The Killing Sunrise

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Nathaniel Von Rholan

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Nathaniel Von Rholan

The Killing Sunrise

Vivian correva nel bosco, velocissima, sfrecciava a velocità inumana. Io rimasi qualche istante a guardarla allontanarsi di più, poi chiusi gli occhi, dilatai le narici, e inspirai profondamente inebriandomi della scia lasciata dal suo particolare odore. Scattai. Altrettando rapido, come un predatore, come il lupo che ero la inseguii, sfilando tra gli alberi con una naturalezza impareggiabile. Vedevo quella folta chioma scura ondeggiare dietro le sue spalle, sventolare come il panno rosso di un torero. Era un richiamo irresistibile. L'avrei presa, non avevo alcun dubbio a riguardo, e nemmeno lei. Lo sapeva. Lo sapeva di non potermi sfuggire. La vampira compì un grosso balzo dell'altezza pari a cinque metri per attraversare uno dei fiumiciattoli che serpeggiavano nel mio territorio, e riatterrò con una grazia felina. Io feci altrettanto, riuscendo addirittura a guadagnare terreno.

Lei si voltò a guardarmi, mentre continuava a scappare. I nostri occhi si incontrarono, si allacciarono, si trovarono subito, attratti come calamite. Il tempo parve dilatarsi, sentivo una specie di contatto, come se avessi collegato un ponte tra noi due tramite quel semplice sguardo.

Infine mi sorrise, increspando le labbra in qual modo sghembo e accattivante che sapeva di sfida. Allungai la mia falcata; adrenalinicamente spinsi con tutta la forza che avevo, tirando al massimo nervi e muscoli e con un salto letale le fui addosso. Presa. La atterrai con il mio corpo, ci rotolammo per diversi metri, nel tentativo di prevale uno sull'altra, e al contrario di quanto potessi prevedere lei mi fu sopra e prese i miei polsi per inchiodarli a terra.

Ci guardammo in silenzio, un silenzio carico di cose, poi senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra sanguigne. Soffiai il mio respiro sulla sua pelle gelida, accarezzandola, mi sporsi ancora un pò e...

Un rumore impressionante accompagnato da urla mi svegliarono. Aprii immediatamente gli occhi, confuso.Cercai di mettere a fuoco la scena. Ero sdraiato a terra su un tappeto di foglie, sotto un cipresso, nei pressi del Laghetto. Era l'alba.

E allora capii. Ci eravamo addormentati lì fuori, io e Vivian, quelle urla...

Improvvisamente fui di nuovo in piedi e corsi verso verso quelle strilla agonizzanti. E la vidi, in fiamme. Non potei riconoscerla perchè lingue di fuoco divoravano la sua carne, ma non poteva trattarsi di altri che Vivian.

La vidi sfondare la porta d'ingresso della villa, probabilmente per cercare il riparo dell'ombra offerto all'interno, poi la persi di vista. Accelerai, stringendo i denti, e notai altri miei compagni seguirmi all'interno. D'altronde la maggior parte dei lupi aveva dormito all'esterno, come era tradizione in quelle notti. Quando varcai la soglia,la vidi sbandare violentemente da una parete all'altra, creando delle crepe nei muri tanta la violenza con cui cercava di fuggire dalla luce. Sembrava spaesata, disorientata, completamente fuori di sè. E poi da dietro l'angolo comparve Max, anche lui attirato da tutto quel frastuono evidentemente. Fu stupido da parte mia non prevedere una cosa simile, ma effettivamente non mi ero mai ritrovato in una situazione del genere.

Immortal Down (Book I) [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora