Cosa??? Pensavo di aver sentito male. Avevo gli occhi sbarrati e non sapevo che dire. La mia bocca si apriva e si chiudeva poco dopo cosa che servì solo a farmi sembrare un pesce.
"James di qualcosa. Ti prego" mi implorò Alex con lo sguardo preoccupato.
"I-i-io non so che dire per la verità. Sono un pochino sconvolto e disorientato" gli risposi io ritrovando finalmente l'uso delle parole.
"Ti prego non odiarmi per questo. I-io non so cosa mi ha preso" i suoi occhi si fecero lucidi "è una cosa completamente nuova per me. Non so cosa stia succedendo cazzo"
Le sue mani erano sui suoi ricci scuri e li stava torturando. Il suo sguardo si era abbassato sul tavolo e fissava disinvolto il suo caffè.
"Alex io non potrei mai odiarti per una cosa del genere. Ti accetto così come sei. Sei e sarai sempre il mio migliore amico" lo rassicurai io accarezzandogli la schiena in segno di conforto.
"Davvero?" Chiese lui singhiozzando.
"Certo che si. E poi adesso almeno non mi ruberai più le ragazze" dissi io facendolo ridere.
"Attento a cosa dici James. C'è ancora mia sorella eh" disse lui con tono scherzosamente accusatorio.
Io mi feci serio però.
"Che succede?" Mi chiese Alex accorgendosi del fatto che la mia espressione era cambiata.
"Non lo so a dire la verità. Tua sorella si comporta in modo strano ultimamente e non so cosa stia succedendo. Annulla appuntamenti e non risponde al cellulare. Credo che mi stia tradendo sai?" Gli dissi io preoccupato
"Non ci credo per niente. Lei ti ama da morire vedrai che ti immagini tutto questo solo perché sei stressato" mi disse lui sorridendo.
Passammo tutto il pomeriggio a chiacchierare e scherzare come due stupidi. Ero davvero felice. Decidemmo che Alex avrebbe tenuto per se la storia della sua omosessualità ancora per un po' ma che avrebbe avuto il suo comming out.
Alle sei e mezza di sera ci salutammo con una amichevole pacca sulla spalla e mi incamminai verso casa.
Era buio e silenzioso dentro. Le luci erano spente e non si vedeva niente. Accesi la luce e andai in cucina trovando un biglietto da parte di mia madre
*amore, tuo padre ed io siamo a cena d'affari. Torniamo tardi. A domani*
Accartocciai il pezzo di carta e andai in camera mia. Prima di buttarmi sul letto e addormentarmi guardai il mio cellulare trovandomi con sei nuovi messaggi. Tutti da parte di Elena.
*amore*
*domani e dopodomani sono fuori città*
*non vengo neanche a scuola*
*per il tuo compleanno sono di ritorno*
*ci vediamo li amore*
*dormi bene*
Non ci capivo più niente. Cosa poteva avere da fare per due giorni fuori da New York???
Oramai il dubbio era sparito. Ero quasi sicuro che Elena mi nascondesse qualcosa.-----
Passarono due giorni e Elena non si fece sentire mai. La chiamai svariate volte ma il suo numero risultava sempre irraggiungibile o occupato.
Incominciavo a preoccuparmi. Il giorno dopo sarebbe stato il mio 19 compleanno e come sempre dovevo distribuire gli inviti.
Li davo a tutti i miei amici e poi ad alcune persone che conoscevo di vista. Avrò invitato mezza scuola.
La festa si svolgeva a casa di Alex e Elena visto che loro vivevano da soli potevano fare quello che volevano da quando Alex aveva deciso di affittare una piccola villetta.
Ricco sfondato come era lui poteva permettersi di tutto. Che invidia.
Passai il venerdì mattina a distribuire gli inviti e tornato a casa chiamai per l'ennesima volta la mia ragazza che si era vaporizzata negli ultimi giorni.
*squillo*
*squillo*
"Amore"
"Ciao piccola. Come stai?"
"Sto bene amore tu?"
"Tutto bene. Quando torni? Mi manchi"
"Mi manchi anche tu cucciolo. Tornerò stasera per le dieci e mezza"
"Così tardi? Cos'hai fatto in questi giorni per essere sparita?"
"Non posso dirtelo amore. O meglio per ora"
Sembrava distaccata ma non ci feci caso.
"Amore devo andare. Ti chiamo domani mattina"
"Va bene amore a domani"
La chiamata finì come era iniziata. Non avevo mai sentito Elena così frettolosa.
Non era mai successo che fosse così distaccata. Cos'aveva in mente quella matta?
Erano le tre di pomeriggio e non sapevo cosa cazzo fare. I miei genitori erano a lavoro, Alex si era rifiutato di farmi aiutare a preparare la mia festa e tutti gli altri erano a scuola per i corsi di recupero. Perfetto.
Decisi di andare a prendere Louis da zia Betty e portarlo a fare un giro al parco.
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Passai il pomeriggio con quella peste che continuava a mangiare. Gelato qui, patatine la. Insomma sembrava non avesse mangiato per mesi.
Ridevo ogni volta che si fermava a guardare i fiori sul prato e correre come un matto trai cespugli di rose. Era troppo buffo vedere un bambino di due anni che trotterellava e cadeva a volte sul suo sedere.
La sera ero sfinito e andai a letto addormentandomi quasi subito.
La preoccupazione per il giorno dopo era grandissima. Volevo scoprire cosa mi nascondeva Elena e cosa aveva fatto per due giorni di fila fuori città.----------------------------------------------
SOREPRESAAAAAAAA!!!!!
Lo so è tardissimo, il capitolo è corto e sono stanca morta infatti ma non potevo aspettare domani.
Un bacio
Hannah :*
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Ti odio, ma ti amo
RomanceDopo 5 anni tornò all'improvviso. Senza nessun preavviso mi ritrovai l'essere più bello del mondo davanti. Occhi verdi smeraldo, un sorriso sempre allegro, lo sguardo penetrante e quei capelli castani sempre in disordine a causa dei ricci. Bastò un...