Capitolo 31

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"Allora vieni alla festa di sabato?"

Erano passati due mesi dalla morte di Louis e piano piano mi ero abituato a non vederlo correre per casa e sentire la sua voce stridula. Mi mancava tantissimo ma avevo accettato la sua morte.

L'uomo che guidava la macchina da cui è stato investito Louis era fuggito andando in Florida ma stupido com'era aveva dimenticato che la targa si poteva rintracciare.

Si è beccato sei anni di galera per omicidio colposo e fuga consapevole da una scena del crimine. Fino a quel punto andava tutto bene. Mia mamma e mio papà erano dovuti andare in Italia da mia nonna che da quanto ho capito stava dando fuoco alla casa con la scusa che c'era uno scarafaggio nel water.

Povera nonna Lidia. Era un po' matta secondo me ma mi divertivo tantissimo quando offriva i biscotti per cani a George nei giorni in cui andavamo a trovarla.

"James? Mi senti?"

"Eh? Cosa? No scusa"

Mi svegliò la voce di Alex che mi sventolava la mano davanti agli occhi ridendo.

"Ti ho chiesto se vieni alla festa di sabato cretino"

"Quale festa?"

Dovevo sembrare un alieno con cinque teste per come mi stavano guardando i miei amici.

"TU NON SAI DELLA FESTA DI SABATO?"

"Dovrei?"

"No certo che no. È solo la festa più aspettata di sempre. La festa della vigilia di Natale a casa di Ally"

"Ahhhhhhhh... No non mi dice niente"

Gli altri scoppiarono a ridere vedendo prima la mia faccia comprensiva per poi essere sostituita a quella di smarrimento totale.

"Vabbè sisi vengo" dissi io mettendo il finto broncio.

Alex si era ripreso dalle risate ma aveva ancora le lacrime agli occhi.

"Perfetto"

———-

*SABATO SERA*

"Cazzo ma dove ho messo la mia maglia?"

Stavo girando per la stanza cercando disperatamente la mia maglia nera. La camera era già un disastro ma in quel momento sembrava che fosse passato un tornado.

"Amore cosa..." Mia madre era entrata in camera e aveva il viso talmente sconvolto che mi venne da ridere. Sembrava sull'orlo di esplodere ma io la abbracciai velocemente e le dissi

"Metto a posto tutto e ti pulisco la casa se entro tre minuti mi trovi la mia maglietta nera"

Il mio volto la implorava e il mio sguardo cercava disperatamente il suo.

Lei non disse niente ed indicò semplicemente la maglietta nera sul letto (ben visibile).

"Ma che cazzo? Come ho fatto a non vederla?"

In quel momento suonarono alla porta e io scheggiai giù per le scale e aprii la porta senza pensare al fatto che ero ancora a torso nudo.

Mi ritrovai una Elena che mi fissava il torace e bocca aperta e gli occhi grandi come due tazze. Studiò ogni singolo particolare come se volesse fare una fotografia.

"Ti piace quello che vedi?" Le dissi con tono malizioso.

Lei arrossì e mi guardò negli occhi.

"Ehm... Andiamo?"

"Certo"

Mi misi la maglietta con un movimento veloce e afferrai la giacca di pelle dall'appendiabiti.

"CIAO MAMMA"

Urlai prima di sbattere la porta. Notai che Elena era molto carina. Aveva un vestito blu notte che le arrivava al ginocchio e le fasciava perfettamente il seno per allargarsi più in fondo. Sembrava un fiore. I suoi capelli castani erano boccolosi e le ricadevano morbidi sulla schiena.

"Sei bellissima" le dissi

"Grazie anche tu" mi rispose lei schioccandomi un bacio sulle labbra.

Arrivammo alla festa che erano le 11:20. Ritardo colossale. Se vedevo Alex mi uccideva.

"James"

Quando si parla del diavolo, ecco che spuntano le corna.

"Alex" dissi sfoggiando un sorriso incerto.

"Dove sei stato fino ad adesso?"

"Ehm... Non trovavo la mia maglia"

Lui inarcò il sopracciglio e mi guardò prima di scoppiare a ridere. Cosa cazzo stava succedendo?

"Stai tranquillo James. Sto scherzando. Vieni a bere qualcosa"

Mi girai in cerca di Elena ma era sparita. Non ci feci caso più di tanto.

*TRE ORE DOPO*

"Alex duove puosso truovare il baugno?"

"I fundo a diestra"

Eravamo ubriachi marci tutti e due. Barcollai verso il bagno ma mi ritrovai il passaggio bloccato da Allison.

"Ciauu belleza" dissi avvicinandomi a lei.

"Ciau a te bello"

Sembrava fosse molto più sobria di me ma del resto non era tanto difficile.

"Tutta sola?"

Le chiesi quasi cadendo.

"Si" fece il labbruccio e io le risposi

"Cambierà velociemiente"

Mi scaraventai sulle sue labbra baciandola con passione. Lei aveva affondato le mani nei miei capelli mentre le mie esploravano il suo sedere.

L'avvicinai e la premetti contro la mia erezione. Cazzo se la volevo scopare. Ma la mia mente annebbiata mi faceva apparire davanti sempre e soltanto quegli occhi verdi. Quei capelli scuri. Cosa stavo facendo? Io amavo Elena non Allison.

Quando realizzai quello che stavo facendo Allison era già a cavalcioni su di me in camera da letto.

Come ci eravamo arrivati non lo sapevo. Sapevo soltanto che lei era mezza nuda e a me mancava la maglietta. Disorientato fissavo la scena che mi si parava davanti e mi stava venendo da vomitare.

Sentii un singhiozzo provenire dalla porta e girai di scatto la testa vedendo Elena in lacrime sulla soglia.

Appena i nostri sguardi si incrociarono corse via mentre il suo pianto si faceva sempre più forte. Il mio cuore smise di battere per qualche istante.

Cosa cazzo avevo fatto?

Ti odio, ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora