentro il mio stomaco, se lei non c'è sarà più facile resistere alla tentazione, ma se non c'è, d'altro canto, non farò altro che chiedermi per tutto il tempo perché non è venuta? Che cosa fa? Odio il pensiero che possa rimanersene qui da sola per tutto il tempo. Sento Alya e Alan parlare di Doha, a quanto pare non risponde al telefono e a casa non c'è, io evito di parlare e chiedere di lei, mi è indifferente, devo almeno far finta. Eppure mi tortura la paura che le sia successo qualcosa.
<<Ragazzi aspettate!>> Dice una voce alle mie spalle entrando dentro di me e oltrepassandomi per tutto il corpo e all'istante mi rendo conto di chi sia. Un sorriso mi si illumina in faccia, contro tutti i vorrei sono felice che sia qui e che stia bene.

DOHA

Un temporale stanotte ha mandato via la corrente da me e il telefono non si è caricato, la sveglia non ha suonato e mi sono ritrovata con ben mezz'ora di ritardo. Ho infilato una salopette di jeans abbinata ad una maglia azzurra, ho indossato le mie sneackers preferite, mi son data una sistemata veloce e sono uscita di casa. Ho dovuto obbligatoriamente fermarmi in farmacia a comprare uno di quelli stupidi braccialetti contro il mal d'auto che spero mi sia d'aiuto durante il viaggio, sempre che non abbiano pensato che non volessi partire e siano andati via.
Mi metto a correre per raggiungere il prima possibile la casa di Alya, punto di ritrovo per partire, ma faccio una fatica assurda per trascinarmi questa valigia dietro. Contro ogni mia aspettativa riesco ad arrivare senza essere caduta, e i ragazzi fortunatamente non sono ancora partiti. Jas è di spalle e lo riconosco subito, indossa una semplice tuta ma rimane comunque bellissimo.

<<Ragazzi aspettate!>> è l'unica cosa che riesco a dire, faccio dei profondi respiri per regolarizzare i miei battiti.
<<Ormai non speravamo più che venissi!>> mi dice Alya con tono esasperato.
<<Ho avuto un problema con il telefono e la sveglia non ha suonato>> faccio per spiegare, quando all'improvviso Jas si volta verso di me e mi sorride. Ogni giornata dovrebbe iniziare vedendo un sorriso del genere penso e gli ricambio il sorriso.

Carichiamo le valigie nel porta bagagli e ci infiliamo in auto.

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