La sensazione di tenere in braccio un essere così indifeso, così piccolo, così fragile e allo stesso tempo indescrivibilmente forte era magnifica.
Non potevo credere di tenere fra le mie enormi braccia una bambina, la mia bambina.
Sentire di poterla coccolare, proteggere e crescere, preparandola per il mondo. Avere quella indescrivibile sensazione nello stomaco mentre guardavo mia figlia.
Aveva i miei occhi! Due enormi pozze blu. Immense come il cielo. Due piccoli occhi pronti a percepire ogni piccolo dettaglio.
La sua piccola faccia tonda con degli occhi enormi. Il naso all'insù come ce l'aveva Elena. I capelli neri appena visibili. E un sorriso... Quel sorriso da bambina quando una cosa la rende immensamente felice.
Giselle era uno splendore, un raggio di sole nel buio.
Trevor era tutt'altra cosa. Occhi verdi smeraldo e capelli biondi quasi trasparenti. Quando sorrideva due adorabili fossette comparivano sulle sue guance paffute. I suoi occhi curiosi guizzavano da me a Elena.
Elena era stata dimessa dall'ospedale il giorno dopo il parto. Era stravolta e stanca morta. Le si leggeva in faccia che quello che aveva passato era stato pesantissimo per lei.
Furono indescrivibilmente belli i momenti che passai ad osservare Giselle e Trevor dormire nella loro culla. Due piccoli angeli che dormivano rannicchiati l'uno all'altra.
"James"
Una mano mi sfiorò la spalla mentre ricordavo i momenti passati con la mia famiglia.
"Ehi" dissi alzando lo sguardo facendo un sorriso ad Elena.
Aveva gli occhi contornati da due enormi occhiaie e i capelli le cadevano disordinatamente sulle spalle.
"Vai a dormire amore. Sei stanchissima"
Mi alzai dalla sedia vicino alla culla e la tirai in un dolce abbraccio. Lei appoggiò le mani sul mio petto chiudendo gli occhi. Misi il mento sulla sua testa accarezzandole piano la schiena.
"Non posso. Devo stare attenta a Trevor e Giselle"
Mi staccai dolcemente dal nostro abbraccio prendendo il suo viso tra le mani e guardandola negli occhi.
"Vai a dormire. Me ne occupo io" dissi prima di appoggiare le mie labbra sulla sua fronte come bacio della buona notte.
Tornai a guardarle gli occhi che si erano riempiti di lacrime.
"Ehi ehi... Non piangere"
Le asciugai le lacrime con il pollice mentre lei continuava a guardarmi.
"Non sai quanto sia felice in questo momento"
"Posso immaginarmelo piccola. La mia felicità eri tu e adesso si è addirittura triplicata"
"Ti amo James"
"Ti amo anch'io Elena"
Mi sporsi in avanti per sfiorare le sue labbra in un casto bacio. Un semplice bacio a stampo che però fece risvegliare le farfalle che avevo nello stomaco.
Le lacrime di Elena scorrevano silenziose bagnandomi il viso. Era come in un sogno. Tutto quanto. Era tutto perfetto.
Mi staccai dolcemente da quel bacio, pur sapendo di non volere che finisse.
"Vado a letto" sussurrò lei poggiando la sua fronte contro la mia.
"Va bene" risposi con un altrettanto sussurro.
La vidi uscire dalla stanza con passo stanco. Non aveva dormito per una settimana. Continuavamo ad essere svegliati dai pianti notturni dei bambini.
Ci alternavamo per alzarci e calmare i pianti dei piccoli, ma Elena era affaticata già di suo. Aveva subito un parto doloroso che l'aveva svuotata di ogni energia.
Presi il cellulare dalla tasca dei miei jeans andando sul balcone. Per il parto dei nostri figli i genitori di Elena ci avevano regalato una casa tutta per noi. Arredata e pronta per essere abitata. Non smetterò mai di ringraziarli.
Composi il numero di mia madre e la chiamai impaziente di sentirla rispondere.
"Amore sai che ti voglio bene ma perché mi chiami alle due di mattina?" Sentii la voce assonnata di mia madre.
"Mamma ti devo chiedere un favore"
"Dimmi tutto amore"
"Potresti tenere Trevor e Giselle con te domani notte? Elena è stanca e le serve riposo. Vorrei farla rilassare in questi due giorni"
La mia voce era supplicante quasi disperata.
"Certo che si amore. Li vengo a prendere domani mattina e ve li riporto dopodomani sera, va bene?"
"Sei la migliore mamma"
"Lo so, lo so. Mi fai dormire adesso?"
Sorrisi istintivamente a quell'affermazione.
"Certo mamma a domani"
"Tu voglio bene"
"Anch'io mamma"
"E copritevi bene stanotte che fa freddo"
"Mammaaaaaa" sbuffai io alzando gli occhi al cielo.
"Va bene va bene. Ma non alzare gli occhi al cielo quando sei con me al telefono"
Mi guardai intorno per assicurarmi che non spuntasse da qualche parte. Come aveva fatto?
"Ma io..."
"Io so tutto James ricordatelo. Buonanotte amore"
"Buonanotte mamma"
Chiudi la chiamata più sconcertato che sollevato e tornai in casa. Fuori faceva freddo. Eravamo soltanto a ottobre ma il vento gelido era micidiale.
Mi assicurai che i piccoli stessero dormendo e alzai il riscaldamento per non farli sentire freddo.
Ero in piedi davanti alla culla. Osservavo le loro piccole pancine alzarsi e abbassarsi. Mi sporsi in avanti e lasciai un lieve bacio sulla fronte di entrambi.
Uscii dalla stanza lasciando la porta aperta nel caso si dovessero svegliare e mi avviai verso la camera mia e di Elena.
Appena entrato intravidi la sagoma di Elena distesa sul letto dormire profondamente. Era così bella quando dormiva. Poteva dimenticare per un po' di tempo tutta la fatica e i problemi che aveva.
Le diedi un bacio sulla guancia prima di entrare in bagno e prepararmi per andare a letto.
Mi misi sotto le coperte e attirai Elena al mio fianco.
A soli 19 anni avevo scoperto cosa significava l'amore e ero a piena conoscenza che a volte il destino gioca brutti scherzi.
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Ciaoooo <3
Non immaginate neanche la mia felicità. Mi avete riempito di voti e notifiche dolcissime. Grazie di cuore a tutte quante.
Vi mando un enorme bacio.
Come sempre mettete like/stellina e commentate se vi fa piacere. È bello sentire dei commenti sulla storia.
Un bacio (di nuovo) <3
Hannah

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Ti odio, ma ti amo
RomansaDopo 5 anni tornò all'improvviso. Senza nessun preavviso mi ritrovai l'essere più bello del mondo davanti. Occhi verdi smeraldo, un sorriso sempre allegro, lo sguardo penetrante e quei capelli castani sempre in disordine a causa dei ricci. Bastò un...