Le stelle più fragili del mio universo

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Era arrivato il momento che temevo di più di questo matrimonio, il momento dei discorsi dei testimoni, il momento in cui io e Niccolò avremmo dovuto parlare dell'amore di Marta ed Adriano . Probabilmente in quel momento eravamo le persone più sbagliate, ma non potevamo tirarci indietro.
Il microfono venne dato prima a me, Niccolò si trovava alla mia destra ed entrambi eravamo al centro della sala con tutti gli occhi degli invitati su di noi.

R: "Non basterà di certo un piccolo discorso per esprimere tutto l'amore che Marta ed Adriano mi hanno dato in questi anni. Conosco Marta da quasi vent'anni, e sono fiera di dire che lei è la mia migliore amica, è mia sorella ed Adriano non poteva scegliere persona migliore. Ci avete fatto sognare con il vostro amore, all'inizio travagliato. Non volevate ammettere i vostri sentimenti, eravate troppo codardi per farlo. Ma alla fine avete capito di non poter stare l'uno senza l'altro. Sono felice che mi abbiate scelto come testimone del vostro amore, anche perché chi meglio di me conosce la vostra storia ? Beh forse solo Niccolò. Ci avete fatto sognare, e se dopo sette anni siete ancora qui vuol dire che vi amate incondizionatamente. Ormai siete una famiglia, siete degli zii speciali per Stella, ed io sono orgogliosa di quello che siete diventati...amatevi sempre ragazzi, perché siete la cosa più pura che io abbia mai incontrato. Vi voglio bene"

Tutti i miei buoni propositi di non piangere erano andati a farsi fottere. Fortunatamente il mio piccolo fazzoletto riuscì a tamponare quelle lacrime. Marta , anche lei commossa, mi mandò un bacio e lo stesso fece Adriano.
Senza nemmeno guardarlo, passai il microfono a Niccolò...

N: "Beh dopo tutte ste lacrime e ste belle parole io nun so che dirvi, forse però di belle parole ne abbiamo già sentite molte. Si, anche io vi auguro di amarvi per sempre, perché ve lo meritate. Vi auguro soprattutto però di rialzarvi più forti di prima dopo ogni litigio, perché chi vogliamo prende in giro, litigherete ogni giorno, come d'altronde fate da sette anni. Vi auguro tra dieci anni di guardarvi negli occhi con la stessa luce che avete adesso. Vi auguro di allargare la vostra famiglia, e spero vivamente che vostro figlio o figlia prendi da Marta, perché se prende da Cassiolino semo messi male. Auguro a vostro figlio o figlia di trovare un amico come io l'ho trovato in Adriano, un amico sincero e leale, un po' stupido a volte, ma presente sempre, un fratello in poche parole. Se sarà una bambina spero sia uguale a Marta e se sarà un bambino io ed Adriano lo porteremo ogni domenica a vedè la Roma allo stadio. Vi auguro di costruire giorno dopo giorno la vostra famiglia. Non siate mai in ritardo con i sentimenti, perché so la cosa più bella che possiamo avè. Ed infine, mi auguro di trovà un'amore come il vostro, che duri nel tempo e che non si spezzi alle prime difficoltà, mi auguro di creare una famiglia, e di avere ancora tra vent'anni voi due accanto a me.. perché solo noi sappiamo quanto ce volemo bene. A Marta ed Adriano, oggi sposi" concluse Niccolò prendendo un flûte di prosecco e facendo il gesto del brindisi , che tutti gli invitati imitarono...

Le parole di Niccolò mi avevano fatto emozionare, ma soprattutto mi avevano fatto riflettere. Lui era desideroso di costruire qualcosa di solido, sperava di farlo con me...ma io non ero ancora pronta a tutto questo.
Tornammo al tavolo degli sposi dove eravamo seduti insieme a Cocco , Clarissa e Stella.

