DOHA
La sveglia del telefono inizia a squillare, apro gli occhi e le finestre filtrano la luce del sole. È un nuovo giorno e il turno al Sun mi aspetta, controvoglia mi alzo dal letto mi trascino in bagno lavandomi il viso e i denti, dopodiché mi metto addosso la maglia del Sun e un paio di Jeans con le sneakers. Mezz'ora dopo sono all'interno del locale.
Il mio capo ha acconsentito che per un po' di tempo faccia il turno di mattina e la differenza con i miei soliti turni serali si vede eccome, mentre nel turno di sera non faccio altro che servire cocktail e badare a gente ubriaca, durante il turno di mattina sembro un robot intento a servire caffè, tè, e brioche.
Il Sun è un locale molto frequentato al mattino, si trova in un punto molto caotico di Seattle, tante persone si fermano a fare colazione qui prima di andare al lavoro. Mentre servo un thè ad una cliente alle prese con le sue scartoffie dalla porta principale vedo entrare Alya.
<<Ehi tu, che ci fai qui?>> le chiedo felice di vedere un volto conosciuto.
<<Doha ti prego, preparami una tisana, ho bisogno di calmarmi un po'>> mi risponde con tono preoccupato, poi aggiunge <<Come sai ultimamente non mi trovavo granché bene al mio vecchio lavoro, ho scelto di inviare la richiesta per un lavoro in una nuova testata giornalistica e si dà il caso che l'ufficio sia proprio alle spalle del Sun. Oggi ho il colloquio, per questo sono da queste parti.>> Faccio il giro del bancone e la tranquillizzo. <<Andrà tutto bene, vedrai. Mostrati per quella che sei e non potranno fare altro che assumerti.>>
<<Lo spero, grazie Doha>> mi dice, poi di tutta fretta beve la sua tisana e va via.
<<Fammi sapere come va!>> gli urlo da lontano,<<Certo ti chiamo dopo!>> mi risponde mentre corre verso l'uscita.
Servo gli ultimi clienti, pulisco il bancone e il pavimento del Sun, spolvero i tavoli e in poco tempo la mia giornata lavorativa è giunta al termine.JASON
Apro gli occhi e l'ansia mi pervade, cazzo non ho sentito la sveglia! Guardo l'orario sul telefono e sono in ritardo di una fottutissima ora. Mi alzo in fretta e furia e corro in bagno per lavarmi il viso, poi torno in camera e mi infilo la tuta, mi precipito in macchina e sfreccio verso l'officina.
<<Ehi Carl! Scusa il ritardo.>> gli dico ancora con il fiato corto per la corsa. <<Non preoccuparti Jason! Anzi se ne hai bisogno sai che la mia proposta è sempre valida>> mi dice. Carl mi ha proposto di assumersi tutto il lavoro di entrambi fino a quando non mi fossi assicurato che Doha stia bene e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo. <<Beh da quale bambina iniziamo?>> gli dico indicando la fila di macchine parcheggiate nel garage, <<c3 rossa>> mi dice, E sdraiandomi sul sostegno con ruote mi infilo sotto l'auto ed inizio a smontarne i pezzi per rimetterla in sesto.Due ore dopo finisco il mio turno in officina, saluto Carl e torno a casa per darmi una sistemata. Doha mi aspetta.
DOHA
Qualcuno bussa alla porta e il cuore mi martella nel petto al pensiero che sia Jason, gli apro e mi viene incontro prendendomi in braccio e baciandomi in modo deciso e pieno di passione, chiudiamo la porta alle nostre spalle e nonostante l'appuntamento decidiamo di concederci qualche momento per noi.
Ci dirigiamo in camera e lui mi stende sul letto, ci baciamo, le nostre labbra bruciano al contatto, mi sfila la maglietta e inizia a baciarmi sul collo per poi scendere sempre di più verso il basso, si sdraia accanto a me e inizia a toccarmi con due dita sul mio punto più sensibile. Lo afferro per le spalle e lo spingo su di me, lui recupera un preservativo dal cassetto del comodino ed in un attimo è dentro di me, riempiendomi completamente. Ho voglia di gridare, gemo, avvolgo le mie braccia sul suo collo e gli graffo la pelle delle spalle. Lui spinge, spinge dentro di me con ferocia e allo stesso tempo con tutta la dolcezza del mondo. Qualche minuto dopo cadiamo esausti e compiaciuti l'uno accanto all'altra.JASON
Decidiamo di rimetterci in sesto ed andare all'appuntamento che avevo previsto per oggi.
<<Sei pronta?>> le chiedo. <<Prendo la borsa e arrivo>>mi risponde e in poco tempo con l'auto tracciamo la strada che separa casa di Doha alla casa di Carl e Lisa.
<<Dove andiamo?>> mi chiede confusa,<<credo tu debba conoscere delle persone>> rispondo ,<<cioè chi?>>,<<stiamo andando dai miei zii>>,<<ma come?! se me l'avessi detto mi sarei preparata meglio.>> mi dice delusa,<<stai benissimo ,non farti paranoie>> le rispondo e le stringo la mano.
Imbocco la 44esima e dopo pochi km parcheggio davanti alla villa di Carl.DOHA
Scendiamo dall'auto e subito ci appare agli occhi un giardino immenso che porta all'ingresso di una villa. È un giardino magnifico, pieno di fiori colorati e vecchi vasi in pietra, attraversiamo il viale ed arriviamo davanti alla porta su cui è esposto un cartello in legno con su scritto Mr. Miss. Kaya. L'ansia mi assale, se non gli piacessi? E se dicessi qualcosa di sbagliato? Ma Jason sembra accorgersene subito, poco dopo mi abbraccia e mi sussurra che andrà tutto benissimo. Suoniamo il campanello alla porta troviamo un uomo di mezza età molto somigliante a Jason con capelli mossi e scuri, alto, ben curato sulla quarantina d'anni. Accanto a lei c'è una donna bellissima, bionda con due occhioni verdi, orecchini con perle e un vestito azzurro in pizzo. <<Benvenuti ragazzi>> ci dice l'uomo, <<ciao zio>> gli risponde Jas e la donna con un gesto ci fa cenno di entrare in casa.
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Come Un Tatuaggio
RomansaIn una Seattle illuminata e caotica Doha e Jason si incontrano per pura coincidenza. Ma cosa succede quando vicini fa male,ma lontani di più? Vale la pena rischiare tutto per una storia senza speranza? Come Un Tatuaggio. Questo libro va a chi crede...