All'amore non si comanda~ #Choni

Capitolo 49

Devo dire che la bellezza è proprio di famiglia.

CHERYL'S POV

"Beh grazie per esserti presa cura di lei fino ad ora ma adesso ci penso io a mia sorella" la guardo meravigliata

"Eh mi spiace ma non posso allontanarmi da questa stanza" le dico con calma

"Ci sono io davvero puoi andare"

"Guardi non dipende da me... davvero posso rimanere invece" al diavolo la buona impressione questa qua mi fa innervosire

"Senti se si sveglia sarà la prima ad essere avvisata"

"Ma guarda che coincidenza le stavo per dire la stessa cosa" faccio una faccia sorpresa e compiaciuta

"Per favore vorrei stare un po' sola con lei" eh pure io signorina

"Se vuole vado fuori dalla porta ma non più lontano...e le do mezz'ora di tempo"

"Va bene... grazie" mi fa un cenno di sorriso, non un sorriso vero, che sia mai. Stessa cosa faccio io ed esco socchiudendo la porta in modo da sentire tutto, è pur sempre una detenuta, e l'ho anche beccata con il fatto della droga, va bene una volta ma due volte non mi prendi per il culo eh.
Okay tutto a posto non dice niente di sospetto, però non vedo quello che sta facendo quindi dopo dovrò anche controllare.

"Ancora qui fuori?" Mi giro e vedo Morgan che sta arrivando

"Sono stata buttata fuori" scrollò le spalle

"Da una detenuta mezza morta?" Lei si mette a ridere, trattengo tutto perché il mio buon senso mi sta dicendo di rimanere calma

"No è arrivata sua sorella... almeno così dice di essere"

"Di sicuro sarà sua sorella... la segretaria è molto severa" dice parlando di se stessa in Terza persona, dato che si ricorda bene di avermi fatto belare per riuscire ad entrare in questa stanza

"Lo so bene tranquilla" le faccio l'occhiolino e lei sorride. "Beh adesso devo entrare... ci si vede dopo"

"A dopo Cher... ah e stasera verresti a casa mia? Ci sono anche Eric e il suo ragazzo... non voglio fare la terza incomoda mi servirebbe un'amica" fa la faccia da cucciolo

"Va bene... a che ora?"

"Alle 20.00 da me... stasera mangiamo i tacos"

"Perfetto!" Lei va via tutta contenta e io torno dentro la stanza. Sua sorella è seduta sulla sedia accanto a Toni, io mi siedo dalla parte opposta del letto in modo da stare anche io vicino a lei.

"Com'è successo?" Chiede di punto in bianco

"Non ero di turno... in realtà l'ho scoperta io perché ero appena arrivata e sono corsa appena ho sentito Peaches urlare"

"Peach? Quella Peach?"

"Ehm credo di sì..."

"Viveva insieme a noi quella tipa... e anche Morgan viveva li a casa nostra... però Morgan aveva meno rapporti... era sempre in giro con altra gente... mia sorella e Peach invece erano molto legate"

"Bene mi fa piacere" Non è vero niente non mi fa piacere Toni è mia.

"E dimmi anche in carcere sono molto legate?"

"Beh si sono amiche"

"No no non sono solo amiche"

"Si si invece te lo posso garantire" le dico sorridendo

"Le conosco bene e so che c'era qualcosa tra di loro"

"Beh quel qualcosa non c'è più"

"E come ne sei così convinta?"

"Lo so e basta" alzo le spalle. Lei non dice più nulla e guarda sua sorella facendole delle carezze nella fronte e sorridendo di poco.

"Mia sorella è sempre stata la più matura di tutte noi... è molto sveglia e ci faceva sempre da mamma... nonostante sia più piccola di me di quattro anni... lei mi ha aiutata ad uscire dalla depressione... quando i nostri genitori sono morti ero devastata... ma il peggio è stato quando ci hanno affidate a nostro zio... lui era cattivo... grazie a Dio c'era lei che mi difendeva sempre... lui non mi ha mai toccata... ha sempre toccato lei perché lei non gli permetteva di toccare me... non la ringrazierò mai abbastanza"

"Mi dispiace chiara... ma posso farti una domanda?" Lei annuisce con gli occhi lucidi "perché non sei mai venuta a trovarla?"

"Sono andata a trovarla nel vecchio penitenziario... ma questo è troppo distante da casa mia non ho abbastanza soldi per la benzina... quindi ci sentivamo per telefono"

"Okay adesso ti sembrerò una maniaca... non è che finché non si sveglia ti vuoi trasferire da me? Ho tante stanze degli ospiti e vivo da sola... lo faccio volentieri e appena si sveglierà Toni poi potrai andare a casa" lei si pulisce qualche lacrima che le è scesa

"Davvero lo faresti? Ma non mi conosci neanche" sei la sorella della ragazza che amo, questo e altro. Quanto glielo vorrei dire. Aspetterò che si svegli Toni per dirglielo.

"Ma certo... così ti dimostro che noi guardie non siamo dei mostri" lei ride

"Va bene allora grazie..."

"Non c'è di che..."

"Beh allora io vado a casa prendo dei vestiti di ricambio e tutto il resto e poi torno qui"

"Va bene io sono qui... appena arrivi aspettiamo che mi diano il cambio e poi ti porto a casa mia"

"Va bene... e grazie mille agente"

"Chiamami Cheryl va la... se devi essere la mia coinquilina non voglio essere chiamata agente anche in casa" mi metto a ridere e anche lei. Esce dalla porta lasciandomi sola con la mia ragazza. "Ehi amore spero che tu mi stia sentendo... tua sorella chiara verrà a dormire da me finché tu non ti sveglierai... così ti potrà vedere tutti i giorni che vuole e non spenderà troppi soldi per la benzina... spero ti faccia piacere perché lo sto facendo soprattutto per te... al tuo risveglio vedrai me e tua sorella" le bacio la fronte.

...

È passata una settimana, tutto come prima, sua sorella ora vive da me come promesso e devo ammettere che è molto simpatica, mi aiuta sempre e cucina benissimo. Siamo in ospedale ora, lei è seduta vicino a Toni, io sono in piedi davanti alla porta che le osservo. Devo ammettere che se le guardo bene si assomigliano abbastanza. Hanno gli stessi occhi e la bocca molto simile. Chissà se hanno preso dal padre o dalla madre.

"Ehi chiara... vado lì in fondo al corridoio a prendere qualcosa alle macchinette... vuoi qualcosa?" Le chiedo dolcemente

"Se ci sono le barrette al cioccolato volentieri"

"Ma certo... arrivo subito" esco dalla porta e vado verso le macchinette, stranamente non c'è nessuno alle macchinette, solo qualche persona che cammina per il corridoio. Metto i soldi dentro e cerco le barrette per Chiara.

"Oh mio Dio Cheryl!" Mi giro di scatto ed inizio a correre.