The Day I will never live

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Sophie Le Orfleur

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Sophie Le Orfleur

The Day I will never live

Riaprii gli occhi quando ormai Nate era già uscito dalla stanza.

Non ero riuscita a dormire praticamente per niente, dunque mi sentivo ancora spossata. Mi era successo davvero di tutto durante lo Yule, e di sicuro la scenetta finale con quel lupo aveva inciso parecchio.

Avevo finto di dormire, ma in realtà avevo ascoltato tutto il suo monologo.

Si stava davvero innamorando di me? Ci si può innamorare di qualcosa che lentamente ci divora e uccide?

Bene, avrei usato la cosa a mio vantaggio. Lui avrebbe sofferto per me.

Io gli avrei spezzato il cuore, lo promisi a me stessa.

A costo di finire in pezzi io stessa, lo avrei lacerato dentro. Ero una creatura rovinata, corrosa dall'odio, e dal bisogno di riscatto. La sete di vendetta superava tutto il resto; ero disposta a sacrificare qualcosa di bello e vivere infelicemente il resto dei miei giorni pur di fargli scontare ciò che mi aveva fatto.

Forse stavo dirottando tutta la rabbia e la frustrazione di una vita su di lui. Come un capro espiatorio, ma non mi interessava.

Le sue parole mi avevano fatto uno strano effetto, non posso negarlo.

Erano un bell'acquilone a cui aggrapparsi nella tempesta che imperversava nella mia anima. Questo era il problema. Un acquilone in mezzo alla tempesta sarebbe finito distrutto ancor prima di aver cominciato a volare.

E lo stesso valeva per le sue parole. Erano diventate cenere ancor prima di attecchire nel mio cuore.

Forse la verità è che non mi sarei mai potuta salvare da sola.

Forse... la cosa più difficile sarebbe stata salvarmi da me stessa.

Il palpito di un cuore interruppe le mie riflessioni, qualche secondo dopo arrivò il rumore del chiavistello, e poi fece la sua entrata Max.

Lui sapeva. Lui sapeva tutto ormai.

.:*___________________________*:.

<< Allora... vuoi venire via con me o vuoi rimanere qui per essere giustiziata dopo che avrò rivelato a tutti la tua vera identità, Sophie? >> chiese un'ultima volta la Strega, porgendomi la mano.

Ero finita. Quella donna mi aveva incastrato. Non c'erano scappatoie, nessun piano alternativo, nessuna via d'uscita.

Le opzioni erano due. Seguire quella donna e cercare di scappare una volta uscita fuori dai territori del Branco, per evitare la sorte che la Strega aveva scelto per me, ossia di venire rinchiusa per l'eternità in una Cripta ed essere sfruttata da una Congrega per il potere contenuto nel mio sangue... oppure rimanere, lasciare che la mortale dicesse la verità sul mio conto e rischiare di essere uccisa. La probabilità che Nate mi giustiziasse era tremendamente alta, nettamente più della metà. Non avevo scelta.

Immortal Down (Book I) [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora