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Ehii, come state?
Bello il rientro a scuola?
Io credo proprio che se continuo così questo inverno penso mi butterò nel camino, chissà se la mia carne riesce a scaldare bene tutta la casa.

Payton pov's
La casa è silenziosa. Ora che ci penso, forse anche troppo.
Sono le dieci. Se Maileen fosse in casa sarebbe già stata sveglia da un pezzo.

Scendo in cucina e, come pensavo, non c'è nessuno. I miei ieri hanno dormito in albergo ed a quest'ora dovrebbero già essere partiti per la loro luna di miele, ma di lei nessuna traccia.
La chiamo più volte, ma non ottengo risposta.

Afferro il telefono ed apro snapchat. Grazie a Dio mi aveva aggiunto agli amici e la sua posizione è ancora attiva. Salgo in macchina e guido fino al posto indicato.

Mi fermo di colpo. Non era di certo dove immagino.

Vidi il suo esile corpo rannicchiato a terra, in una vicolo buio dietro la discoteca. La raggiungo e mi rannicchio di fianco a lei. Ha gli occhi socchiusi, e le guance sono ancora leggermente arrossate. Come se non bastasse ha una bottiglia stretta tra le mani.

"Cazzo" imprecai sottovoce. Non solo l'ho cacciata di casa, non mi sono neanche posto il problema di sapere dove potesse dormire.

Le sistemo delicatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sfiorando con le dita la sua guancia gelida.

Farfuglia qualcosa di incomprensibile prima di voltarsi dall'altra parte. Solo adesso noto che nella sua tasca è stata incastrata una busta giallastra. Non mi ci vuole molto a riconoscerla, ancora quello stolker.

"Merda" impreco di nuovo. Sembra che il mio vocabolario si sia ridotto a sole parolacce.

Infilo la busta nella tasca del mio giubbotto e porto Maileen in macchina. Non si è svegliata neanche quando l'ho presa in braccio, e inizio a pensare se al posto mio l'avesse presa qualcun altro, lei non avrebbe neanche la forza di reagire. Di nuovo, mi sento uno schifo ad averla lasciata sola.

Ma ho le mie ragioni.

O almeno, è quello che mi ripeto per tutto il viaggio in macchina. Solo una volta arrivato a casa riesco a distrarmi da quel pensiero e concentrarmi nel pulire il casino che avevo lasciato la sera prima.

Riguardo anche quello che ho scritto. Non ostante i miei pensieri fossero offuscati dalla rabbia, la canzone non è niente male.
L'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento, è un titolo. Guardo la parte alta del foglio, dove ho lasciato uno spazio nel caso mi fosse venuta un po' di ispirazione, e scrivo la parola che mi sembra più adeguata: "Habits"

Nel vedere i numeri 12:30 sullo schermo del telefono realizzo che sarebbe meglio iniziare a preparare il pranzo, ma il nodo nella pancia che ho da tutta la mattina mi impedirebbe di mangiare più di qualche biscotto con del the.

Proprio per questo decido di scendere in cucina per far bollire un po' d'acqua e prendermi una pausa dalle pulizie.
Nell'attesa sfilo dalla tasca la busta che avevo trovato, e la apro cautamente.

Le foto erano molte di più di quelle che pensavo, circa una dozzina "ti sei dato da fare questa volta" sussurro, consapevole che non mi potesse sentire. Insieme ad esse non c'è niente. Nè una lettera nè qualche bigliettino.

Le sfoglio una ad una. Noto che nessuna era stata scattata ieri al matrimonio o a Natale. Evidentemente, si è preso una pausa anche lui.

Penso ad un modo con cui affrontare la cosa. Devo trovare un modo di comunicare con lui, fargli capire che non ho paura di andargli contro.

Prendo il telefono e faccio scorrere il dito su tutti i miei contatti fino ad arrivare a quel numero sconosciuto.

TU
Bruttine le foto.
potevi fare di meglio

Visualizza, ma non ottengo risposta. Sto per mettere via il telefono quando mi arriva un'altra foto.

E' Maileen.

Nuda.

Non è la prima volta che la vedo così, ma comunque la chiudo subito mentre le guance si tingono di rosso. Decido di cancellarla il prima possibile e non rispondere niente.

Prendo il the bollente e lo verso in due tazze, aggiungo un paio di biscotti e li appoggio tutti sul vassoio, cercando di togliermi quell'immagine dalla mente e calmare la mia anguilla che, dopo quella foto, è diventata un pesce spada.

Quando arrivo al piano di sopra, Maileen è seduta sul letto con la schiena appoggiata alla testata.
Mi guarda attraversare la stanza e sedermi nella parte opposta del letto, appoggiando tra noi due il vassoio con il the.

Non dice niente. Nessuno di noi due sa cosa dire.

"Mi dispiace" quelle parole, fredde e prive di ogni emozione, sono le uniche che riescono ad uscire dalla mia bocca.

"Non prendermi per il culo, sono l'ultimo dei tuoi problemi adesso, proprio come lo ero ieri sera"

Mi dovrei sentire offeso da questa frase, pensare che dopo averla cercata per tutta la città stamattina le dimostrasse quanto tenessi a lei, ma in fondo sapevo che aveva ragione.
"Non capisco" dico "perché me l'hai tenuto nascosto per tutto questo tempo?"

"Perché non eri pronto" Lei riesce a mantenere la calma, io no.

"Non ero pronto?! Chi sei per decidere tu se sono pronto o no?! Mi hai mentito, cazzo. Tutta la nostra relazione è basata su menzogne. Scommetto che anche quella sera al bar non mi avevo parlato per caso, non è così?!"
Non ottengo risposta.
"Non è così?!" sbotto, ancora più forte.

"Sì, sì è così. Ti odiavo, quella sera. Ma le cose sono cambiate. Tu sei cambiato"

"Sei solo una stronza"

La sentì strozzare una risata amara "Io sono la stronza? Ho fatto di tutto per proteggerti. Ti rendi conto di cosa si prova a vedere l'assassino del tuo migliore amico e non dire niente?"
Sono un assassino, allora lo pensa anche lei.

"Sai una cosa? Vaffanculo" Mi alzò dal letto e vado verso la porta.

"Ed ora cosa hai intenzione di fare?" i suoi occhi si incastrano nei miei.
Cercano di rimanere neutri, ma percepisco ogni emozione che vogliono reprimere.
La conosco ormai. So che vorrebbe che restassi, vorrebbe fare pace e continuare tutto come se non fosse successo.
Ma non ci riesco. Non dopo quello che mi ha fatto.
"Vado da un mio amico, tu tornatene a casa, i biglietti sono sul comodino. Ho bisogno di una pausa"

"Da noi?"

Abbasso il capo e sospiro "sì, da noi".

lontani dal proprio passato || PAYTON MOORMEIERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora