AVVISO: all'interno del capitolo sono presenti scene violente, dunque ne sconsiglio la lettura a soggetti sensibili.
Sophie Le Orfleur
A Creepy Sabbat • II
<< Avevo catturato un paio di vampiri lungo la Strada per farli combattere e goderci lo spettacolo, ma considerando che anche tu sei riuscito a piegare nientemeno che una Le Orfleur... >> La mannara sconosciuta si voltò per squadrarmi. << ... sarà senza alcun dubbio interessante metterli tutti insieme nella Gabbia e vedere chi ne esce vivo. >> concluse con un sorriso stampato sulle labbra, appoggiando amichevolmente una mano sulla spalla di Nate a cui si rivolse infine. << Tu non credi? >>
Sgranai gli occhi.
Non sapevo chi fosse quella donna, doveva trattarsi di un ospite, perchè oltre a non averla mai vista nella villa, inspirando l'odore del suo sangue mi resi conto che c'era una sfumatura diversa rispetto a quella dei licantropi. Era una mannara ma non una Lupa.
Rimasi immobile a scrutarla, pietrificata dalla sua proposta. Dovevo combattere, di nuovo, ma non era solo questo a preoccuparmi, anche se in gioco c'era niente meno che la mia vita.
I vampiri con cui dovevo combattere avrebbero potuto riconoscermi, perciò non era sufficiente che mi salvassi, dovevo anche ucciderli prima che parlassero troppo.
Ero tesa, inevitabilmente, la mia vita era costellata di pericoli,agguati, imprevisti; non potevo mai abbassare la guardia. Mai.
Incrociai qualche istante lo sguardo muto di Nate.
Non ho sperato nemmeno un attimo che ponesse fine a questa follia, non ero così ingenua da credere che lui avrebbe messo in pericolo la sua posizione per me. Perciò non mi scomposi quando rimase silente, e ricambiando la mia occhiata, lessi nelle sue iridi l'impotenza.
Avrebbe voluto aiutarmi, questo lo capii, ma una cosa che avevo imparato sin da bambina è che le Favole sono e rimangono Favole. Nessun Principe viene a salvarti.
Anzi, nella mia Storia, il mio Principe voleva imprigionarmi semmai.
Bisogna salvarsi da sole. Ed è giusto così.
L'avrei fatto.
Io mi sarei salvata da sola.
Come sempre.
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Due mannari che non conoscevo mi afferrarono all'altezza dei gomiti per trascinarmi via da lì. Me li scrollai di dosso alzando le mani in un gesto di resa. Non c'era bisogno mi toccassero, li avrei seguiti spontaneamente, non avrei potuto fare diversamente.
Mi portarono alla Gabbia, di forma rettangolare, con sbarre di ferro rinforzate e senza troppi convenevoli mi sbatterono dentro, facendomi quasi incespicare.
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Immortal Down (Book I) [In Revisione]
FantastiqueSophie le Orfleur è una vampira giovane, figlia illegittima del reggente d'Italia, uno degli immortali più antichi che abbiano mai calcato questo mondo. Da sempre circondata da un lusso così sfrenato da offuscare le persone, si ritrova orfana di mad...