"Sono tornatooo" urlai quando chiudi la porta dietro di me.
"Jaaaaaames"
Ero voltato verso la porta per raccogliere le chiavi che mi erano cadute appena entrato e quando mi girai al richiamo del mio nome mi ritrovai disteso per terra con Louis sulla mia pancia che mi abbracciava.
"Ehi piccolo. Che ci fai qui? Non dovresti essere all'asilo?" Gli chiesi schioccandogli un bacio sulla testa riccioluta.
"Oggi a maetra detto che on si sentia bee e papà è veuto a pendemi" mi rispose lui tutto contento.
(Traduzione: oggi la maestra ha detto che non si sentiva bene e papà è venuto a prendermi)
"Ahhhhh" dissi con tono comprensivo "allora adesso che si fa? Facciamo i biscotti?" Gli chiesi con un sorriso sulle labbra conoscendo già la sua risposta.
"Siiiiiiiiiiiiiii" urlò Louis tutto eccitato staccandosi da me e correndo in cucina.
Quella peste mi rubava tutte le forze che avevo in corpo ma ero felicissimo di averlo sempre li a casa con me. Era un sorriso continuo e rallegrava il cuore a tutti.
Presi le mie cose sparse per terra ed entrai in cucina dove Louis era già seduto ad aspettarmi con un sorriso grandissimo stampato in faccia."Allora... Vediamo un po' cosa ci serve" dissi io con tono da sapientone e tirai fuori tutto ciò che serviva per fare dei dannati biscotti.
Passai mezz'ora a preparare con Louis l'impasto dei biscotti e alla fine andai a prendere le formine per farglieli fare a forma di stella, cuore e luna.
Si stava divertendo un sacco e rideva continuamente. Rimasi seduto al tavolo della cucina a guardarlo.Ad un tratto sentii il mio cellulare vibrare nella mia tasca dei pantaloni.
*ciao bello che ne dici di passare fra una mezz'oretta per divertirti??*
*niente da fare. Sono con mio fratello* risposi senza indugio ad Allison che stava davvero rompendo il cazzo.
*mica sei suo padre James. Dai vieni qui da me*
*ho detto di no. Fattene una ragione che non vengo quando tu hai voglia di scopare*
Scritto e inviato questo messaggio, spensi il cellulare e lo rimisi nella tasca dei pantaloni. Stavo per alzare lo sguardo che mi venne in faccia una cosa polverosa coprendomi tutta la faccia.
Aprii gli occhi spaesato e vedendo Louis che rideva e la mia maglietta piena di farina lo guardai e con un falso sorriso maligno gli dissi"Adesso vedi cosa ti faccio piccola peste che non sei altro"
Louis capendo che stavo scherzando scese dalla sedia della cucina e si mise a correre per tutta la casa con me alle calcagna.
Cercavo di dire a me stesso che lo facevo scappare apposta ma la dura verità era che non riuscivo a prenderlo. Si infilava sotto il tavolo, passava per spazi minuscoli e per di più ad un certo punto era sparito.
Risi di gusto sapendo che si era nascosto sotto al suo letto e quindi con passo felpato mi avvicinai e urlai "trovatooooo" tirandolo fuori da lì pieno da capo a piedi anche lui di farina.
Rideva come un matto e continuava a spalmarmi farina nei capelli già pieni della polverina bianca.
Me lo caricai a mo' di sacco di patate e lo portai giù per le scale ridendo.Arrivati in cucina lo feci sedere e continuammo a fare quei dannati biscotti.
Infornati e cotti a puntino li tirammo fuori e con tanta delicatezza li lasciammo a raffreddare sul tavolo.Per ripulire la cucina ci voleva un'armata di addetti alle pulizie. C'erano rimasugli di uova,farina,zucchero e lievito dappertutto.
Misi Louis a guardare i cartoni animati mentre io cercavo di rifar brillare la cucina. Con scarsi risultati.
Dando un'occhiata all'orologio mi resi conto che erano già le 18:30 passate. Mia madre sarebbe tornata tra breve dal lavoro.
Decisi infatti di farmi una doccia per togliere tutta la farina dai capelli che mi faceva sembrare un pezzo di pane e di togliermi di dosso l'odore delle sigarette che mi ero fumato in giornata.
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Erano ormai passate due ore e mia madre non era ancora tornata. Avevo qualche pensiero visto che non si attardava mai ma non ci pensai più di tanto.
Alle 21:00 misi a letto Louis che si era addormentato sul divano guardando Tarzan e andai a vedere come se la cavava George con i compiti.
Alle 22:30 mi ero stancato di aspettare una chiamata o anche solo un segno di vita di mia madre e la chiamai sul cellulare.
*squillo*
*squillo*
"Pronto?"
Sicuramente non fu la voce di mia madre a rispondere quindi fui io il prossimo a chiedere confuso
"Pronto? Con chi parlo?"
"Mi chiamo Rose Davis e sono della polizia. È un parente della signora Tompson??" Mi rispose la voce della signora all'altro lato del telefono.
"Si sono il figlio. Perché? Cos'è successo?" Chiesi io sconcertato.
"Mi dispiace informarla che sua madre ha oltrepassato il limite di velocità e abbiamo dovuto sequestrarle la macchina. La signora Tompson divrà rimanere in centrale ancora per un po' per firmare la multa"
"Ah... Ok va bene. Buona serata" risposi io mettendo giù la chiamata.
Stranamente non mi sorpresi di tutto questo e lasciai stare la questione andando a letto direttamente, sprofondando nel sonno.
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Il giorno dopo a scuola non feci altro che pensare al giorno dopo è la festa che mi aspettava.
La scuola era iniziata mercoledì e già quel giorno mi era passata la voglia di studiare ma vedere il bel culetto di Elena che mi passava davanti mi rallegrava la giornata.
Lei stessa non mi rivolgeva la parola dal giorno prima e ci rimasi abbastanza male ma non mi interessò più di tanto visto che ci fu una Allison contentissima a distrarmi.Ma all'ora di pranzo ci fu una sorpresa o meglio un colpo per me.
E fu la stessa Elena a provocarmelo cambiando per sempre il mio modo di vedere le ragazze.----------------------------------------------
Ehi
Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia e entro stasera dovrebbe uscirne un altro.
Purtroppo non potrò pubblicare i 4 capitoli come promesso ma spero che tre vadano bene lo stesso per un giorno
Un saluto
Hannah
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Ti odio, ma ti amo
عاطفيةDopo 5 anni tornò all'improvviso. Senza nessun preavviso mi ritrovai l'essere più bello del mondo davanti. Occhi verdi smeraldo, un sorriso sempre allegro, lo sguardo penetrante e quei capelli castani sempre in disordine a causa dei ricci. Bastò un...