Prologo

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Si consiglia la lettura di 'Promessa', 'Pazzia' e 'Malizia'!

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Gayaniya Preobrazhensky, Istoricheskaya Akademiya, Mosca-Russia.

Lo osservai attraversare con passo sicuro la biblioteca, con la divisa della razdeleniye istorii i prava, la divisione della storia e della legge della Istoricheskaya Akademiya, perfettamente in piega e i libri sotto braccio.

Apparteneva a quel gruppo di ragazzi, che all'interno della nostra scuola venivano idolatrati per la loro discendenza; lui era un Ivanov: uno dei pochi che poteva essere 'smistato' nella sezione storica e della legge senza passare dalla cerimonia, perché nessun altro in questo edificio aveva più diritto di lui ad entrarci.

La nostra scuola era un'Accademia, dalla quale entravi a dodici anni ed uscivi a diciannove, con un lavoro ed una professione assicurata. Sì, da un certo punto di vista poteva ricordare Hogwarts, ma non aveva niente a che spartire con quel bellissimo castello: la rigidità e la poca inflessione all'umanità erano una caratteristica costante nel freddo edificio russo.

Infossai il naso nel libro che avevo di fronte, ma non riuscii a concentrarmi ed il mio sguardo si incollò di nuovo alla giacca blu. Condividevo con lui quasi tutte le lezioni, ma non avevo mai e dico mai provato a parlarci. Lui non avrebbe di certo scambiato quattro semplici chiacchiere con una come me, non con una futura ballerina del Bolshoi. Appartenevo all'otdel iskusstva, una dei molti studenti dediti all'arte e nel mio caso alla danza. Quella disciplina per me aveva sempre rappresentato una fuga, una via di uscita, una...

"Psst, Gaya," mi chiamò una delle mie compagne di balletto. "Gaya?"

"Sì?" La osservai stralunata. "Che c'è?"

"Lo stai fissando."

"Non è vero," mi schernii alzando la voce. "Non è assolutamente vero."

La bibliotecaria mi fulminò con lo sguardo ed io chinai di nuovo la testa sulla storia del balletto. Sospirai. Quel libro lo conoscevo a memoria, erano ormai sei anni che lo studiavamo e ristudiavamo, e studiavamo ancora; piuttosto che stare in questa biblioteca, sarebbe stato di gran lunga più utile se mi fossi esercitata sulla variazione della settimana.

"Lo stavi fissando." Anna sollevò un sopracciglio per enfatizzare il suo punto di vista. "O sarebbe meglio dire: lo stavi mangiando con gli occhi."

Mi portai una ciocca nera dietro l'orecchio e sbuffai.

"Per favore, sappiamo tutti che Ivan fa coppia fissa con Kalisa"—anche lei appartenente alla stessa categoria dell'Ivanov—"non dire assurdità."

Ma la verità era che ci morivo dietro, più di chiunque altra e non solo perché in quei due anni dal suo arrivo era cresciuto e aveva messo un bel po' di muscoli, ma anche perché dietro la patina dei suoi perfetti occhi azzurro ghiaccio sembrava nascondersi una sfumatura di tristezza, quasi simile alla mia.

"È meglio che te lo togli dalla testa, Gaya." Anna si intromise tra i miei pensieri. "Lo sai quello che si dice sul suo conto e i suoi amici."

"Pff, sono solo storie Anna, non sai davvero se appartiene alla Drakta."

"Non è quello che sostiene Vasiliy." La mia amica si avvicinò con fare sospetto. "Dice di avergli visto il tatuaggio negli spogliatoi."

"Vasiliy dice molte cose e non tutte vere," brontolai.

Anna mi diede una gomitata. "Piuttosto, povero ragazzo, dovresti concedergli una opportunità."

Sbuffai e lo intravidi all'ingresso.

"Bene, Anna. È giunto il momento della mia ritirata." La udii sghignazzare e con prontezza sistemai tutti i libri nel mio zainetto, mi lisciai la divisa bordeaux e mi incamminai verso l'uscita, ma Vasiliy fu più svelto, non a caso apparteneva all'otdel sportivnyy, alias dipartimento dello sport e intercettò la mia fuga. Sì, Vasiliy non era per niente un brutto ragazzo, ma non era Ivan. Semplicemente.

"Vasiliy." Deglutii un boccone amaro e lo fissai con un sorrisino tenue. "Che sorpresa."

"Gayaniya, pensavo non mi avessi riconosciuto." Mi sorrise e ricambiai forzatamente, imponendomi di non roteare gli occhi al cielo ed incontrare l'occhiata maliziosa di Anna. "Posso accompagnarti a lezione di ballo?"

"Ma certo," sussurrai sconfitta.




ANGOLO AUTRICE🤩:

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Resilienza | THE NY RUSSIAN MAFIA #4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora