Fifona

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Il giorno tanto atteso del matrimonio era arrivato. Oggi finalmente, dopo una storia iniziata male, Adriano e Marta sarebbero diventati marito e moglie.

S: "Mammina ma io? Devo aspettare qua zia Marta?"

Io Clarissa e Stella eravamo appena arrivate in chiesa, Marta sarebbe arrivata a momenti. La bambina sarebbe dovuta entrare con la sposa.

R: "Si amore, devi entrare con zia Marta"
N: "Ma come siamo belle oggi"
S: "Ciao zio, hai visto come è bello il mio vestito?"

Niccolò si inginocchiò davanti a Stella per essere alla sua altezza. Erano uguali.

N: "Si principessa, sei davvero stupenda"
G: "Scusate, Nì vieni? Adriano pensa di svenire a breve"
N: "Menomale che so io l'ipocondriaco"
S: "Che vuol dire?"
N: "Poi te lo spiego raggio di sole"
G: "Stella sei bellissima"
R: "Oh non vi scomodate a fare troppi complimenti anche a noi"
C: "Si infatti, state esagerando"
G: "Si dai, siete carine anche voi"
C: "E tu sei un elefante"
S: "ED È ARRIVATA ZIA MARTAAAAA"

...

PRETE: "Ed eccoci qui, mai avrei pensato di assistere a questo giorno. Adriano Cassio che si sposa, un vero miracolo. Conosco Adriano e  tutti i suoi amici da venti anni, e rispetto a tutti gli altri, li ho sempre visti con un occhio diverso. Erano si, i soliti bimbi pestiferi che facevano marachelle all'oratorio, che alzavano le gonne alle signore , e che lanciavano i sassi alle finestre. Ma in loro ho sempre visto quel qualcosa in più, loro avevano la voglia di sognare. Ed oggi Adriano ha coronato, insieme alla sua bellissima Marta, uno dei sogni più grandi che Dio ci riserva. Adriano e Marta da oggi sono una famiglia. Amatevi sempre, incondizionatamente, perché non c'è nulla di più bello dell'amore. Auguro a voi di essere felici sempre, di camminare sempre verso lo stesso sentiero mano per la mano, vi auguro di diventare genitori, e di amare più di voi stessi la creatura che metterete al mondo. Vi auguro di essere una famiglia, e di essere circondati sempre da gente che vi vuole bene, proprio come oggi."

Quelle parole suscitarono in me una dolce malinconia. Nella mia mente iniziarono a passare tutte le immagini di questi dieci anni, ma non erano le immagini di Marta ed Adriano...si c'erano anche loro. Ma il protagonista assoluto era un ragazzaccio tatuato che aveva iniziato a dedicarmi dolci strofe, conquistando così il mio cuore. Mi voltai verso di lui, e con mia grande gioia, notai che lo sguardo di Niccolò, chissà da quanto tempo, era già posizionato sulla mia figura.
Un dolce sorriso lasciò le mie labbra , e venne subito catturato dai suoi occhi e dal suo cuore.

...

N: "Devi fare anche tu il discorso?"

Stavo camminando per il giardino del ristorante fumando una sigaretta, mentre Stella era troppo impegnata a fare le foto con gli sposi. La voce di Niccolò mi fece spaventare.

N: "Scusa, non volevo"
R: "Tranquillo, sono troppo fifona io "
N: "E sei anche bellissima, non quanto Stella, ma sei bellissima"
R: "Grazie, anche tu non sei niente male"
N: "Ma smettila, vorresti saltarmi addosso"
R: "Tu sei impazzito Moriconi" dissi arrossendo
N: "Le tue guance non sono dello stesso parere"
R: "Giá sei ubriaco Nì"
N: "No, ma sono sulla buona strada"
R: "E siamo arrivati solo da mezz'ora"
N: "Ed io non faccio altro da mezz'ora, che fissare te e Stella. Vi fisso e penso" disse avvicinandosi forse un po' troppo a me
R: "E a che pensi?"
N: "Che nonostante tutto, siete le cose più belle della vita mia"
R: "Non ti affezionare troppo a noi Niccolò, potresti bruciarti e rimanere deluso"
N: "Sai quanto me che questa è un'opzione inesistente"
R: "Dovremmo entrare" dissi superandolo
N: "Perché Reb? Perché scappi ?"
R: "Perché ho paura Niccolò, ho paura. Lo sai, sono una fifona. Ho il terrore che mia figlia si affezioni a te, ed ogni volta che vi vedo insieme la paura mi mangia, perché vi vedo.. per quanto Stella adori mio fratello ed anche Adriano, con te è diversa. Con te Stella è se stessa. Ed io ho una fottuta paura di tutto ciò, quindi per favore lascia in pace me e mia figlia. Siamo state bene da sole per cinque anni, e mi dispiace, forse in futuro sarò una pessima madre, forse rimpiangerò questo momento, ma ora come ora ti dico che siamo io e Stella. Io Stella e basta. Nella mia vita non c'è più posto per te, e la mia vita comprende anche mia figlia. Quindi scusa Niccolò, scusa davvero...."

Scappare, mi era sempre riuscito bene, infatti lo stavo continuando a fare. Dopo aver vomitato tutte quelle parole a Niccolò mi rintanai nella sala del ricevimento, dove tutto quel caos, stranamente mi fece calmare.
Forse tra dieci anni mia figlia mi avrebbe odiato, ma ero troppo fifona , ero troppo codarda per permettermi di essere felice.

La stella più fragile dell'universo - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora