A scuola le cose andavano male. Non solo i voti ma anche generalmente. Ero più distaccato e continuavo a pensare agli avvenimenti dei giorni precedenti.
Elena cercava di parlarmi ma io evitavo sempre di rimanere da solo con lei. Ogni volta che la vedevo con Tom mi si formava un groppo in gola e mi avviavo per andare dalla parte opposta pur sentendo la sua voce chiamare il mio nome.
Come potevo guardarla negli occhi dopo che aveva rubato il mio cuore, con il suo sorriso e i suoi gesti dei giorni passati, quando poi lo aveva spezzato con una dannata lettera?
Durante le lezioni evitavo di guardarla e arrivavo sempre un minuto prima che suonasse la campanella e me ne andavo subito quando aveva suonato appena.
Cercava sempre di parlarmi urlando il mio nome in corridoio o aspettandomi al mio armadietto.
Chiaramente arrivò il giorno in cui non potei più scappare perché si mise davanti alla mia macchina aspettando che arrivassi.
"James ti prego ascoltami" disse appena arrivai davanti all'auto.
"Non c'è niente di cui parlare"
"Invece si. Devo parlarti"
"Allora che c'è?" Le chiesi quasi urlandole contro.
Il suo sguardo era basso e non mi guardava negli occhi.
"N-non volevo ferirti con quello che è successo l'altro giorno" mi rispose lei intimidita.
"COSA CAZZO PENSAVI CHE SUCCEDESSE? PENSAVI CHE DIMENTICASSI TUTTO?" Questa volta urlai e la rabbia mi assalì.
"N-non lo s-so" stava per piangere e i suoi occhi erano lucidi.
"Senti io non ho intenzione di fare lo stronzo ma in questo caso non ho altra scelta. Dentro di me so che ti odio. Vattene. Esci dalla mia vita e non tornare"
Il mio tono era duro e freddo. Forse anche troppo, ma la rabbia che provavo dentro di me era più grande.
Aveva lo sguardo basso e le lacrime avevano preso a scenderle silenziose sulle guance. Non mi sentivo in colpa e sapevo che se avessi dovuto farla soffrire per essere felice sarei stato in grado di farlo.
"Spostati" le ringhiai contro.
Lei fece un passo a sinistra per farmi entrare in macchina e partire lasciandola in lacrime nel cortile della scuola.
La mia mente era vuota. Non pensavo ad altro che al fatto che il dolore e la rabbia mi stessero distruggendo.
Non volevo perdonarla. Non volevo avere quei fottutissimi ma bellissimi occhi dentro alla mia mente. Incollati come un ricordo lontano.
Arrivai a casa sbattendo la porta. Mi sedetti sul divano e chiamai Alex.
"Pronto?"
"Vieni a casa mia. Adesso. Ti aspetto fra dieci minuti" e senza aggiungere altro chiusi la chiamata sapendo che aveva capito.
Il campanello nuonò effettivamente pochi minuti dopo. Aprii la porta e mi ritrovai la faccia preoccupata di Alex davanti. Ci sedemmo sul divano e incominciai a raccontargli l'accaduto.
Finito il racconto lui mi fissò per un po senza dire niente finché non fece un lungo sospiro e mi chiese
"Ti senti meglio?"
"No. Mi sento una merda ma non posso ripassare quello che ho passato tre anni fa" gli risposi sfinito.
FLASHBACK*
"Dobbiamo parlare"
Fu l'unica cosa che disse. Il mio stomaco si chiuse. Niente di quelle parole mi dava la sensazione che stesse per succedere qualcosa di buono.
"Dimmi" risposi con un sussurro.
"James, la nostra relazione va avanti ormai da quasi tre anni. Sei stato sempre accanto a me e te ne sono grata. Ma... Non so come dirlo" incominciò lei torturandosi le mani.
"Dillo e basta" le risposi io con tono vagamente preoccupato.
"Io... Io... Io non provo più niente per te" disse lei tutto d'un fiato.
Il mio mondo, quel bellissimo mondo che mi ero creato, il mio motivo per cui andare avanti, era crollato. Non avevo più niente in cui credere.
Mi girai senza dire niente e me ne andai. La ragazza che amavo e che pensavo avessi sempre potuto tenere tra le mie braccia mi aveva lasciato. Jessi mi aveva lasciato un buco nel cuore dove si era piantata affondo.
Promisi a me stesso di non farmi mai più ferire in quel modo. Da nessuno.
FINE FLASHBACK*
Ripensando a quei momenti mi passai una mano trai capelli e guardai Alex.
I suoi occhi erano vuoti. Sapeva quello che avevo passato ma non voleva veder soffrire neanche sua sorella.
"Fai quello che ritieni per giusto. Sei tu che devi decidere quando sarai pronto per un nuovo inizio" mi disse alzandosi dal divano.
Erano passati tre giorni dal bacio tra Elena e me ma non avevo ancora digerito la cosa.
Era sulla soglia con la porta spalancata quando si girò verso di me e mi disse
"Elena ha pianto tantissimo negli ultimi giorni. Non so perché ma penso che si stia separando da Tom. Continuano a litigare al telefono e a volte si chiude in camera e piange per tutta la notte. Non so se ti possa interessare ma lei non ha mai smesso di amarti da quando se n'è andata"
Senza aggiungere altro esce chiudendosi la porta alle spalle lasciandomi nuovamente solo.
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Ciao a tutti
Tadaaaa nuovo capitolo :D
È molto triste secondo me ma spero vi piaccia lo stesso.Domani non portò aggiornare perchè sono a scuola anche di pomeriggio e devo studiare come una matta.
Vi faccio avere due nuovi capitoli per mercoledì.
Intanto un bacio
Hannah :)
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Ti odio, ma ti amo
RomanceDopo 5 anni tornò all'improvviso. Senza nessun preavviso mi ritrovai l'essere più bello del mondo davanti. Occhi verdi smeraldo, un sorriso sempre allegro, lo sguardo penetrante e quei capelli castani sempre in disordine a causa dei ricci. Bastò un...