I giorni passarono.
Emma piano piano stava conoscendo i suoi compagni di gruppo.
Marla litigava con chiunque, ogni pretesto era buono. Considerava tutti al di sotto di lei e se provavi ad andarle contro, ti aggrediva fisicamente.
L'unica persona con cui andava d'accordo, nel limite del possibile, era Dago.
Era l'unico con cui Marla riusciva ad avere litigi costruttivi. E quando, nelle sue sfuriate feriva profondamente qualcuno, lui era sempre pronto a giustificarla con frasi del tipo: "Non lo fa apposta, ha solo un passato difficile" oppure "Non è realmente cattiva. In realtà è una persona molto dolce"A Emma tanto dolce non sembrava, ma doveva ammettere che dopo l'episodio del primo incontro, Marla non le aveva dato più fastidio. Anzi sembrava averla presa in simpatia. Si era anche proposta di darle una mano con lo studio.
Dago invece, si rivelò davvero un gigante buono.
Oltre a difendere Marla, era sempre pronto a dire una parola di supporto a chiunque ne avesse avuto bisogno, e chiamava in continuazione Emma tesoro o principessa.
Passava le sue giornate a parlare con il suo cane e a dargli da mangiare.Miss Lea era un bassotto marrone scuro, e abbastanza in carne.
Non faceva gran che, se non dormire e mangiare. Seguiva ovunque il suo padrone, anche in bagno, e iniziava a ringhiare se alzavi la voce contro Dago.Il vecchio stava per conto suo, e ogni tanto tirava fuori qualche teoria sul complotto.
"Il governo ci hanno fatto il lavaggio del cervello. Ci hanno fatto credere che la terra non sia piatta. Quando è ovvio che lo è!"
Emma annuiva a tutto ciò che le diceva, aveva capito che provare a spiegargli perché le sue teorie fossero completamente sbagliate, non portava da nessuna parte, perciò, per non avverte problemi, si limitava a dargli ragione.
L'unica persona che Emma non aveva ancora ben inquadrato era Al.
Stava spesso per conto suo, e ogni pausa era buona per andare in giardino a fumare.
Alternava comportamenti dolci e amichevoli, a momenti in cui la presenza di Emma sembrava solo disturbarlo.All'incontro di mercoledì, in cui avevano approfondito l'argomento sull'apatia di Emma, si era arrabbiato con lei, sostenendo che non fosse possibile non provare emozioni.
"La vita è così immensa e grande, che è impossibile non provare emozioni" le aveva detto.
Emma dopo aver provato a spiegargli che non era una cosa che voleva, ma ci era nata così, gli aveva risposto che la sua opinione, per lei, era del tutto indifferente, e che non doveva dare delle spiegazioni a lui, sul perché non ci riuscisse.Al a quelle parole, non replicò.
Rimase in silenzio, seduto nella sua sua solita sedia, a braccia conserte.
Con lo sguardo che la guardava sospetto, sotto quegli occhiali neri che teneva giorno e notte.Era giovedì.
Emma aveva aspettato quel giorno più di ogni altra cosa. Finalmente avrebbe rivisto suo padre.
Le visite sarebbero iniziate alle 17, e prima avrebbe avuto l'incontro con il gruppo. Il quarto della settimana.Entrò nella stanza dove si tenevano gli incontri, e si sedette al suo solito posto.
Piano piano arrivarono anche gli altri e quando vide Al, capì subito che quella, era una giornata in cui sembrava non sopportarla.Emma alzò le spalle. Avere o non avere la sua amicizia, le era indifferente.
Perciò si sarebbe adeguata a quello strano ragazzo.Appena l'istruttrice entrò nella stanza, Emma e tutti gli altri, si accorsero che quel giorno, oltre al suo taccuino, Emily portava anche uno specchio.
"Buongiorno ragazzi" disse sedendosi nella sedia rimasta libera.
"Buongiorno" risposero loro in coro.
"Oggi faremo un esercizio un po' diverso dal solito e ci servirà questo" disse indicando lo specchio.
"Uno specchio? Veramente? E cosa ci dovrei fare?" Chiese Marla.
"É un esercizio di gruppo. Dovete guardare la vostra immagine riflessa e descriverla al gruppo."
"Si e immagino che come minimo questo sia uno specchio incantato, e che mi mostrerà il mio desiderio più nascosto" ribatè Marla con voce ironica.
"Ohh io lo so qual'è. Un gufo. Un gufo enorme. Che ci porta tutti via. Si sì. E indovinate dove" domandò il vecchio al gruppo tutto entusiasta
"Via dalla fine del mondo" risposero tutti in coro.
"Esatto. Sarò un salvatore."
"Nah secondo me mostra delle belle piante. Ma non robaccia eh piante di prima qualità. Roba buona insomma" intervenne Al.
"Ma te sai solo pensare al fumo Al?" Chiese Marla scocciata.
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Apatia
FantasíaLa vita di Emma è caratterizzata dall'indifferenza. Ha un mostro dentro di lei che vive al posto suo e ogni cosa sembra non suscitarle nessuna emozione. Vive nella sua vita monotona, senza sentire il desiderio di cambiare qualcosa, finchè una notte...