La fantasia mi salvava

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Eravamo usciti dalla nostra camera per andare nel bar dell'albergo per incontrare mio fratello..
Con mio stupore, lui già era lì. Stella appena lo vide gli corse incontro ed iniziarono ad abbracciarsi e baciarsi, dato che non si vedevano da tempo.
Niccolò camminava accanto a me , non era teso, o almeno non lo era quanto me, che ero paragonabile ad una corda di violino.

D: "Che cazzo ci fa questo qua ?" disse mio fratello appena si accorse della presenza del moro, in tutto ciò con ancora mia figlia in braccio
R: "Ciao anche a te fratellino, si mi sei mancato anche tu, sono davvero felice di vederti"
D: "Rebecca non è il momento" disse facendo scendere Stella dalle sue braccia
D: "Perché  sto coglione é qui ?"
N: "Sempre gentile tu eh?"
D: "Con te la gentilezza non serve"
N: "Ah si, e che serve con me?" disse Niccolò avanzando, pericolosamente, verso mio fratello
R: "Ragazzi, ci guardano tutti. Usciamo fuori per un attimo"

Tutti e quattro ci dirigemmo all'esterno dell'albergo.. la situazione si stava , ovviamente, surriscaldando troppo, e non mi andava di dare spettacolo.

D: "Sono tutto orecchie, e Rebecca ti prego, trova una spiegazione valida, perché la solita scusa -sono innamorata di Niccolò, lui mi rende felice- l'ho sentita già troppe volte"
N: "Ed anche se fosse così questa volta?"
D: "Vorrebbe dire che mia sorella è una stupida"
S: "Ma la mia mamma non è stupida, zio perché la tratti male? Lei ti vuole bene"

Dopo le parole di Stella , vidi Dario iniziare a calmarsi, respirava profondamente e cercava di contenere ogni cosa brutta che aveva dentro di sè esclusivamente per Stella.

D: "Stellina io amo tua madre, è mia sorella. Tu e lei siete le persone che amo di più al mondo"
S: "E allora perché litigate ?"
D: "Perché tua mamma alcune volte fa delle scelte sbagliate, e non lo capisce. Soprattutto ora che le sue scelte sbagliate coinvolgono anche te"
N: "Ao, vedi di calmarte. Qui nessuno è venuto pe litigá, quindi evita di sparare cazzate con quella bocca piena de merda che te ritrovi"

Niccolò stava iniziando a non vederci più, Dario oltre che accusare me aveva tirato in ballo Stella, e questa cosa a Niccolò diede molto, troppo fastidio.

R: "Nì" dissi prendendogli la mano
R: "Calmati"
D: "Sei sempre il solito bamboccio Moriconi"
S: "Moriconiiii"

Dario si voltò verso Stella, senza capire il suo intervento in quel momento.

S: "Moriconi, è il mio cognome"
D: "No che non lo è"
S: "Si invece, non mi chiamo più Stella Grimaldi, ma Stella Moriconi..vero papi?"
D: "Papi?" Disse Dario più scioccato che mai

Decisi di avanzare verso di lui, era arrivato il momento della verità.

R: "Lo so sono una stupida, in passato ho sofferto tantissimo e tu mi sei sempre stato vicino e di questo te ne ringrazierò a vita. Ma in questi anni sono stata anche una persona egoista"
N: "Stellì, andiamo a prendere qualcosa al bar dai"

Niccolò aveva capito, aveva capito che quello era un momento tra me e mio fratello, aveva capito che per essere del tutto sincera con lui, Stella non doveva essere presente durante la conversazione.
Mia figlia , senza farselo ripetere due volte, diede la mano a Niccolò, ed insieme entrarono all'interno dell'hotel.

D: "Non sto capendo niente Rebecca"
R: "Dario, vi ho sempre mentito, ho mentito a tutti per anni. Sapevo perfettamente chi fosse il padre di Stella e nonostante ciò non ho mai voluto confessare la verità a nessuno, nemmeno al diretto interessato. Partii da Roma sei anni fa con il cuore spezzato per aver subito un tradimento, ma partii anche con un'altra vita dentro me, Stella. Mi giurai quel giorno che mia figlia non avrebbe mai dovuto conoscere il padre, perché a suo tempo lo consideravo una persona incapace di amare e che non meritava nè me nè la creatura che portavo in grembo. Ma poi qualche mese fa quando sono tornata a Roma l'ho rivisto, ma ho continuato a non dirgli nulla ,seppure Clarissa e Marta mi spingevano a fare il contrario. Sono sempre state le uniche a sapere la verità. Mi dicevano che mi stavo comportando da egoista perché stavo privando Stella della possibilità di avere un padre... Dario io a Niccolò non ho mai detto di essere il padre di Stella, se ne è reso conto da solo. Non gli tornavano i conti, ovviamente, e poi la guardava ..ed era come guardarsi allo specchio..Stella ha accettato la figura di Niccolò, sa che è suo padre, lo ama da impazzire, e Niccolò ama Stella forse di più di quanto la ami io. Abbiamo deciso di cambiare il cognome perché era giusto così, non so dirti ora come ora in che rapporto siamo io e Niccolò, ma ti assicuro che noi tre ora insieme siamo felici, e che siamo una famiglia."

Finalmente dalla mia bocca uscirono quelle parole che da troppo tempo avevo dentro me , che da troppo tempo dovevo vomitare.. mi accasciai per un secondo a terra su un marciapiede, le gambe mi tremavano, ed avevo il fiato corto, ma nonostante ciò ero felice perché ero riuscita a confessare tutto.

D: "Reb stai bene?" disse mio fratello aiutando ad alzarmi
R: "Si"
D: "Non so che dirti..io amo Stella .."
R: "Se ami Stella accetta suo padre, è vero in passato ha sbagliato, ma anche io ho sbagliato con lui"
D: "Il tuo sbaglio è stata semplicemente una conseguenza ai suoi mille errori Rebecca"
R: "Dario, accettalo.. Stella ha bisogno di lui ed anche io"
D: "E se non lo faccio? Se non lo accetto? Rebecca farà di nuovo il cazzone, lo ha sempre fatto, a venti, venticinque anni ..ora a trent'anni farà lo stesso, e questa volta oltre a stare male tu, starà male anche mia nipote."
R: "Dario ti prego.."
D: "Per me questo è troppo, sei la solita bambina che volta con la fantasia"
R: "Forse è vero" dissi ridendo di gusto
R: "Forse sono ancora una bambina, e sai una cosa ? Amo volare con la fantasia, perché è l'unica cosa che è riuscita a tenermi in vita tutto questo tempo. È l'unica cosa che non ha fatto crollare Stella in tutti questi anni. Stella è cresciuta con la convinzione di non avere un padre Dario, e nonostante ciò è cresciuta benissimo, e sai perché ? Perché la fantasia la salvava, la fantasia mi salvava, la fantasia che mi ha sempre fatto vedere Niccolò e che inconsciamente ha trasmesso a sua figlia anche quando non si conoscevano. Quindi si , noi tre voliamo con la fantasia, saremo sempre PeterPan, Wendy e Trilli, ed io posso solo dirti che sono eccessivamente fiera della famiglia che ho costruito. Che a te stia bene o no non mi importa, ma sappi che non amerò mai nessuno nella mia vita tanto quanto io ami ora e per sempre Stella e Niccolò."



Capitolo un po' lungo, ma doveva andare necessariamente così..spero non vi dispiaccia ❤️

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora