Capitolo 15

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CIAO A TUTTI
PRIMA DI LEGGERE VORREI DIRE CHE SONO FELICISSIMA DELLE 1000 VISUALIZZAZIONI *~* GRAZIE DAVVERO.
PER QUESTO VORREI DEDICARE QUESTO CAPITOLO ALLA MIA MIGLIORE AMICA RAMONA CHE MI HA INDOTTO A PUBBLICARE IL LIBRO. <3 TI VOGLIO TANTO BENE
UN BACIO E BUONA LETTURA
HANNAH :)

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Passarono diverse settimane da quando baciai Allison. Lei purché fosse sorpresa all'inizio si mise in testa il fatto che mi piacesse. Come poterla biasimare dopo che l'avevo baciata con tutta la mensa che ci guardava?

Eravamo la coppia più osservata e seguita della scuola. Tutti gli occhi erano puntati su di noi quando passavamo. Ci scambiavamo baci in corridoio e ci accompagnavamo in classe a vicenda.

Sembravamo felici. Ma io ero tutto tranne che felice.
Passeggiavo per i corridoi, con Allison stretta al mio braccio, cercando con i miei occhi quelli di Elena.

Anche quando li incontravo e lei mi regalava uno sguardo non ero contento.
Non era quello che desideravo.
Uno sguardo non era abbastanza per me. Volevo averla tra le braccia e baciarla quando e dove volevo.

Elena si era lasciata definitivamente con Tom che secondo alcune fonti era stato quasi arrestato per molestamento sotto effetto di alcolici. Lei passeggiava per i corridoi con le sue amiche, ovvero nostre compagne di classe, chiacchierando e ridendo.

Quelle poche volte che potevo vedere il suo sorriso anche le mie labbra si aprivano in uno di questi. Ma si vedeva che stava soffrendo. I suoi occhi erano arrossati e circondati da occhiaie quasi ogni giorno.

Arrivò la settimana prima del Homecomming, il ballo di fine anno organizzato dalla scuola. La tensione era percepibile in ogni angolo della scuola. Le ragazze cercavano già un vestito adatto all'avvenimento e stavano sempre in gruppetti di minimo cinque ragazze.

Alcuni ragazzi si erano già fatti avanti e avevano chiesto alle ragazze se fossero state pronte di essere le loro accompagnatrici.

"JAAAAAMES"

Ero in piedi davanti al mio armadietto per rimettere a posto i libri di chimica, quando sentii la voce squillante della mia "ragazza"

"Si?"

"Quando hai intenzione di chiedermi di essere la tua accompagnatrice al ballo?"

"Al momento è il mio problema più piccolo Allison"

"Cosa significa scusa?" Mi chiese lei leggermente irritata.

"Niente" deviai io la conversazione "andiamo a pranzo?"

La mensa era affollata come sempre e piena di chiacchiere a voce alta. Presi Allison per il polso e la tirai leggermente per farla incamminare verso il tavolo dove stavamo seduti solitamente.

Alex ed io ci eravamo riconciliati dopo una lite abbastanza lunga il giorno in cui baciai Allison. Era infuriato con me come non mai quel giorno ma dopo capì che ero io che dovevo decidere.

"Ehi ragazzi" salutai Will, Sean, Jeremy e Alex che stavano mangiando la loro pizza.

"Eccolo qui. Stavamo giusto parlando di te" mi disse Will con un sorrisetto sulle labbra.

"Solo cose buone spero" dissi io con uno sguardo divertito nei confronti dei miei amici.

"Ceeeerto" dissero in coro con tono sarcastico, scoppiando poi a ridere.

"Ragazzi, voi quando chiedereste alla vostra ragazza di accompagnarvi al ballo?" Si intromise Allison in quel momento.

Gli sguardi dei miei amici si posarono su di lei mentre il suo era alquanto accigliato. Non ne potevo più di tutta questa storia. Era un incubo stare con lei.

O ti portava per ore intere al centro commerciale o si ubriacava in un locale di cui non sapevi nemmeno esistesse.

"Ancora con questa storia? Sono passate due settimane da quando hanno annunciato il ballo e tu da quel giorno non hai fatto altro che rompermi i coglioni" le ringhiai contro io.

"Scusa tanto se mi preoccupo di cose del genere. A quanto pare non significo niente per te.

Il mio sguardo si posò su Alex che mi stava guardando attentamente.

"Non sono cose sensate di cui preoccuparsi" risposi io annoiato.

"Allora è così?! Non mi ami più?" Insistette lei piagnucolando.

"NO CAZZO NON TI AMO, NON L'HO MAI FATTO E NON CREDO TI POTERLO FARE MAI" le urlai contro con una rabbia enorme che mi saliva dentro. Ecco la verità era uscita dalla mia bocca finalmente.

"C-c-cosa?" Chiese lei quasi piangendo.

Sentivo gli sguardi dei miei amici trapassarmi la schiena e altrettanto fecero quelli di tutti gli altri presenti.

Perfetto, ero riuscito a mettermi nel centro dell'attenzione per due volte in meno di un mese.

Con una rabbia infinita contro me stesso e la mia stupidità andai fuori a passo svelto uscendo poi definitivamente dall'edificio scolastico.

Mi accesi una sigaretta e seduto sul muretto davanti alla scuola ripensai a tutto quello che avevo sbagliato nelle ultime settimane.

Finii la sigaretta ma rimasi seduto lì ad ammazzare il tempo.

Fu un lieve tocco sulla spalla che mi fece voltare e ritrovare due occhi smeraldo davanti ai miei che mi scrutavano preoccupati.

"Che ci fai tu qui?" Le chiesi forse più duramente di quanto volessi.

Non disse niente lei. Semplicemente continuò a guardarmi per poi stringermi in un abbraccio.

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora