Casa tua

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R: "Clarissa, Niccolò e Stella torneranno a breve con il pranzo, ti conviene spiegarmi velocemente"
C: "Perché ogni domenica che vengo a pranzo qui non cucini mai tu?"
R: "Ti sembra il caso di parlarne ora ?"

Come ogni domenica, Clarissa era venuta a pranzo a casa mia.. mi faceva ancora strano dire casa mia, ma dopotutto era così, quella era casa mia..

C: "Ho fatto come hai detto tu, ho cavalcato le onde della vita o una stronzata del genere. Gli ho chiesto di vederci per un caffè e lui ha accettato. Il caffè al bar praticamente è durato il tempo di berlo e di fumare una sigaretta...c'era troppa tensione sessuale nell'aria" disse provocando in me un'espressione che faceva trasparire solamente eccessivo disgusto
C: "Senza che fai quella faccia, è così. Ammetto che volevo saltargli addosso in quel momento..."
R: "Possiamo saltare i dettagli?"
C: "Bhe allora devo saltare tutto, perchè quella tensione la sentiva anche lui. Dopo aver pagato il conto siamo andati a casa sua e qui mi fermo, dato che non vuoi sapere i dettagli"
R: "Oddio, siete andati a letto insieme?"
C: "Dopo dieci anni era anche arrivato il momento"
S: "Il momento di cosa ?" disse Stella entrando in cucina, silenziosa come un fantasma
R: "Stella"
N: "Ciao Clarì" disse il moro alla mia amica, che ricambiò il saluto con un sorriso forzato
R: "Non vi ho sentito entrare"
N: "E quindi?"
R: "Oh, cioè..si..oh"
C: "Rebecca ti prego, Stella vai a lavare le mani dai"

Mia figlia si dileguò da noi , facendomi tornare a respirare. Clarissa mi versò un bicchiere d'acqua...anche se in quella situazione avrei preferito di gran lunga il vino.

N: "Ma che ha ?" chiese Niccolò a Clarissa
C: "Si è scandalizzata perché le ho detto che sono andata a letto con Cocco"
N: "Amò sei esagerata, nessuno dei Miserabili è svenuto"
R: "Cosa? Tu lo sapevi?"
N: "Certo"
C: "Lo ammazzo"
N: "Tu puoi dirlo alle tue amiche e lui non può dirlo ai suoi amici?"
C: "Ve lo ha detto solo per vantarsi"
N: "E tu perché lo hai detto a Rebecca?" chiese Niccolò con fare indagatorio
C: "Non giocare a questo gioco con me Moriconi"
R: "Mi sembra di essere tornata agli inizi" dissi mentre assistevo all'ennesimo battibecco tra Clarissa e Niccolò, battibecco che mi fece capire una cosa..infondo non era cambiato nulla..
N: "Non sto giocando a niente. Hai una concezione sbagliata di Gabriele, si lui vuole fare lo stronzo, sopratutto con le ragazze..ma a te ce tiene cretina"
C: "E dovrei fidarmi di te perché ?"
N: "Ma guardami, chi non si fiderebbe di sta faccia da angelo ?"

...

S: "È bello che tu venga qui ogni domenica zia Clari" disse Stella mentre Clarissa stava prendendo la borsa pronta per abbandonare il covo di matti, ovvero casa mia
C: "Anche a me fa piacere farvi spendere ogni domenica il doppio dei soldi nel ristorante qui all'angolo"
R: "Smettila, lo sai...dove è casa mia, sarà sempre casa tua"
C: "Fa che le scrivi tu le canzoni al depresso?"
R: "Dai vai, fatti valere"
C: "Non sto andando in guerra, sto andando semplicemente a prendere un caffè a casa di chi sai tu"

Durante il pranzo, tramite troppe parole e discorsi in codice, io e Niccolò avevamo convinto Clarissa a contattare Gabriele. Lui alla fine, aveva invitato lei a casa sua dopo pranzo per un caffè...

S: "Che nome è chi sai tu?"
R: "Non ti intromettere Stella...e tu chiamami appena tornerai a casa tua"
N: "Se ce tornerà"
C: "Tu mi fai sempre più schifo" disse a Niccolò
C: "Tu invece sei una pulce curiosa" disse questa volta a Stella
C: "E tu amica mia, hai bisogno di un corso accelerato di cucina"

La mia migliore amica era così, era come Niccolò.. o tutto o niente. Per questo probabilmente non andavano d'accordo, erano troppo simili per sopportassi, ma a me andava bene così..infondo quei due si volevano davvero bene, non lo avrebbero mai ammesso, ma io era sicura fosse così... Niccolò era la mia casa, e accanto a noi ci sarebbe stato sempre un posto per Clarissa, magari accompagnata da Cocco.

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora