Capitolo 5

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E mi affacciai da lì. Si vedeva il mare ed era bellissimo. Da lì non sembrava di essere in un carcere ma in una villa. Mi sentivo rilassata

<aie finito e' starti co ò CHIATTILL?> Sentii dietro le mie spalle..
Era Edoardo che si avvicinava

<Ma qual'e il tuo problema se sto con Filippo?>
<Azz mo' saje pure o' nome suo> mi disse forse mostrando un pò di gelosia
<Eh certo> dissi dandogli le spalle e continuando a guardare il mare
<Ma.. perché siete stati tutto sto tempo in cucina?>
<Esagerato. "Tutto sto tempo". Il tempo che serviva per scaldarsi un piatto di pasta. Ma poi a te che te ne frega? C're? Si gelos?>
<E anche se fosse?>
<Non ne avresti motivo>
<Ah no?>
Lo sentii avvicinare sempre di più e sentivo il suo fiato sul collo. Inutile nascondere i brividi che ho provato.

<o' motivo è ca' si me avvicìn a te aie e' brividi? Ppe chistu pòzzo sta' tranquillo?>
Mi lasciò un bacio sul collo..
<E comunque mi ha dato fastidio> mi sussurrò all'orecchio
<E quindi?> replicai io
<Quindi nessuno si deve avvicinare a te. Capito pccrè?>
<E tu hai capito che non sono tua e non puoi controllarmi?> Dissi nervosamente, girandomi di scatto e trovandomi faccia a faccia con lui
Sospirò, ignorando la mia domanda ma continuava a guardarmi negli occhi.
<vabbuò. Ma almeno un bacio me lo merito per i cioccolatini di stamattina?>
A quel punto mi venne un'idea. Volevo farlo morire.
<Eh certo che te lo meriti> dissi sorridendogli e lui mi prese i fianchi.
Si avvicinava sempre di più. E mancava davvero poco. Presi la sua faccia tra le mie mani e gli detti un piccolo schiaffetto allontanandomi da lui e dalla sua presa
<Lo sai che sei proprio  stronza?>
<Eh certo che lo so> dissi divertita
<Vabbuò Edoà, io vado>
<Eh no dai, stai altri 5 minuti. Mi piace stare con te >disse sorridendo. Sembrava sincero.
<Non posso. Il mio turno è finito un quarto d'ora fa> dissi dispiaciuta
<Vabbuò. Allora ci vediamo? Domani vieni sempre nella cella mia?> chiese speranzoso
<Si, ci vediamo. Ciao> dissi avvicinandomi a lui per dargli un bacio in guancia a cui sorrise come un ebete
<Pccrè Tu me faij usci pazz>
Mi stavo allontanando. Mi fermai e sorrisi al pensiero di lui che pensava di baciarmi.
Questo Ragazzo mi lascia senza parole

Tornai in cella e nel pomeriggio fui con Naditza Serena e il resto delle ragazze a giocare a pallavolo
Solo che verso la sera ricevettimo la notizia che avremmo fatto un corso d'arte con i ragazzi e un corso di musica con Filippo e Naditza che avrebbero dovuto insegnarci il piano forte. Sarebbe iniziato tra qualche settimana, il tempo di sistemare alcune cose.
Mi feci una doccia e mi misi a dormire non prima di aver mangiato un cioccolato che mi aveva regalato Edoardo.

La mattina successiva ero dinuovo nel dormitorio
E mi fermò il comandante per dirmi che c'era qualcuno dei maschi che non voleva Farsi l'ora d'aria e quindi era rimasto nella cella, se avessi avuto problemi dovevo soltanto buttare una voce che lui sarebbe intervenuto subito. Vidi che c'erano due ragazzi,
Pino e CARDIOTRAP che stavano parlando, non so di cosa, ma appena mi videro smisero di parlare come se il centro del loro discorso fossi io
Li salutai e loro ricambiarono. In più, stemmo a parlare per qualche minuto del più e del meno
Poi rifeci i loro letti anche se mi aiutarono.
Li salutai e continuai il giro.
Arrivati da Edoardo vidi che lui stava a letto..

Ci Sta Il Mare Fuori. (Mare Fuori.)🌊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora