Capitolo 1

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Dopo una giornata di lavoro sono davanti allo specchio e vedo il mio riflesso. I capelli castano ramati scendono con morbide onde e si appoggiano delicatamente sulle spalle. I miei occhi verdi sono stanchi dalla giornata lavorativa passata davanti al computer e come sempre rispecchiano la mia poca voglia di uscire la sera.

Mi sono fatta convincere a partecipare a questa serata tra colleghi. Colleghi che mi stanno più o meno simpatici. Raramente ci partecipo e quando lo faccio è solo dopo innumerevoli tentativi di persuasione da parte della mia collega Stephanie.

Non sono mai stata una ragazza da feste, la musica da discoteca non è il mio genere e nemmeno bere tanto da non ricordare la serata.

Sto cominciando a pensare che forse questa volta mi sono lasciata convincere troppo in fretta da Steph. Dopo una settimana in ufficio non mi va molto di rivedere i colleghi anche il venerdì sera, anche perché a parte Stephanie, non ho legato molto con nessuno di loro.

Mentre mi guardo riflessa allo specchio cerco mentalmente una possibile scusa per non dover partecipare a questa serata.

Purtroppo non mi viene in mente nulla di sensato e plausibile.

"Wow! E l'avevo detto che ti sarebbe stato alla perfezione!"

Io sorrido mentre alle mie spalle compare la mia coinquilina e migliore amica Vicky.

Lei è la bontà fatta persona, è la ragazza più dolce che abbia mai conosciuto.

Questo vestito grigio mi arriva a metà coscia e lascia scoperta una buona parte della mia schiena dove risalta il nero dei miei tatuaggi.

Non ho proprio il fisico di una modella, ne sono consapevole, ma non mi lamento. Mi sono sempre sentita a mio agio nel mio corpo, non ho mai sentito il bisogno di mettermi a dieta, anzi direi tutto il contrario.

Mi ammiro allo specchio per l'ultima volta e devo ammettere che ha ragione Vicky, mi sta proprio bene questo vestito.

Infilo le mie comodissime Converse nere mentre Vicky non perde tempo per farmi notare che con questo vestito i tacchi sarebbero sicuramente più appropriati.

"Mi spiace, ma devo guidare e non lo so fare con i tacchi" mi giro verso di lei per farmi guardare.

"Ma sei stata tu a voler guidare, sai che sarebbero potuti passare a prenderti. Trevor sicuramente si sarebbe offerto." dice lei con un sorriso malizioso sul volto.

"Guidare mi piace e non mi pesa. Anzi se vado con la mia auto posso rientrare quando mi pare e non devo aspettare il passaggio di nessuno. E poi teniamo conto che guidare è una scusa per non dover mettere scomodissime scarpe dal tacco alto per tutta la serata" le rispondo a mia volta sorridendo e strizzando l'occhio.

Quando salgo in auto, pronta a mettermi alla guida, penso per l'ennesima volta a quanto mi pesi uscire stasera. Ma ormai ho dato la mia parola e Steph non mi perdonerebbe mai se le dessi buca.

Passo a prendere Stephanie che mi sta aspettando appoggiata al cancello d'entrata del suo appartamento. Quando sale in auto, dopo esserci salutate, mi squadra dalla testa ai piedi, per quanto essere sedute in auto possa permetterle, e alla fine compare un sorriso soddisfatto sulla sua faccia.

"Dai, spara. Dimmi che ne pensi." la incoraggio mentre guardo dallo specchietto prima di rientrare nella corsia di marcia. So perfettamente che Steph non ha bisogno di incoraggiamento per dire la sua.

"Dove lo tenevi nascosto questo vestito! Certo, per le scarpe potevi impegnarti di più" dice ridendo.

"Ringrazia che ci sono stasera" le rispondo contraccambiando il suo sorriso e aggiungo "Piuttosto vedi di non lasciarmi da sola con Trevor, grazie".

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