Sophie Le Orfleur
I'll lie and you'll believe • I
Non ebbi il tempo di ribattere allo screanzato, perché in quello che io reputavo un raptus di follia, me lo ritrovai addosso, non solo metaforicamente parlando.
Prese a schiacciarmi contro la testiera del letto senza alcun preliminare, ne toccata ne sfiorata, semplicemente imprigionata tra le sue braccia muscolose con quello sguardo azzurro cupo tutto preso a fissarmi intensamente. << Ripensamenti? >> Sorrise con aria da birbante irriverente, come se ci stesse provando con la prima delle sciacquette.
Non ero certo una principiante allo sbaraglio o peggio un'umana indifesa e facilmente impressionabile. Sono una vampira, una Le Orfleur, un essere creato apposta per sedurre i mortali. Avere davanti questo cane idiota che tentava di flirtare con me, credendo d'avere il coltello dalla parte del manico, cominciava ad innervosirmi.
<< Di che si tratta? Un ridicolo tentativo di sedurmi? >> sorrisi mefistofelica e indisponente, smontando quell'atteggiamento aggressivo e sensuale con cui si stava approcciando nei miei confronti. Se sperava di farmi cadere in un brodo di giuggiole solo perchè era mezzo svestito, ancora bagnato e con un corpo da urlo, allora stava imboccando la strada sbagliata. L'arte della seduzione, è un'arte sottile, difficile da comprendere almeno quanto complessa da mettere in pratica. Ad ogni modo il corpo, tanto quanto la bellezza, non coincidono necessariamente con fascino e potere.
Per un attimo parve sorpreso e contraddetto dalla mia reazione, ma seppe gestire bene le sue espressioni facciali, rimanendo sempre imperturbabile ed arrogante. << Non sto cercando di sedurti... >> mormorò sulle mia labbra, soffiandomi il respiro caldo addosso. La mia fermezza cominciava a vacillare, per quanto fingessi indifferenza nei suoi confronti, non potevo comunque negare che mi eccitasse, più che altro perchè proibito. << ...vorrei solo evitare che tu sia spaventata, quando sarai presa. >> sogghignò, compiaciuto, e cominciò a stringere le sue braccia, avvicinandole sempre più al mio viso. << Se pensi io sia così poco attraente, beh, ti sfido. Perché non mi fai vedere le grandi capacità di un Le Orfleur? >> continuava ad istigarmi per poi afferrarmi improvvisamente il volto tra le mani.
Capii con un secondo di anticipo le sue intenzioni, cercai di girarmi, ma la presa salda sul mio mento m'impedì di muovermi, una morsa ferrea che sembrava trapassarmi le ossa. Poi le sua bocca fu sulla mia, quelle labbra carnose presero a strusciarsi prepotentemente sulle mie costringendomi a sospirare, dargli accesso. Con una foga nota nei licantropi, insinuò la sua lingua, decisa ed aggressiva, a cercare la mia per accarezzarla, stuzzicarla, comprimerla. Aveva tutta l'intenzione di non lasciarmi scampo con quelle mani che scivolavano mascoline sul mio corpo, stringevano il collo, bramose ed implacabili. In tutta franchezza quella tecnica era più simile a un assalto che ad un bacio, passione travolgente, il profumo del suo sangue pronto a stordirmi e risvegliare la mia eccitazione. Avevo fame di quelle labbra, lui forse più di me, sembrava volermi strappare via la non vita.
STAI LEGGENDO
Immortal Down (Book I) [In Revisione]
FantastiqueSophie le Orfleur è una vampira giovane, figlia illegittima del reggente d'Italia, uno degli immortali più antichi che abbiano mai calcato questo mondo. Da sempre circondata da un lusso così sfrenato da offuscare le persone, si ritrova orfana di mad...