Stella Moriconi

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Quelle braccia tatuate che mi avevano tenuta stretta tutta la notte, il mattino dopo non c'erano più. Non c'erano nemmeno i vestiti che la sera prima, da ubriaco, aveva avuto l'accortenza di sistemare sulla poltrona.
Che stupida che ero stata. Ancora una volta mi ero fidata della persona sbagliata, ancora una volta mi ero lasciata cullare da delle braccia che alla fine mi avevano stretta troppo, e che mi avevano spezzata.
Insieme alla mia negatività e alla mia non voglia di vivere, decisi di andare in cucina per organizzarmi con Clarissa, dovevo andare a prendere Stella in qualche modo, dato che Niccolò si era dimenticato di sua figlia.

S: "Mammaaaaa cornetti"

Un piccolo uragano sporco di cioccolato mi corse incontro appena arrivai in cucina.
Stella era qui , ed anche Niccolò era qui.

N: "Viè qua Stellì che se fredda er cornetto"
S: "Mamma vieni a fare colazione con noi"

Ero ancora su di giri, non mi aspettavo niente di tutto ciò.

R: "Clarissa?"
N: "Buongiorno eh"
R: "Giorno" dissi addentando il mio cornetto integrale
N: "Nun c'era a frutti di bosco, marmellata alle ciliegie va bene ?"
R: "È buonissimo, grazie"
N: "La pazza quando me so svegliato già nun c'era"
R: "Potevi svegliarmi, saremmo andati insieme a prendere Stella"
N: "Eri troppo bella mentre dormivi, non avrei potuto rovinare quel capolavoro"

Non poteva fare così, non poteva riempirmi di complimenti , soprattutto davanti a Stella.

R: "Ti sei divertita dalla nonna ?"
S: "Si molto, posso dormire da lei anche altre volte?"
R: "Se lei è d'accordo si"
N: "Figurati se mia madre nun è d'accordo"
S: "Voi siete d'accordo ?"
N: "Oh , se va tutto liscio come ieri sera, io so d'accordo"

Moriconi...

S: "Voi che avete fatto ieri?"

Ecco, era proprio sua figlia. Sapevano mettermi in imbarazzo in qualsiasi momento.

N: "Siamo usciti"
S: "Voi due da soli? Come i fidanzatini?"
N: "Frena frena"
S: "Tutti i genitori dei miei compagni di scuola sono sposati, perché voi no?"

Fortunatamente nel momento in cui Stella ci fece quella domanda non stavo masticando, altrimenti sicuro avrei sputato tutto il cornetto.
La prima cosa che feci fu guardare Niccolò, che però era rimasto a fissare la piccola con la bocca aperta e coperta di briciole. Anche se dovevo preoccuparmi della domanda di Stella, in quel momento potetti solo notare che nonostante tutto avevo una famiglia bellissima.

R: "Qualcuno ti ha trattato male per questa cosa ?"
S: "Bho"

Niccolò si risvegliò..

N: "Che vor di bho"
S: "La maestra ci ha fatto parlare davanti a tutta la classe della nostra famiglia. Tutti dicevano le stesse cose , che avevano fratellini e dei pesci rossi. Io invece ho detto che mi chiamavo Stella Grimaldi, che la mia mamma si chiamava Rebecca Grimaldi e il mio papà Niccolò Moriconi, che non avevo un pesce rosso ma un cane di nome Spugna , che non avevo fratellini perché la mia mamma e il mio papà non erano sposati ma solo amici... e poi tutti i compagni si sono messi a ridere, ma la maestra li ha sgridati"

Mi concentrai su Niccolò, pugni chiusi e mascella contratta, se avesse potuto avrebbe picchiato tutti i bambini che avevano riso della sua fragile Stella.
Appoggiai la mia mano su quella del moro seduto accanto a me e gliela strinsi, a quel contatto il suo sguardo si spostò verso di me. Lui doveva sapere che eravamo in due a difendere nostra figlia, e che nessuno avrebbe mai potuto ferirla se accanto a lei c'erano due genitori forti, pronti a tutto pur di proteggerla.

N: "Stellì nun devi ascoltá nessuno, va bene ? Io e la mamma ti amiamo tanto, e nun vale nulla se semo sposati o no. Lo sai anche nonna Anna e nonno Sandro non sono più sposati, ma vogliono bene a me e ai miei fratelli lo stesso. E poi io e tua mamma ci vogliamo molto bene"
R: "Ci prometti che se avrai altri problemi a scuola ce lo verrai a dire?"
S: "Vabene mamma. Anche io vi  voglio bene comunque, e non mi importa se siete sposati o no, noi siamo una famiglia lo stesso, giusto?"
N: "Si amore mio, siamo una famiglia lo stesso, e lo saremo per sempre. Ricorda che un pezzo de carta nun aumenta l'amore che ce lega, perché io amo te ed amo tua madre, siete le persone che amo de più al mondo, e l'assenza di uno stupido foglio non cambierà mai i sentimenti che provo per voi"

Dopo quelle parole di Niccolò non riuscii ad aggiungere nulla. Aveva spiegato a Stella ciò che serviva, aveva spiegato a Stella che nonostante tutto noi eravamo una famiglia, le aveva detto che ci saremmo amati per sempre ...le aveva detto che amava me e lei , nonostante tutto. Le aveva detto che amava me.

S: "Vado a lavarmi la faccia, sono tutta appiccicata"

Aspettai qualche minuti per assicurarmi che Stella fosse entrata in bagno, avevo la testa che mi scoppiava...

R: "Nì io.."
N: "Voglio darle il mio cognome"
R: "Cosa ?"
N: "Voglio darle il mio cognome, è mia figlia e voglio che abbia il mio cognome...se a te sta bene"
R: "Oh si, certo. È giusto così"
N: "Nessuno dovrà mai ferirla"
R: "Nì ehi guardami" dissi alzandomi e posizionandomi davanti al moro
R: "Stai dando a Stella tutto l'amore che merita, stai tranquillo. Lei è felice con noi"
N: "Lo spero davvero, non sopporterei che lei soffrisse per un problema non creato da lei ma da me"
R: "Nì no.."
N: "Si Rebè... se non fosse stato per me magari a quest'ora te portavi na fede al dito, e magari eri pure de nuovo incinta"
R: "Non possiamo cambiare il passato Niccolò, ma possiamo migliorare il futuro"
N: "Me stai a di che forse nel futuro te vedrò co na fede al dito?" disse ridendo e contagiando anche me
R: "Ti sto dicendo che come hai detto tu, nonostante tutto siamo una famiglia Moriconi, e niente cambierà mai questa cosa"
N: "Suona bene Stella Moriconi?"
R: "Sona benissimo"
N: "Secondo te per lei andrà bene?"
R: "Smettila di farti paranoie inutili Niccolò, tua figlia da quando ti ha conosciuto è diventata ancora più raggiante"
N: "Penso che le faccia bene passare momenti così, in famiglia"
R: "Certo che le fa bene, dobbiamo cercare di darle una vita il più normale possibile, nonostante tutto"
N: "Potremmo renderla felice anche in altri modi" disse con quel suo sorriso che conoscevo fin troppo bene
R: "Smettila Moriconi"
N: "Quindi nun me sposerai mai?"

Dalle mie labbra uscì una piccola risata ma nessuna risposta. Mi alzai ed iniziai a pulire il tavolo e la cucina. Moriconi non avrebbe mai ricevuto nessuna risposta da parte mia a quella domanda, anche perché non conoscevo nemmeno io la risposta.

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora