The Rise of the Queen (✔)

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ATTENZIONE: Vi ricordo di andare a visitare il mio nuovo libro "Immortal Down • Appendice e Glossario Razze" dove aggiornerò Carte e descrizioni dei personaggi, ma anche approfondimenti razze e ambientazioni! In esso troverete caricata già la CART...

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ATTENZIONE: Vi ricordo di andare a visitare il mio nuovo libro "Immortal Down • Appendice e Glossario Razze" dove aggiornerò Carte e descrizioni dei personaggi, ma anche approfondimenti razze e ambientazioni! In esso troverete caricata già la CARTA DI MEGAN in concomitanza con l'uscita di questo capitolo! Vi aspetto! ;)

YULE SPECIAL CHAPTER

Megan Madeo

The Rise of the Queen

Dovevo sbrigarmi, Federica era andata via già da quasi un'ora e suo figlio con lei. Non avrei permesso questa volta a quella succhiasangue di Vivian di precedermi, dovevo parlare con Nate e dovevo farlo prima di lei. Rimanere in quella stanza ad osservare Rick infondo non stava portando grandi risultati, Eric era agitato e gesticolava per spiegare gli ultimi dettagli del piano ai fratelli che avrebbero dovuto occuparsi della ricognizione a Castel Sant'Angelo. Intanto Obscura, incredibilmente pensierosa, fissava il vuoto con quello sguardo vitreo e disattento da donna matura senza permettersi di dire più neppure una parola.

Decisi di allontanarmi, strinsi il colletto del mio gilet in pelle e presi a camminare disinvolta verso la porta che sbuca in uno dei grandi corridoi all'interno della villa. Avevo i sensi allerta quindi socchiusi gli occhi e dilatai le piccole narici tonde per affidarmi all'olfatto ancor prima che ad ogni altro senso. Dovevo fiutare Nate per non perdere altro tempo prezioso ed intanto cominciare a far strada verso la stanza di Federica, lì dove sua madre lo aveva invitato a raggiungerla.

La camera non era troppo lontana ma io comunque non riuscivo a pensare a niente. Percorsi due rampe di scale e buona metà del successivo corridoio sentendomi tormentata dal grande bisogno di parlare con l'Omega. Quella sensazione era diventata veramente impellente, opprimente, percepivo che la nuova vita dentro di me apparteneva a lui. Piuttosto della mia pancia, erano giorni oramai che mi trovavo spesso con le mani incrociate nella zona alta dell'addome, le braccia strette, istintivamente, a protezione del cucciolo che avevo cominciato a far crescere dentro il mio giovane corpo.

Presto qualcosa d'importante sarebbe cambiato costringendo i ritmi e gli equilibri del branco ad adeguarsi inesorabilmente. Avrei avuto un figlio, maschio o femmina non era importante se nelle sue vene scorreva del sangue Alpha così vivido e puro da richiamare Federica dopo il lunghissimo esilio volontario a cui si era costretta. Non mi veniva nessun'altra idea abbastanza valida in mente, se non il cucciolo che portavo in grembo, per cui lei fosse stata istintivamente richiamata. Quella nuova vita doveva per forza di cose appartenere a me ed a suo figlio Nate.

Arrivai e la porta era socchiusa, dallo strettissimo angolo a spiraglio filtrava della luce fioca che alle spalle ingigantiva l'ombra del mio corpo femminile. Rimasi immobile, dall'interno non proveniva alcuna voce ne rumore particolare tanto da incuriosirmi fino al punto di fare capolino sporgendo il collo alla mia sinistra. La mano destra aperta in palmo sfiorava il legno pregiato della porta, il polso s'irrigidì e poi con l'avambraccio aumentai lo spiraglio fino a che non potessi vedere meglio dentro. < F.. Federica? Nate? > la mia voce spiccatamente femminile ed indecisa cercava di richiamare l'attenzione di chi fosse all'interno: ero certa della loro presenza, li fiutavo, ma sentivo l'aria carica di una tensione notevole che non riuscii a spiegarmi fino a che non lo fecero gli occhi.

Immortal Down (Book I) [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora