Taste me, drink my soul

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AVVISO: sono descritte all'interno del capitolo scene di violenza e con accezioni erotiche, ne sconsiglio dunque la lettura a coloro che potrebbero rimanerne turbati

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AVVISO: sono descritte all'interno del capitolo scene di violenza e con accezioni erotiche, ne sconsiglio dunque la lettura a coloro che potrebbero rimanerne turbati.

Sophie Le Orfleur

Taste me, Drink my soul

Avevo una fame di Nate... un bisogno così acuto da lacerarmi. Non riuscivo a comprendere cosa lo avesse spinto a fare una cosa del genere per me. Che io sapessi, nessun licantropo si offrirebbe mai di nutrire un vampiro. Ma adesso non avevo modo o tempo di pensarci, di riflettere. Non m'interessava se era un inganno, non m'interessava nulla se non quel sangue torbido e vischioso dentro il bicchiere che lui mi ondeggiava davanti al a naso. La sete mi arse la gola, i canini si allungarono... inspirai affondo inebriandomi di quel profumo celestiale.

E in meno di un battito di ciglia, gli strappai il bicchiere dalle mani e me lo portai alla bocca. Non ero preparata a un'esperienza simile. Il suo sangue... non avevo mai assaggiato una linfa così deliziosa, così potente e allucinogena. Le papille gustative esplosero nella mia bocca, mentre un calore mai provato prima cominciò a pervadere le mie membra gelide. E il dolore che ancora riverberava dentro di me iniziò gradualmente ad assopirsi, così come la pelle martoria velocemente si ricompose, riassumendo la solita perfetta bellezza immobile e liscia. Il suo sangue era talmente potente da permettermi di rigenerarmi più in fretta di quanto non potessi fare da sola o nutrendomi di un umano qualsiasi. Ero eccitata ed esaltata, sentivo quel liquido bollente rinvigorirmi in fretta, riempirmi, stuzzicarmi, scaldarmi... un delirio dei sensi. Qualcosa che non riuscivo a spiegare a parole, frastornante e travolgente. Troppo. Troppo intenso. Una droga squisita e assuefacente che mi avrebbe portato alla rovina.

Ne volevo ancora. Di più. Non bastava.Lo scolai fino all'ultima goccia, passandomi poi lentamente la lingua sulle labbra per rapire gli ultimi rimasugli.

Me l'ero ripromesso la prima volta che l'ho visto. Sapevo che un giorno mi sarei presa il suo sangue, ma non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato lui a concedermelo. Certo, affondare i denti nella carne morbida dell sua gola sarebbe stata tutta un'altra cosa, ma con il tempo sarei riuscita ad ottenere anche quello.Riaprii lentamente gli occhi, completamente neri per la fame che ancora provavo, esaltata e rigenerata dalla linfa di Nate. Dio, ne volevo ancora, non riuscivo a smettere di pensarci, di bramarlo, di immaginare la sensazione della pelle che si lacerava e il sangue che sgorgava a fiotti direttamente nella mia bocca.

Un rumore mi destò e mi accorsi in ritardo di avere il braccio sinistro libero. Corrugai la fronte... il lupo mi stava liberando. La novità mi prese in contropiede, per l'ennesima volta oggi. Il terrore atavico provato per la mia quasimorte dovuta a un'alba assassina, era stato rimpiazzato dall'istinto primordiale di cibarmi e rimettermi, ora non c'era spazio per nessun pensiero o emozione. Solo sangue. Tuttavia mi sentivo ancora scossa, su questo non c'era dubbio.

<< Non guardarmi così Vivian, fatti bastare l'assaggio che ti ho concesso. Ora bevi quello nella sacca. Non è drogato. >> mi ordinò nuovamente, sganciando persino le manette che m'imprigionavano le caviglie.

Immortal Down (Book I) [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora