Era sabato pomeriggio e la sera stessa avrei avuto un incontro. Non sapevo nemmeno io perché mi ero fatto persuadere di farlo ma combattere era l'unico modo per non pensare ad Elena.
Per non vedere i suoi occhi verdi continuamente davanti all'occhio interiore. Per essere certo che prima o poi l'avrei dimenticata.
Mi ero preparato per settimane intere a questo incontro. L'uomo che mi aveva sfidato era una sorta di armadio gigante ma non avevo paura. Anzi, ero calmo e deciso.
Se avessi vinto avrei avuto i soldi per sparire per un po' da tutto questo. Per prendere le mie cose e andarmene via. Per dimenticare.
In palestra ormai non mi si avvicinava più nessuno. Quando mi allenavo sapevano bene che ero concentrato e non volevo essere disturbato per nessun motivo. Avevano paura di me.
Passai ore ad allenarmi e rilasciare tutta la mia rabbia. I miei pugni facevano male e si erano già formati dei piccoli tagli sulle nocche che sanguinavano lievemente.
Ero sudato e dolorante quando tornai a casa. Ero riuscito a togliermi Elena dalla testa per alcune ore.
"James"
Mi spaventai quando sentii il mio nome e mi girai di scatto.
"Mamma?"
"Certo che sono io" rispose lei spaventata è divertita per la mia reazione.
"Cosa ci fai qui?"
"Tuo padre ed io siamo tornati un pochino prima dal viaggio di lavoro" disse lei con un sorrisetto.
"Un pochino prima? Siete un mese in anticipo cazzo. Avvertirmi no eh?" Dissi io con falsa arrabbiatura con un sorriso sulle labbra.
In fondo ero felice di rivedere mia madre. Non la vedevo da quasi un mese.
"Povero te. Bhe adesso non dovrai fare più la spesa" disse lei ridendo.
"Sai che bello. Ma è una cosa positiva su venti" dissi io a mia volta ridendo.
Per rilassare i miei muscoli ancora tesi dall'allenamento andai a farmi una doccia calda.
Dovevo essere pronto per quella sera. Non dovevo fare errori altrimenti avrei messo in gioco la mia salute.
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5 ORE DOPO
Fuori dallo spogliatoio sentivo le urla e le chiacchiere crescere di minuto in minuto.
Mancavano dieci minuti all'inizio dell'incontro e la mia concentrazione era in fase di sviluppo. Fissavo un punto davanti a me senza distogliere lo sguardo neanche un momento.
"James non farlo!"
"Alex??"
Era entrato un Alex sconvolto e spaventato. Non l'avevo mai visto così. Non era la prima volta che combattevo e lui lo sapeva. Perché era così preoccupato allora?
"Amico questo non è un consiglio è una richiesta disperata"
"Che ti prende? Non è la prima volta che combatto Alex" mi stavo incominciando a preoccupare anch'io.
"È che questa volta non dovrai combattere contro ragazzini del liceo. Stai per metterti contro un uomo adulto che sarà due volte più grande di te"
"Me la caverò vedrai" gli dissi io con tono calmo. Gli sorrisi per incoraggiarlo.
Lui fece un profondo respiro e sospirò.
"Va bene. Ma stai attento" mi disse lui dandomi un amichevole abbraccio.
Si staccò da me andando verso la porta e sparì dietro di essa.
"E ADESSO SIGNORE E SIGNORI UN FORTE APPLAUSO PER SAM MADDOX. LO SFIDANTE"
Si sentì un boato seguito da applausi sonori.
"E LO SFIDATO: JAMES TOMPSON"
Feci un ultimo respiro e uscii dalla porta dove pochi istanti prima era sparito Alex.
Passai per un piccolo corridoio accompagnato da fischi e urla. Sorrisi gentilmente al passaggio davanti agli spettatori.
Arrivato sul ring salii senza indugiare. Feci scorrere il mio sguardo sul pubblico osservando alcuni volti per cercare di trovare Alex tra di loro.
Mi mancò il fiato quando vidi una chioma di capelli ricci e due occhi color smeraldo guardarmi negli occhi.
In quel momento la paura non presente pochi secondi fa si diffuse dentro di me facendo sparire ogni traccia di concentrazione che avevo accumulato.
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Come promesso ecco il nuovo capitolo.
Spero vi piaccia.Domani aggiornerò di nuovo.
Un bacio
Hannah

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Ti odio, ma ti amo
RomanceDopo 5 anni tornò all'improvviso. Senza nessun preavviso mi ritrovai l'essere più bello del mondo davanti. Occhi verdi smeraldo, un sorriso sempre allegro, lo sguardo penetrante e quei capelli castani sempre in disordine a causa dei ricci. Bastò un...