Capitolo 30

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Giorgia Pov's
Mi voltai a guardarlo e lui aveva lo sguardo fisso su di me
Sorrisi e sorrise anche lui
E per un attimo pensai che si fosse ricordato che ero io quella a cui aveva detto "ti amo"
Lo vidi arrivare verso di me
<Io e te dobbiamo parlare> mi prese per mano e mi portò via dall'aula di ceramica.
Arrivammo nell'aula che usavamo per fare materie teoriche
<Cosa devi dirmi? Ho da fare> gli dissi in modo da poter evitare la discussione
<Disdici i tuoi impegni. Devo parlarti> mi disse lui che si mise seduto
Feci un respiro profondo e mi misi seduta anche io
<Ieri sera è successo qualcosa>
Appena sentii queste parole sbiancai.
<Ero troppo ubriaco per ricordare, ma qualcuno mi ha riportato in stanza> mi disse confessandosi
< Come mai eri ubriaco?> Gli chiesi
<Volevo dimenticare di aver infranto la nostra promessa> mi rispose lui, sentendosi in colpa
<So che vuoi che restiamo amici e per me va bene così, Solo che eri così bella che non ho resistito dal baciarti. Tu hai un certo effetto su di me, l'hai sempre avuto, sin dalla prima volta che ti ho visto> disse tutto d'un fiato
<Edo, di cosa vuoi parlarmi?> Gli dissi per arrivare alla fine della discussione
<Ieri ho detto ti amo a qualcuna, solo che quel ti amo non era per quella ragazza, non dovevo dirlo a lei, solo che stavo pensando>
Ripresi fiato e capii che non ricordava che fossi io
< A chi pensavi mentre lo dicevi?> Gli chiesi, per capire se veramente "in vino veritas"
<Pensavo alla madre di mio figlio> mi disse, così, di botto, e tutte le mie speranze mi crollarono addosso. Ero contenta che almeno aveva capito che non potevo mettermi in mezzo la sua vita, ma avevo pensato che quel ti amo fosse sul serio riferito a me
<Edoardo cosa vuoi da me?>
<Mi devi aiutare a capire>
<Cosa??>
<A chi ho detto ti amo>
<Edoardo, come posso aiutarti? Siamo almeno 30 ragazze qua dentro e tu non troverai mai chi può dirti la verità>
<Perché dici questo?>
<Perché non l'hai detto a una ragazza qualsiasi.  L'hai detto a me, guardandomi negli occhi. Mi hai detto sussurrandomelo che mi amavi, ma hai appena detto che non era riferito a me, quindi apposto così. Puoi anche smettere di cercare> sbottai. E mi pentii subito dopo.
Andai via. Era tutto troppo stressante e non potevo rimanere a guardarlo.
Mentre andai via sentii Lino che diceva a Beppe di chiamare Edoardo e che era un emergenza.
Decisi di ignoarare la cosa e sotto il consenso di litz andai in cella e ci passai tutto il pomeriggio.
Arrivò Naditiza, con cui parlai per due ore intere ininterrottamente.
<Guarda che è stato chiamato d'urgenza e lo hanno portato via> mi disse lei
<Ma che sarà successo?> Le chiesi
<Boh Giò, non ne sa niente nessuno>
Decisi di addormentarmi e fare sfumare così la cosa.

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