Dormi

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C: "Ancora non capisco perché questo essere deve dormire a casa nostra" disse Clarissa appena mettemmo piede in casa

Alla fine avevo ceduto, ma era prevedibile..

N: "So mbriaco"
C: "No Moriconi, sei solo coglione. Potevi andare a dormire a casa di qualche tuo amico"
N: "Si e domani se nun me svegliavo, chi la andava a prendere la stellina mia?"
C: "Quasi quasi ti preferivo prima, quando non sapevi di avere una figlia"
N: "Ma stai zitta, tanto lo so che me lo avresti urlato in faccia se Rebecca non si fosse decisa"
R: "Basta litigare voi due, è tardi"
C: "Dove dorme il rospo?"
N: "Mia figlia dice che so un principe"
C: "Tua figlia ha 5 anni, io 28. Quindi dove hai intenzione di dormire? Divano o letto di Stella?"
N: "Letto della mamma di Stella"
C: "Oddio"
R: "Okay basta così, sto per cacciarvi entrambi"
N: "Nun fa la sostenuta con me, nun te riesce bene"
C: "Sto per vomitare. Vado a letto, e Reb se prova a stuprarti urla e ti vengo a salvare"

...

N: "Sexy sto pigiama, mi hanno sempre eccitato gli orsacchiotti"

Finalmente io e Niccolò eravamo riusciti a raggiungere la mia camera da letto senza ulteriori litigi suoi e di Clarissa. Niccolò da ubriaco era peggio di un bambino, lo avevo lasciato nella mia stanza per andare in bagno a mettermi il pigiama, ed al mio ritorno lo avevo trovato steso sul letto solo in boxer...

R: "Vestiti" dissi distogliendo lo sguardo da una sua parte del corpo che mi colpiva molto
N: "Col cazzo che dormo coi jeans"
R: "Non puoi dormire in mutande"
N: "Me hai visto anche senza mutande Rebè, de che ti scandalizzi?" disse mettendosi sotto le coperte
R: "Era tanto tempo fa Moriconi"

Mi stesi anche io sul letto, decidendo dopo qualche secondo di dargli le spalle. Non avrei retto un confronto con i suoi occhi.

N: "Se volevo dormì con un pezzo de legno me ne annavo al parchetto. Te poi girà?"
R: "Ma non hai sonno?"
N: "Girate"
R: "Sei insopportabile" dissi voltandomi verso di lui , che con mia sorpresa era troppo vicino al mio corpo

La sua mano finì subito sul mio fianco, e una risata uscì dalle sue labbra.

R: "Che ti ridi?"
N: "Sei tutta rossa"
R: "È buio Niccolò"
N: "È vero, ma sono sicuro che tieni le guance come un peperone"

Purtroppo per me aveva ragione, ogni singolo tocco di Niccolò faceva surriscaldare il mio corpo.

N: "Vorrei addormentarmi ogni sera così, credi sia possibile?"
R: "Dormi, domani mattina dobbiamo svegliarci presto"
N: "Non so se riuscirò a dormire"
R: "Perché ?"
N: "Perché non ti ho accanto da troppo tempo, sicuramente preferirò guardarti che dormire"
R: "Puoi guardarmi anche domani mattina"
N: "E lo farò, ma de notte sembri n'angelo"
R: "Di giorno no?"
N: "No, de giorno sei na rompicoglioni"

A quelle parole gli diedi un piccolo schiaffo sulla spalla. Ovviamente il moro approfittò di quel momento per tirarmi verso di lui ed abbracciarmi.

N: "Te do fastidio ?"
R: "Dormi"
N: "Perché nun me rispondi mai?"
R: "Perché con le tue domande mi metti sempre in difficoltà, ed io odio essere in difficoltà, odio non avere il controllo su me stessa"
N: "Con me nun te devi trattenè piccolè , lo sai"
R: "Ed invece sì" dissi facendo incontrare i nostri occhi
R: "È proprio con te che mi devo trattenere. Tu Niccolò sei così odioso, mi conosci meglio di qualsiasi persona sulla faccia della terra, conosci ogni mia debolezza. Ma puntualmente sei sempre tu che mi distruggi. So che non potrò più allontanarti perché ormai siamo una famiglia e.."
N: "Nun te sta bene esse na famiglia?"
R: "Non ho detto questo. È ovvio che mi sta bene, anzi è la cosa che sogno da quando ti conosco Nì. Ho sempre sognato di costruire qualcosa con te, ma non così, non come ora"
N: "Possiamo migliorere Reb"
R: "No Nicco, il nostro tempo ormai è finito."
N: "Piccolè" disse facendo combaciare le nostre fronti
N: "Finché c'è l'amore se po fa di tutto"

Le sue mani nei miei capelli e le sue labbra sulle mie. Una sensazione che non provavo da troppo tempo e che mi era mancata troppo. Le nostre bocche unite, le nostre lingue intrecciate, le sue mani che mi toccavano come solo lui sapeva fare, il nostro amore esploso in un bacio che attendevo da tempo.

N: "Piccolè" disse il moro con il fiato spezzato appena si staccò da me
N: "Dormi"

E dopo avermi dati un bacio sulla fronte, ed aver fatto incrociare le nostre gambe, Niccolò chiuse gli occhi.
Forse ero io quella che stanotte non avrebbe dormito per guardarlo...

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora