Io la vita la prendo com'è

1K 29 1
                                    

N: "Ma tu ci pensi che Stella è nata il 22 settembre?" disse Niccolò mentre io cercavo di apparecchiare la tavola
R: "Che vuol dire?"
N: "Nun te ricordi?"
R: "Lo sai che sono pessima e che probabilmente morirò di Alzheimer"
N: "Per il nostro primo anno da fidanzati ti regalai un viaggio a Londra"
R: "Oh si, Londra.. quanto era bella, dovremmo tornarci con Stella"
N: "Andammo all'occhio di Londra.."
R: " London Eye Nì..."
N: "Vabe come se chiama se chiama, comunque ..era il 22 settembre"

La forchetta che avevo tra le mani cadde a terra. Niccolò subito si affrettò a prenderla per poi cambiarla con una pulita. Stasera Clarissa Marta Adriano e Gabriele sarebbero venuti a cena qui per inaugurare la nostra nuova casa.

R: "Davvero?" dissi con le lacrime agli occhi, un po' per l'assurda coincidenza un po' per l'amore e l'attenzione di Niccolò nel ricordarsi tutto
N: "Si..ti ricordi cosa ci promettemmo su quell'aggeggio infernale?" disse facendomi semplicemente annuire
N: "Ci promettemmo di prendere la vita com'è, di non fare piani, ma di cavalcare le onde della vita insieme. Ti dissi che da quel momento tu avresti dovuto lasciare nel tuo passato le vecchie convinzione, perché da quel momento io e te ne avremmo costruite altre"
R: "Dovremmo ritornarci .."
N: "Si, magari come regalo di compleanno per la pulce"
R: "Sarebbe fantastico" dissi asciugandomi le lacrime
N: "Tu sei fantastica e ed io ti amo"

Il bacio che stava per nascere dopo un momento così romantico venne stroncato dal suono del campanello.

N: "Quanto scommetti che è Cassio?"

...

M: "Allora Clari? Ci hai parlato?"

Avevo espressamente chiesto l'aiuto di Marta e Clarissa in cucina, ovviamente solo per poter sapere se vi erano delle novità. La pasta al forno non era ancora pronta, quindi avevamo un po' di tempo per noi.

C: "Sentite ragazze quel tipo è .. non saprei nemmeno come descrivervelo"
R: "Possiamo andare per gradi?"
C: "Io, e ci tengo a sottolineare io, l'ho chiamato oggi pomeriggio chiedendogli se potesse venire a prendermi per venire qui stasera..lui ovviamente mi ha liquidato con un veloce si per poi attaccarmi il telefono in faccia. Stasera quando è arrivato da me io non è che ero nera ed arrabbiata, di più..lui invece cosa fa? Fa tutto il carino, prova ad abbracciarmi, mi dà i pizzicotti sulle gambe , è esasperante stare dietro una persona così"
M: "Ora capisci cosa passiamo noi con te"
C: "Dio Marta smettila, io ho fatto un passo verso di lui che ha rifiutato. Ora vorrebbe rimediare ma non ha capito un bel nulla"
R: "Clari l'orgoglio non ti porterà da nessuna parte, prendi la vita com'è" dissi sorridendo per questa mia ultima frase
C: "Ti prendi gioco di me ? La mia vita fa così tanto ridere Reb?"
R: "No stupida.. sono seria dai, prova ad essere un po' più malleabile"
N: "Ma sta pasta?" disse Niccolò entrando in cucina urlando
C: "Vedi, i maschi pensano solo al cibo. Cibo e calcio"
N: "Ma che ha?"mi chiese il moro
C: "Non ho nulla"
N: "Ciclo?"
C: "Moriconi esci da questa cucina, immediatamente"
M: "Okay la pasta è pronta, andiamo a mangiare .. sono pur sempre una donna incinta"

Ci accomodammo a tavola ed iniziammo a mangiare la deliziosa pasta al forno comprata in un ristorante qui vicino che io dovetti solo riscaldare. Non ero un maga ai fornelli, ma me la cavavo... con il trasloco però non ero riuscita a concentrarmi su nessuna ricetta degna di Antonino Cannavacciuolo.

G: "Quindi maschio Gabriele , femmina Gabriella?"
S: "No zia, se è femmina chiamala Luna. Così saremo amiche per sempre"
M: "Sarete amiche indipendentemente dal nome. Sarete amiche per sempre come me e la tua mamma"
A: "E come me e il tuo papà . E comunque no, mio figlio non si chimera come te Cocco"
C: "Grazie a Dio"
G: "Meglio Clarissa che Gabriella?"
S: "Meglio Luna"
N: "Nicoletta?"
S: "Papà che schifo"
R: "Stella non si dice" dissi rimproverando mia figlia
A: "Te prego, ha ragione. Nicoletta fa schifo"
R: "Seriamente non avete pensato a dei nomi?"
A: "Se è femmina...Greta, a me piace molto il nome Greta"
N: "Greta, Greta Cassio"
G: "Ce sta bene"
C: "Se è maschio?"
M: "Lasciamo stare, Adriano è convinto sia femmina" disse Marta facendo ridere tutti

Una strana sensazione dopo quelle risate pervase il mio corpo. Mi guardai intorno e non riuscii a vedere niente di brutto, anzi..vedevo la felicità negli occhi di tutti, perfino in quelli di Clarissa e Gabriele. Ero a cena a casa mia con gli amici di una vita, cosa potevo chiedere di meglio?

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora