Ivan Matvej Ivanov, Villa Ivanov, Mosca-Russia.
La porta dello studio di Lily Rose si aprì di slancio e quasi mi ci fiondai in quel piccolo ambulatorio, ma cambiai idea quando mia cognata marciò verso di me con aria funerea e mi agguantò per la collottola.
"Sei forse impazzito?" La sua voce si sollevò ed io deglutii, incontrando lo sguardo furioso della bionda. "Un Ivanov con i fiocchi." E mi lasciò andare. "A tutti voi avrebbero dovuto regalare qualche neurone in più al posto dei muscoli."
Osservai come Andrej monopolizzò il suo sguardo e come furono in grado di parlarsi anche senza emettere alcun suono.
"A me piacciono i muscoli," commentò Mikhail in sordina, facendo ridere Dimitri.
"Dio, Lily, devi passare meno tempo con Andrej." Mi massaggiai il collo e li guardai. "Non sapevo si diventasse telepatici durante un matrimonio," bofonchiai.
"E non solo, mio caro." Mikhail mi appoggiò un braccio sulla spalla. "Non solo diventi in grado magicamente di comprenderla senza che ti parli, ma di capire anche quando, come e dove tu debba sc-
"Ti prego," uggiolò Dimitri e si tappò le orecchie con le mani. "Mikhail, sei mio fratello, non mi interessa cosa fai con il tuo uccello."
Ma Mikhail non si fece mettere i bastoni tra le ruote e continuò la sua filippica con un enorme sorriso.
"Come ti stavo dicendo, mio piccolo allievo, il matrimonio è un'evoluzione, soprattutto sul piano sessuale, si passa da un leggero e romantico rapporto, al completo opposto e poi capisci di essere fregato perché invece di concentrarti sul tuo lavoro ti concentri sui dettagli della prossima notte infuocata."
"Cristo, Mik!" Lily Rose lo fissò scandalizzata. "Ma come diamine ti vengono in mente queste stronzate?"
Mikhail mosse una mano in aria con noncuranza.
"Lilrose, qui l'unica cosa che è rimasta vergine è il segno zodiacale di Dimitri, per favore, non facciamo i santarellini." Indicò i suoi due fratelli maggiori. "O vi devo ricordare che sono i vostri poppanti ad avervi visti nudi nel letto?"
Si beccò uno scappellotto da entrambi e scoppiai a ridere.
"Potrebbe capitare anche a te, idiota," borbottò Andrej mentre Lily Rose cercò di coprirsi dalla vergogna e di continuare il suo discorso. "Quindi taci."
"Oh, no e sai perché?" Mikhail gonfiò il petto come un pavone. "Sarò io a dare l'esempio a mio figlio, a spiegargli i trucchetti del mestiere, a navigare nel mar rosso e"—sollevò un dito con aria solenne mentre tutti noi scuotemmo la testa allibiti—"a fargli vedere il suo primo porno."
"Sei malato, Mik." Dimitri si accasciò contro la parete con le mani sulla pancia e rise così forte, che rischiò di cadere a terra. "Tu sei davvero malato."
"Potremmo fare delle serate: porn club, le video lezioni per performare come un Ivanov."
Sorrise. "Sono fiero di me.""Come ti sopporta Ariel, lo sa solo lei."
Lily fece di nuovo un passo verso di me ed io mi allontanai, ma solo per avvicinarmi di più allo studio, la cui porta si spalancò di nuovo, facendo intravedere la figura di Gayaniya. Mi girai verso di lei e notai subito il suo rossore, così come il ritorno all'arrembaggio della dottoressa Lily Rose.
"Mi sapreste dire dove posso trovare una farmacia?" Gayaniya tagliò tutte le possibili discussioni e guardò la prescrizione con aria assente. "Non credo che i miei genitori me le facciano avere, devo andare a comprarle." Si guardò intorno spaesata. "Devo andare io, sì," continuò a ripetere.
STAI LEGGENDO
Resilienza | THE NY RUSSIAN MAFIA #4
ChickLit[COMPLETAMENTE REVISIONATA✨] Ivan Matvej Ivanov. Un ragazzo salvato per miracolo, una vita spezzata dalle oppressioni della propria società, uno spiraglio di luce in due occhi scuri.