Capitolo 9

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Un brivido percorse la mia schiena quando facendo un movimento nel letto la coperta calda mi scoprì la schiena. Avevo freddo e caldo allo stesso tempo. La testa mi girava anche solo a pensare di alzarmi.

Girai lentamente la testa verso la sveglia, situata sul comodino vicino al mio letto, rendendomi conto che erano le 11 passate. Chiaramente non mi sarei aspettato di dover andare a scuola con la febbre ma il fatto che avessi dormito quasi 14 ore di fila mi stupiva lo stesso.

Mi misi a sedere nel letto chiudendo subito gli occhi per far passare il giramento di testa improvviso.
Quando riaprii gli occhi cercai di focalizzare qualcosa che era stato appoggiato sulla mia scrivania.

Alzandomi lentamente arrivai a trovare un vassoio con dei biscotti secchi e una termos con del tè dentro.
Oltretutto trovai anche un biglietto di mia madre

>Buongiorno James
Stamattina sono entrata in camera tua e la tua fronte scottava ancora quindi ti prego di misurarti la febbre appena ti svegli. Ti ho preparato un tè alle erbe e i biscotti sono per sfamarti un pochino.
Cerca di riposare e nel pomeriggio dovrebbe passare Alex con gli altri.
A stasera amore
Mamma<

Solo allora mi accorsi che vicino ai biscotti c'era un piccolo termometro bianco che aspettava.
Lo presi di mala voglia e me lo misi in bocca accendendolo.
Passò si e no un minuto finché non sentii l'assordante rumore che faceva quando aveva finito. Guardai velocemente il display che segnava 38,5 e lo buttai senza pensarci più sul letto disfatto. Mi buttai affamato sui biscotti e tracannai il tè.

Quando scesi le scale la casa era deserta e silenziosa. Andai a prendermi un film e tornato in camera mi misi a guardare la TV.

Alle 15:00 in punto sentii bussare alla porta e andai ad aprire. Ma non furono gli occhi scuri di Alex ad incontrare i miei ma due occhi smeraldo.

Non potei credere ai miei occhi vedendo Elena in piedi davanti a me con uno sguardo alquanto annoiato. In quel momento spuntò anche Alex da dietro alla sorella

"James! Che cos'hai combinato per avere la febbre alta già di sabato pomeriggio presto?"

Mi chiese quest'ultimo guardandomi male.

"Non ne ho la più pallida idea amico" gli risposi ridendo di gusto.

Li feci entrare e accomodare sul divano mentre io mi facevo cadere sulla poltrona.

"Cos'hai fatto per arrivare ad avere la febbre?" Continuò a chiedermi Alex

"Ieri sono tornato bagnato fradicio da scuola. Mi sarò preso un colpo d'aria di troppo e la sera mi sono ritrovato così"

"E perché cazzo non mi hai chiesto un passaggio in macchina?"

"Non ci avevo pensato"

Incominciavo ad innervosirmi ma gli lasciai la sua curiosità.

"Vabbè io vado in bagno un momento" disse Alex alzandosi e avviandosi verso esso.

Il salotto fu immerso da un silenzio imbarazzante. Non si sentiva nessun rumore provenire da fuori menchemeno dall'interno.

I suoi occhi continuavano a evitare i miei che non avevano intenzione di distogliere lo sguardo da lei. Passarono diversi minuti e mi chiesi che fine avesse fatto Alex. Fu in quel momento che Elena rivolse il sui occhi nella mia direzione e iniziò a fissarmi.

Ci osservavamo senza dire una parola.

"Perchè ieri sei scappato?"

La sua domanda mi aveva preso alla sprovvista e io aprii e chiusi la bocca come un pesce.

"Non lo so" le risposi infine senza smettere di guardarla.

Lei non rispose ma vidi i suoi zigomi colorarsi leggermente sotto il mio sguardo. Dovetti trattenere un sorriso. Era carina quando arrossiva.
Mi alzai dalla poltrona e andai a sedermi al suo fianco

"Perché mi hai trattato male la scorsa volta?"

"Ehm... Bhe... È che mi osservavi da dietro e mi dava fastidio" se possibile era diventata ancora più rossa.

"Non credi nemmeno tu a quello che dici" le risposi io sorridendo.

Il suo imbarazzo era percepibile anche da un cieco. Aveva distolto il suo sguardo dal mio e si fissava i piedi.

Sapevo del fatto che avesse un ragazzo ma in quel momento era così scoperta, così bella. Allungai la mano per alzarle il mento e far scontrare i nostri occhi. Vedevo nei suoi occhi che la scenata dell'altro giorno non era fondata.

"Perché mi hai veramente urlato addosso l'altro giorno?"

"Ehm... È che... Senti James, io non ti odio e non avrei nessun motivo per farlo ma non voglio avvicinarmi troppo a te"

"Perché?"

"Perché ho paura che i sentimenti che provavo 5 anni possano ritornare in superfice" disse lei con gli occhi puntati nei miei e il viso a pochi centimetri dal mio.

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Ciao a tutti
Ecco il nuovo capitolo e volevo informarvi che stasera uscirà il prossimo in cui ci sarà una sorpresa aspettata sia da Elena che da James.
Un bacio a tutti
Hannah

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora