ti porto dai miei p2

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JASON
Ho deciso di portare Doha dai miei zii, mi sembrava il modo più corretto per farla entrare definitivamente nella mia vita in tutto e per tutto.
Quando questa mattina ne ho parlato con Carl mi è sembrato felice e fiero dell'idea, in questi ultimi tempi da quando mio padre ,suo fratello, è morto sono stati loro a prendersi cura di me, come se fossi stato un figlio, come se sentisse il dovere di assumere il ruolo di suo fratello, nonostante sa bene sia impossibile. Ha voluto che sapessi di avere comunque una famiglia su cui contare. Negli ultimi mesi gli ho dato non pochi problemi, ma loro nonostante tutto mi hanno aiutato ad uscire dalla merda in cui mi fiondavo.
Doha è visibilmente felice di conoscerli e io penso che portarla qui sia stata una delle scelte più giuste che abbia fatto negli ultimi tempi.
Carl ci chiede di seguirlo in salotto e ci accomodiamo sul suo enorme divano bianco in pelle. Hanno sempre avuto buon gusto, che sia nella casa, nel vestire e ovviamente nelle macchine che posseggono.

DOHA
Gli zii di Jason ci hanno chiesto di seguirli in salotto, mi sento emozionata e ansiosa allo stesso tempo per questa nuova conoscenza.
La villa è enorme, le pareti all'interno sono tinte di giallo, i mobili sono in legno di ciliegio, un divano enorme in pelle riempie la sala, quadri appesi alla parete rallegrano la stanza, è tutto impeccabile, ma guardando Carl e Lisa non potrebbe essere altrimenti.
<<Posso offrirvi un caffè ragazzi?>> ci chiede Lisa sorridendoci.
<<Si, grazie>> rispondiamo io e Jas in coro. Lei annuisce e si volta per dirigersi in cucina.
<<Allora>> aggiunge Carl <<come ti senti Doha? Jason mi ha raccontato del fattaccio. È incredibile come certe persone possano essere così crudeli.>>,<<Sto benissimo Carl, ti ringrazio, si la penso come te, ma fortunatamente per ogni persona che cerca di farti del male, c'è una persona che compensa facendoti del bene, Jason mi è stato vicino per tutto il tempo e se sono viva è grazie a lui.>> lui mi stringe la mano e mi sorride, illuminando il mio mondo.
<<Bravo Jason, non so se te l'abbiamo già detto, ma siamo orgogliosi di te.>>
<<Grazie Carl>> gli risponde Jason visibilmente imbarazzato.
Lisa arriva con il vassoio su cui c'è le nostre tazze di caffè e dei biscotti.
Beviamo il nostro caffè e Lisa e Carl iniziano a raccontarci dei piccoli aneddoti su quando Jason era piccolo. Sfogliamo l'album delle sue foto e dagli occhi dei due traspare tutto l'amore che provano per Jas.
Dopodiché Lisa si alza per sparecchiare il tavolino e io la seguo per darle una mano. Arrivate in cucina il viso di Lisa assume una strana espressione, come se mi volesse dire qualcosa, ma resta zitta e non dice nulla, a quel punto decido di essere io a spingerla a farlo.
<<È tutto okay Lisa?>> le chiedo
<<Si Doha è tutto okay, è solo che Jason è molto cambiato da quando ci sei tu, voglio, volevamo ringraziarti, non sappiamo come tu abbia fatto ma è diventato tutto l'opposto di ciò che era, prima passava le giornate a farsi del male, non ha mai accettato la morte dei suoi genitori, ma da quando ci sei tu è come se fosse arrivato in un punto di accettazione. >>,il cuore mi batte forte nel petto <<Lisa, io amo vostro nipote, lo amavo prima ed ora ancora di più, lui mi ha salvato la vita, se non avessi avuto lui ora molto probabilmente non avrei l'occasione di parlare con lei o con nessun altro.>>,Lisa mi prende una mano tra le sue  <<Spero possiate essere felici ragazzi e Doha, per qualsiasi cosa, fai come se fossimo la tua famiglia.>> mi dice,<<Grazie Lisa, vale lo stesso>> le rispondo e raggiungiamo i nostri uomini in sala.

JASON
Doha e Lisa sono in cucina da un po',mi chiedo se sia successo qualcosa, mentre faccio per alzarmi per raggiungerle le vedo arrivare.
<<Che fine avete fatto voi due?>> chiedo incuriosito.
<<Cose da nonne!>> mi risponde Lisa strizzando l'occhio a Doha, Carl scuote la testa divertito e tutti scoppiamo in una risata.
Passiamo un paio d'ore spensierati, parliamo del più e del meno, verso le 16:00 decidiamo di tornare a casa.
<<Grazie mille>> dice Doha a Carl e Lisa mentre raggiungiamo la porta,<<Grazie a voi ragazzi, quando volete passare siamo qui.>>

Qualche minuto dopo ci infiliamo in macchina e facciamo ritorno a casa.

DOHA
<<Come hai intenzione di passare il resto della giornata?>> mi chiede Jason interessato.
<<Beh, forse avrei un'idea>> gli rispondo stuzzicandogli l'orecchio con le labbra, lui mi avvolge con le braccia e prendiamo come destinazione la camera da letto.
Facciamo l'amore, come se fosse la prima volta, come se dovesse essere l'ultima. Ci desideriamo, ci prendiamo, ci teniamo stretti ed insieme entriamo in un mondo tutto nostro, fatto di debolezze e scelte difficili, di protezione e amore immenso, un mondo in cui nessun'altro può entrare oltre noi.
Dopo ore passate in silenzio uno accanto all'altro a ridere e a riempirci di dolcezza sono le 20:00 e decidiamo di alzarci dal letto.
<<Hai fame?>> mi chiede Jason.
<<Moltissima>> gli rispondo affamata, <<pizza?>>, <<volentieri!>> lo bacio e chiamiamo il fattorino per farci portare due pizze.
Il resto della serata passa così, insieme sul divano a guardare un film, dopodiché Jason mi stringe a se <<che ne dici se domani portiamo le tue cose a casa mia? Sono stanco di passare le notti senza di te>> mi chiede dolcemente, <<d'accordo domani mi trasferirò da te, iniziamo dopo il lavoro, va bene?>> gli chiedo felice, <<ottimo!>> mi risponde pieno di gioia. Domani ci aspetta un'altra intensa giornata tra il lavoro e il trasloco. Quando lui va via prendo un'aspirina per cercare di placare un mal di testa che mi martella le tempie e mi preparo una camomilla sperando riesca a far smettere di girare il mio stomaco, rimetto in ordine la casa, inizio a preparare qualche scatolone, dopodiché mi faccio una doccia al volo e mi infilo nel letto, in poco tempo dormo pesantemente.

Come Un TatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora