Eravamo appena arrivati in un hotel a Napoli centro, avremmo alloggiato lì per questi due giorni...non era il caso di presentarci a casa dei miei genitori in tre invece che in due.
N: "La sa fare da sola ?"
R: "Si Niccolò"
N: "Se sa pulì?"
R: "Niccolò ha cinque anni, non due mesi. Poi non sta cucinando una pizza, sta semplicemente facendo le sue cose in bagno"
N: "Sta a cacà Rebè, le sue cose..."
R: "Era per essere fine ed elegante, ma a volte dimentico con chi parlo" dissi seguendolo sul balconeLa nostra camera affacciava su Castel dell'Ovo. Era tutto stranamente perfetto.
N: "Come hai deciso di sganciá la bomba?"
R: "Ecco, in realtà.." dissi iniziando a torturarmi il labbro inferiore
N: "Eccallà"
R: "Ho scritto a Dario, gli ho chiesto di venire a fare aperitivo con noi qui in hotel, per poi andare insieme a casa dei miei. Sai che parlare con lui è la parte più critica della storia, quindi avevo pensato di incontrare prima lui e poi i miei"
N: "Come vuoi tu, a me non cambia" disse accendendosi una sigaretta
R: "Stiamo parlando di tua figlia Niccolò, potresti esprimerti"
N: "Rebè che te devo di, tuo fratello me odia. Già ti ho detto che cercherò di fare il mio meglio, ma che di certo se loro continueranno ad avere una visione negativa di me io non ci potrò fare nulla. Noi tre siamo una famiglia, e non permetterò a nessuno di demolire ciò che stiamo costruendo"
R: "Hai detto anche che li capisci però"
N: "Si , l'ho detto, ed è vero. Comprendo la loro preoccupazione per la figlia, ma ormai sta figlia tiene quasi trent'anni, non ne ha più quindici"
R: "Quindi tu quando Stella avrà trent'anni , smetterai di preoccuparti per lei?"
N: "Nun mette in mezzo la luce dei miei occhi... e poi Stella non si fidanzerà prima dei trentacinque anni"
R: "Sei un uomo delle caverne" dissi avvicinandomi a lui per fare un tiro dalla sua sigaretta che aveva tra le mani
N: "Sei sexy"
R: "Non volevo risultare sexy, volevo un tiro di sigaretta"Il moro, con quella sua strana ma bellissima luce che aveva negli occhi, si avvicinò sempre di più a me. Appoggiò la sigaretta che aveva stretta tra le dita sulle mie labbra, permettendomi di fare un altro tiro.
Inspirai a pieni polmoni per poi alzare il viso verso il cielo e cacciare il fumo. Restai qualche secondo ancora con il viso all'insù , per ammirare il fumo che scompariva.
In quei secondi il mio collo venne scosso da immensi brividi, dopo che Niccolò appoggiò le sue labbra su quella superficie della mia pelle, lasciandoci dei baci così umidi, così dolci, ma allo stesso tempo così intensi.N: "Hai un profumo che mi fotte il cervello" disse lanciando la sigaretta giù dal balcone
Le sue mani finirono sui miei fianchi mentre con le labbra, con la lingua, e con i denti, continuava a torturare il mio collo.
Le mie gambe a quel contatto iniziarono a cedere. Appoggiai le mie mani sulle sue spalle per sorreggermi. Ad ogni suo tocco , automaticamente inclinavo sempre di più la testa , per bearmi ancor meglio di tutte quelle emozioni che stavo vivendo.Le labbra di Niccolò dal mio collo iniziarono a salire, lasciando dei dolci baci dietro l'orecchio e sul mento.
Istintivamente iniziai a mordermi le labbra, gesto che probabilmente fece perdere quel pizzico di lucidità a Niccolò.
Le sue labbra si avventarono possessivamente sulle mie , le mie mani fecero in quel preciso istante ancora più pressione sulle sue spalle.
Mi circondò la vita con le sue braccia mentre le nostre lingue danzavano un ballo comprensibile solo a noi.S: "Ma voi due non eravate amici?"
Ci staccammo bruscamente l'una dall'altro solo dopo aver sentito nostra figlia parlare.
Le mie labbra rosse e il fiato spezzato di Niccolò non aiutavano la sanità mentale di Stella, che ci fissava con un sopracciglio alzato e quell'espressione da 'so tutto io'.R: "Ehm si, certo che siamo amici"
S: "Allora posso fare anche io quello che stavate facendo voi con un mio amico?"
N: "NO" disse Niccolò urlando
S: "Allora , vi siete fidanzati?" disse cambiando espressione, ora non sembrava più Sherlock holmes, ma sorrideva come la mattina di Natale
R: "No Stella"
S: "Ma allora..."
R: "Allora basta, forza entriamo dentro" dissi conducendo mia figlia all'interno della stanzaMi voltai verso il balcone e notai che Niccolò non ci seguì, anzi si accese un'altra sigaretta, che io avrei tanto voluto condividere con lui.
S: "Mamma"
R: "Si?"
S: "Siete davvero belli insieme"
R: "Stella smettila di volare con la fantasia, io e il tuo papà siamo amici" dissi sedendomi sulle ginocchia dinanzi a lei
S: "Amici speciali" disse ridendo e facendo ridere anche meIl rumore della chiusura della porta-finestra mi fece capire che anche Niccolò era ormai rientrato.
N: "A che ora dobbiamo scendere giù?"
R: ""A mezzogiorno"
S: "Che succede a mezzogiorno?"
R: "Viene zio Dario a trovarci, e poi se tutto va bene andremo tutti insieme dai nonni"
S: "Perchè se tutto va bene? Se tutto va male non ci andiamo?"Il mio sguardo da Stella, cambiò direzione , scontrandosi con quello di Niccolò. Quest ultimo subito si abbassò all'altezza di Stella, affiancando la mia posizione.
N: "Stai tranquilla amore, andrà tutto bene"
Stella non ci rispose, semplicemente ci abbracciò, gettando quelle sue minuscole braccine una intorno a me ed una intorno al collo di Niccolò.
Quello era il mio posto preferito, quell'abbraccio era la mia casa. Non potevo desiderare niente di meglio al mondo, Stella e Niccolò, mia figlia ed il mio perfetto amico speciale.
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La stella più fragile dell'universo - 2
Teen Fiction5 anni possono cambiare una vita intera? "ti va se ci lasciamo che torna il desiderio poi vieni qui vicino e raccontami un segreto" 🥇 28/10/20 - #11 in #stella 🥇 02/11/20 - #5 in #stella 🥇 10/11/20 - #3 in #stella 🥇 23/11/20 - #1 in #stella 🥇...