A: "Grazie regá, siete stati pazzeschi. Nì me hai fatto piagne, Mortacci tua"
S: "Morte che?"
M: "Niente amore, zio Adri è un po' scemo"
N: "Stellì, Mortacci tua" disse Niccolò facendo ridere mia figlia
R: "Niccolò sei impazzito ?"
N: "Che voi? Tra poco inizia la scuola, se qualcuno le darà fastidio lei si deve saper difendere"
S: "Zio stai tranquillo, se qualche bimbo mi darà fastidio io chiamerò te"
N: "Brava principessa, chiama me e mettiamo tutti quei bimbi in riga"

E dopotutto mia figlia aveva trovato in Niccolò un punto di riferimento. Avrei salvato me ma avrei ferito lei, che in tutto questo non c'entrava nulla... avrei deluso mia figlia, solo per un mio capriccio. Stella aveva bisogno di Niccolò, non so in che vesti, ma ne aveva bisogno.

R: "Mi accompagni a fumare?" sussurrai a Niccolò, che dopo avermi guardato un po' scioccato, annuì.

N: "Me dovevi dì qualcosa? Perché la sigaretta è quasi finita e tu non hai aperto bocca"
R: "Forse Stella ha bisogno di te nella sua vita, in pochi giorni si è affezionata forse troppo a te, in te trova sicurezza... Non posso allontanarti da lei solo perché non ti voglio nella mia di vita. È vero che mia figlia fa parte della mia vita, ma forse riuscirò a dividere le due cose. Non voglio che mia figlia mi odi tra dieci anni"
N: "Stai a di sul serio? Te prego damme un pizzico"
R: "Non fare il bambino. Avevi ragione tu, anzi, avevano ragione tutti. Ci ho messo solo un po' di tempo a capirlo"
N: "Questo vuol dire che.. Nun so manco se te lo voglio richede" disse il moro scompigliandosi i capelli, gesto che faceva quando era in ansia
R: "Dillo Niccolò, sono pronta"

I suoi occhi nei miei, mi facevano sempre uno strano effetto.

N: "È mia figlia? Stella, quella peste bellissima, è mia figlia?"

Mi tremavano le gambe, mi sudavano le mani... respiravo profondamente per non morire.

R: "Ha i tuoi occhi, il tuo sorriso e gli stessi capelli scombinati e neri. È permalosa come me, ma sognatrice come te. La sua favola preferita è PeterPan e all'ultimo Natale ha scritto sulla letterina a Babbo Natale di poter andare sull'isola che non c'è. Credo sia più sicuro che sia tua figlia che mia Niccolò. Sei tu il padre di Stella. Piano piano capiremo insieme come dirglielo, ma ti prego, non insegnarle le parolacce" dissi facendo spuntare un sorriso sul viso di Niccolò che in quel momento era pieno di lacrime
R: "Non piangere Nì, ti prego. Ti chiedo scusa, sono stata una stupida egoista fifona"
N: "Quando hai saputo di essere incinta?"
R: "Il giorno del circo massimo avevo intenzione di dirtelo, ma poi successe quello che successe"
N: "Sarò un padre migliore , non farò sbagli , te lo giuro"
R: "Sbagliare è umano, io sbaglio ogni giorno con Stella"
N: "Da oggi potremmo sbagliare insieme... e te giuro che non le insegno parolacce, solo Mortacci tua"

Risi, come forse non lo facevi da anni. Niccolò Moriconi era rientrato nella mia vita, ed anche se non volevo ammetterlo a me stessa, mi faceva piacere. In quel momento mi iniziai a sentire un po' meno sola.

N: "Siamo una famiglia Rebè, anche se non stiamo insieme, abbiamo una figlia. Questo fa di noi una famiglia, e te lo giuro sulla mia stessa vita, proteggerò voi due da qualsiasi cosa. Siete le stelle più fragili del mio universo"



Buongiorno a tutti voi, spero che questa storia vi stia piacendo.❤️

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