Zio colorato

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Dopo l'antipasto io e la mia sigaretta eravamo pronte per uscire fuori. Affidai mia figlia a Clarissa, anche se in quel momento Stella era troppo concentrata ad ammirare tutti quei colori su Gianmarchino.
Uscii fuori e mi sedetti su un divanetto...nemmeno il tempo di accendere la sigaretta, che il divano si abbassò di un po',segno che qualcuno mi aveva affiancato.

N: "È molto bella tua figlia, continua a dire che sono pieno di colori"
R: "Si riferisce ai tatuaggi, ne è rimasta affascinata"
N: "Quindi resterete qui?"
R: "Così pare"
N: "Reb lo sai, se te serve na mano, anche qualcosa de soldi, io ce sto"
R: "Io ho un lavoro e anche Clarissa, non abbiamo bisogno di elemosina"
N: "Perché devi sta col piede de guerra ? Cazzo so passati sei anni. E poi me sembra che per fare na figlia anche tu ti sia data da fare abbastanza velocemente"
R: "Non ti permettere di parlarmi così Niccolò, non sai nulla nè di me nè di Stella"
N: "Perché non stai col padre della bimba ?"
R: "Non è una persona che merita me e mia figlia nella sua vita"
N: "È uno stronzo?"
R: "Molto, ma preferirei non parlarne"
N: "Vabene scusa... e comunque mi ha fatto un certo effetto sapere che tua figlia si chiama Stella"
R: "Perché mai?" chiesi scioccamente, sapevo benissimo a cosa si riferisse Niccolò...volevo solo sentirmelo dire
N: "Ti ho sempre chiamato io Stella, ti ho ripetuto forse fino allo sfinimento che per me sei sempre stata la stella più fragile dell'universo. E sapere che tua figlia porta questo nome così importante per noi mi fa piacere"

Mi trattenni per non far uscire le lacrime. Se solo sapessi Niccolò.
La mia sigaretta ormai finita mi fece alzare da quel divanetto, la stessa cosa però fece anche Niccolò.

N: "Reb ero serio, io per te ce sto. Ci sono per te e per tua figlia. Ormai vivi qui, non possiamo evitarci. Sarò un buon amico per te e uno zio colorato per tua figlia. So che può sembrare strano, ma già voglio bene a quella nanetta"

Non potetti evitare di sorridere a quelle parole..

R: "Non chiamarla nanetta però, potrebbe ucciderti"
N: "Permalosa come la mamma ?"
R: "Si, caratterialmente è uguale a me"
N: "Esteticamnete non tanto"
R: "No, esteticamente è uguale al padre. Ha i suoi occhi ed il suo sorriso" dissi guardando il moro negli occhi
N: "Reb..."
R: "Io entro, vado a vedere Stella"

Mi dileguai da quella situazione che si era venuta a creare. Tornai dentro con mille sensi di colpa che mia figlia ovviamente fece aumentare.

S: "Mammina sono felice, guarda tutte queste persone, mi vogliono bene"
N: "E tu ci vuoi bene ?" disse Niccolò sedendosi al tavolo
S: "Si. Mammina dice che io non ho peli sulla lingua , anche se non so cosa vuol dire. Vi voglio bene a tutti, forse a te un po' di più ragazzo colorato...però ci sta prima zio Adri eh"

Una lacrima mi rigò il viso. Non riuscii più a controllarmi. Niccolò se ne accorse subito e mi guardò con quegli occhi magnetici a cui avrei voluto dire tutta la verità.

S: "Mammina hai la tua solita allergia"
R: "Si Stella , solita allergia"
S: "Mamma è allergica alle canzoni d'amore. Ogni volta che le sente le viene da piangere"
C: "Sei una bimba pestifera lo sai?"
S: "Però  sono la bimba più bella del mondo, vero zio colorato?"
N: "Si è vero, sei la bimba più bella del mondo, sei la Stella più luminosa"
S: "No zio non solo la stella più luminosa. Come dice la mia mamma, io e lei siamo le stelle più fragili dell'universo"

L'attenzione di tutti i presenti si spostò su mia figlia e soprattutto sulla frase che aveva appena pronunciato. Solo lo sguardo di una persona ricadde sulla mia figura. Ed io , in quel momento, mi sentii nuda.

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora