Non scappare

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Erano passati tre giorni da quella cena ed il mio umore non riusciva a mutarsi. Ero sempre con un piede dentro e uno fuori all'oblio. Rivedere Niccolò non era stato semplice, e mia figlia con quelle sue affermazioni non aiutava.
Tra qualche giorno ci sarebbe stato il matrimonio e io non vedevo l'ora, speravo che dopo questo evento io e il moro avessimo potuto evitare di vederci.
Dentro di me vi era ancora quella sensazione di anni fa, il tradimento . Quel tradimento che mi fece rompere ogni tassello che avevo, un semplice tradimento che distrusse tutti i piani e i castelli che io e Niccolò avevamo progettato.

S: "Mammina il caffè si farà freddo"

La luce dei miei occhi mi risvegliò

C: "Stai girando questo caffè da dieci minuti Reb"
R: "Si, scusa, pensavo"
S: "A cosa?"
R: "Al fatto che ti devi muovere, dobbiamo andare a vedere l'asilo"
S: "Ultimo annooooooo"
C: "Forza andiamoci a lavare i denti, ci aspetti qua Reb?"

Annuii solamente. Clarissa per la mia psiche era stata una benedizione. Oltretutto con la nascita di Stella si era addolcita molto, ci facevamo bene a vicenda.
Lo squillo incessante del mio telefono mi fece capire che mi ero di nuovo persa nei miei pensieri. Afferrai il cellulare e senza vedere chi mi stesse chiamando, risposi...

{R: "Pronto?"
N: "Reb?"
R: "Niccolò?"
N: "Si, sono io"
R: "Dimmi, è successo qualcosa?"
N: "Si, cioè no...Vabe. Tu e la bambina ci siete per fare colazione al bar?"
R: "In realtà abbiamo già dato, ora dovremmo andare a vedere il nuovo asilo"
N: "Posso venire con voi?"
R: "Perché dovresti?"
N: "Perchè ve voglio vedè}

Quelle parole scombussolarono tutto il mio cervello ed anche il mio cuore. Che avesse capito qualcosa ? Non credo. Riuscii semplicemente a dargli l'indirizzo di casa mia per poi staccare subito. Cosa mi stava succedendo?

C: "Pronte" disse Clarissa ritornando in cucina con Stella
R: "Amore abbiamo ancora cinque minuti, gioca un po' con qualsiasi cosa tu voglia" dissi a mia figlia che prontamente si allontanò da noi
C: "Ma non eravamo in ritardo?"
R: "Mi ha chiamato Niccolò, era strano. Mi ha chiesto se volevo fare colazione con lui ma io gli ho spiegato di dover andare all'asilo con Stella e lui si è offerto per accompagnarci"
C: "Perché mai?"
R: "Ha detto che ci vuole vedere"
C: "Reb..."
R: "Sto in crisi, e se ha capito qualcosa ? La boccaccia di Stella non lascia niente al caso"
C: "E se anche avesse capito? Reb sai quanto io detesti Moriconi, forse anche più di Cocco che mi vede dopo sei anni e mi saluta come se niente fosse successo. Sappiamo che Niccolò ha sbagliato, ma fidati che privarlo per sei anni di vedere sua figlia fa si che anche tu abbia sbagliato alla grande nei  suoi confronti"
R: "Mi stai facendo sentire in colpa"
C: "Rebecca, siamo qui, a Roma. Siamo nella sua città che è diventata di nuovo la nostra città..."
R: "Mi sta squillando il telefono. Devo scendere. Stella andiamo"
C: "Chiamami se hai bisogno di me, e ti prego non scappare"
S: "Non vieni con noi zia?"
C: "No Stellina, a dopo"

...

S: "ZIO COLORATOOO"

Appena varcammo l'uscita del palazzo, sia io che Stella notammo Niccolò appoggiato alla macchina mentre fumava una sigaretta. Appena il moro notò Stella correre verso di lui, lanciò in un punto indefinito la sigaretta ancora accesa per prendere in braccio la bambina.

N: "Buongiorno Stella"
S: "Ci accompagni tu?"
N: "Si, ti va bene?"
S: "Moltissimo, Mammina a te va bene?"
R: "Stella sali in macchina, siamo in ritardo"
S: "Mammina stamattina sei più antipatica del solito"
N: "Ma che linguaccia che hai tu"
S: "Mamma un giorno posso diventare colorata come lo zio?"
R: "Ti prego no, o almeno non così tanti. Lui è troppo"
N: "Sembri mia madre Rebè" disse Niccolò mentre faceva scendere mia figlia dalle sue braccia
S: "Tu hai una mamma ?"
N: "Certo, magari qualche volta te la faccio conoscere"
S: "Si, hai anche un papà?" Niccolò annuì a quella domanda
S: "Io invece ho solo la mamma, ma è tanto bella che vale per due"
R: "Ruffiana sali"

Aiutai mia figlia a salire in auto. Stavo per fare lo stesso, quando  però la mano di Niccolò mi bloccò

N: "Ha ragione, sei tanto bella"
R: "Non ci provare, abbiamo detto amici"
N: "Non scappare da me Rebè"

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora