Destino

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M: "Finalmente, ci stavamo facendo vecchi" disse Marta appena ci vide scendere dal taxi.
S: "ZIIIII"
A: "Bella de zio viè qua"

Adriano prontamente prese mia figlia in braccio iniziando a spupazzarla e a riempirla di baci.
Marta invece venne ad abbracciare me e Clarissa.

M: "Ecco qui le chiavi" disse sventolandoci in faccia le chiavi del nostro nuovo appartamento
R: "Mi sembra un sogno"
A: "Ciao belle fanciulle" disse Adriano avvicinandosi a noi
A: "Non vorrei disturbarvi ma la nana deve fa pipì"
S: "Io non sono nana"
A: "Dai un po' si"
R: "Amore ora andiamo"

Finalmente entrammo nel nuovo appartamento, si trovava al quinto piano di una palazzina, fortunatamente compresa di ascensore. Aveva due bei balconi abbastanza ampi, cucina, un salottino, un bagno, una cameretta per Stella e due stanze matrimoniali per me e Clarissa. Sembrava abbastanza accogliente e rispecchiava molto le foto che avevamo visto su internet. Il proprietario era un collega di lavoro di Marta, che gentilmente ci aveva anche abbassato il prezzo dell'affitto mensile.

S: "Mamma , pipì"
R: "Si andiamo"

Accompagnai mia figlia in bagno e subito dopo tornammo entrambe dagli altri.

M: "Ho messo su un po' di caffè"
R: "Grazie Marta"
C: "Allora emozionati?"
A: "Per cosa?"
S: "Zio per il matrimonio, mamma ha detto che voi due vi sposate perché vi volete tanto bene"
A: "È vero, io voglio tanto bene a zia Marta"
S: "E alla mia mamma no?"
A: "Certo anche a lei"
S: "Allora perché non ti sposi con lei?"
C: "Per carità Stellina bella, sei fortunata si sposi con zia Marta e non con la tua mamma"
S: "Mamma sai con chi ti puoi sposare?"
M: "Da quando tua figlia combina matrimoni?"
R: "Ah non ne ho idea, guarda troppa televisione probabilmente"
S: "Mammina ti puoi sposare con il ragazzo che ci ha fatto cadere le valige. Si ha fatto un pasticcio, però è tanto bello, anche se è pieno di colori sulle braccia. Però magari ti vuole bene"

Alle parole di mia figlia un nodo mi si formò in gola. Avevo la bocca spalancata e non riuscivo a risponderle. Marta ed Adriano fissavano Stella ridendo, mentre Clarissa alzava gli occhi al cielo.

A: "Che vuol dire pieno di colori?"
S: "È come te, pieno di colori" disse indicando i tatuaggi di Adriano
A: "Se chiamano tatuaggi nana"
S: "Ed io mi chiamo Stella, no nana"
M: "Ma chi era questo ?" disse Marta ridendo...
S: "Si chiama Niccolò"

Marta dopo aver sentito quel nome sbarrò gli occhi, non poteva credere nemmeno lei a ciò che stava sentendo. Io invece mi stavo maledicendo, mia figlia si ricordava anche il nome di Niccolò e questa cosa non avrebbe portato a nulla di buono.

A: "Niccolò ? Pieno di colori? Ma è il mio Niccolò?"
C: "Si Adriano, Moriconi il deficiente"
R: "Clarissa le parolacce"
S: "Zio lo conosci? Secondo te lo possiamo far sposare con la mamma?"
R: "Stella smettila, vado a prendere il caffè"

Mi rintanai in cucina, presi velocemente un bicchiere ed aprii la fontana per bere un po' d'acqua. Quella conversazione mi aveva lasciata a bocca secca, era tutto così strano e surreale . La cosa che più mi dava fastidio è che dopo sei anni quel nome ancora mi provocava un bruciore di stomaco, e sentirlo pronunciare da mia figlia con così tanta leggerezza mi faceva del male.

M: "Reb, mi spieghi?"
R: "Non c'è nulla da spiegare. Appena scese dal treno qualcuno si è scontrato con me , era lui. Appena ci siamo guardati non ci ho capito più niente. Poi tu conosci Stella, lei e quella sua bocca larga gli hanno detto che ci aveva fatto cadere le valige...poi lui si è presentato a lei e mi ha guardato in un modo strano quando la bimba mi ha chiamato mamma. Fortunatamente Clarissa mi ha salvato trascinandomi via da lì"
M: "Adriano mi aveva detto che sarebbe tornato in questi giorni, ma non sapevo precisamente quando. Era a Milano per lavoro...guarda un po' il destino"
R: "Io al destino non ci ho mai creduto"
M: "Reb forse è un segno"
R: "Non dire stupidaggini. Puoi versare tu il caffè? Ho bisogno di andare in bagno"

Senza aspettare una risposta , scappai anche da Marta e dalle sue profezie sul destino e i segni. Non vi era nessun segno, anzi forse solo uno, Niccolò Moriconi non faceva più parte della mia vita e quell'incontro non avrebbe cambiato proprio nulla. Il destino una persona se lo costruisce da sola, e nel mio destino ormai non c'era più posto per lui.

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora