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Maileen's pov

Rifiuta.

Non so quanta forza di volontà mi ci è voluta per premere quel tasto.

Sono consapevole che, prima o poi, sarò costretta ad accettare, affrontarlo e parlargli una volta per tutte.

Ma non adesso. Va tutto troppo bene per sentire un'altra volta la sua voce e fottermi la testa di nuovo.

Ora le priorità sono Josh, Riley ed il talent, rimpiangermi per il mio ex non è, e spero non sarà, tra queste.

Pochi secondi dopo, arriva un'altra chiamata, Anne.
«Ehiii» mi saluta.

"Ma buongiorno" ricambio "sei ancora in Germania?"

«già. Comunque tra poco è il compleanno di Riley, dobbiamo organizzarle qualcosa»

"tipo una festa a sorpresa?"

«Sì, ma molto più grande di una normale festa. Qualcosa che una pigra e tirchia come te non potrebbe neanche immaginare» scherzò. E come darle torto, ho sempre avuto troppi pochi soldi, e amici, per organizzare grandi feste di compleanno.
«Anzi, sai una cosa? lascia stare, organizzo io, tu pensa a comprarle un regalo»

"Fottiti" le risposi, sapendo che mi considerava solo una palla al piede, ma alla fine ero felice che mi avesse tolto un'altra cosa di cui occuparmi.

«grazie, ma a quello ci penserà il mio ragazzo. Sai, dato che il mio ce l'ho ancora» mi prende in giro.

Tutti ci stanno prendendo troppo gusto a fare battute su me e Payton.

"ha ha ha, che simpatica, aiuto, non riesco a smettere di ridere." dico apatica.

«Lo so, sono una comica nata, ci vediamo puta, vai a limonarti Josh»

"Sí sì ciao" riattacco e mi metto il telefono in tasca.

Ho ancora freddo, credo di essermi presa per davvero la febbre.
Ritorno in salotto, dove Josh e Riley sono nella stessa posizione di prima, uno abbracciato all'altra.
Riley credo stia dormendo.

"Tutto ok?" chiede Josh.

"Sì, stavo organizzando il compleanno di Riley" non è proprio una bugia, è solo una parte di verità, no?

"Io ci sarò" dice Josh.

"me lo aspettavo, anch'io non mancherei al compleanno del ragazzo che mi piace"

"Riley non mi piace"

"Sì, come vuoi tu. Comunque io ho sonno e vado a dormire. Mia madre e mio fratello dovrebbero essere qui per le undici, andatevene il prima possibile" dico, iniziando a salire le scale per andare in camera mia al piano di sopra.

"Sempre molto ospitale" si lamenta Josh, ma io lo ignoro ed entro in stanza.
Provo la febbre e, come mi aspettavo, ho 39,3.

"Che palle" sussurro. Non è proprio questo il momento per ammalarsi, ho troppe cose a cui pensare.

Mi stendo sul letto e prendo il computer. Cerco di editare qualche video, ma finisco per crollare sul cuscino con il pc ancora acceso.

lontani dal proprio passato || PAYTON MOORMEIERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora