Capitolo 26

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Primo giorno da amici.
Mi svegliai e il mio cervello non faceva altro che ricordarmi che adesso non potevo comportarmi in maniera diversa con Edoardo. Dovevamo essere amici. Solo ed esclusivamente amici.
Mi misi dei pantaloncini e scesi giù.
La giornata oggi prevedeva, lezione d'arte insieme ai ragazzi e poi ora buca nel pomeriggio.
Mi misi sul mio tavolo e continuai a spargere colore nella mattonella che avevano dato a ognuno di noi.
Ero tranquilla. Andava bene così.
Arrivarono i ragazzi ed Edoardo e io ci scambiammo uno sguardo, lui nel frattempo mi fece l'occhiolino e io mi limitavo e sorridergli.

<Quindi amici eh?> Mi disse Nad, sedendosi accanto a me..
<Nad, per piacere, è già difficile così.> Le dissi
<Ma basta vedere come vi guardate per capire che non potrete mai essere amici> mi disse lei con tutta la sincerità del mondo
<Ci dobbiamo riuscire..starci insieme vuol dire farmi del male e non ho intenzione di stare male per lui.>
Lei mi abbracciò capendo il mio stato d'animo.

Edoardo Pov's
Amici. Ma che amici? Bastava vedere come la guardavo, per capire che non potevo essere suo amico.
Non ce la potevo fare. Lei era così bella e io sul serio avrei fatto qualunque cosa per lei.
La guardavo da lontano che parlava con Naditza e all'improvviso vidi Milos avvicinarsi a loro
Guardai la scena e stavo per partire in quinta quando mi fermò Ciro.
<Stai fermo qua. Se succede qualcosa puoi partire.> mi disse.
Il mio sguardo tornò su Giorgia.

Giorgia Pov's
Si era avvicinato Milos a noi e la cosa mi stava infastidendo.
Era insistente e in più era anche fastidioso.
<Puoi farmi il favore di andartene?> Gli domandai
<Uh, la principessa tira fuori gli artigli. Non capisci che mi ecciti di più?> Mi disse lui in un modo veramente schifoso
Mi alzai in piedi e mi misi faccia e faccia con lui
<Senti Milos forse non ci siamo capiti. O te ne vai e non ci rivolgi più la parola o...
<O cosa? Pensi che mi metti paura?> Mi disse lui
<Non capisci che se ti vesti così mi provochi.> Disse mettendomi una mano sulla spalla.
Mi allontanai al suo tocco e mi partii uno schiaffo.
Lo presi in pieno viso e non mi pentivo affatto.
Lui alzò un dito per rivolgersi verso di me ma neanche il tempo di riuscire a fare quest'azione che sentimmo come qualcosa di vetro rompersi.
Edoardo che era venuto accanto a noi e aveva sbattuto sul tavolo una bottiglia di vetro, rompendola e ferendosi alla mano.
Edoardo prese Milos dal collo e lo scaraventò al muro.
<Tu forse non hai capito che la devi lasciare stare.> Gli urlò addosso Edoardo.
<Ah sì? E perché dovrei? Puoi scopartela solo tu?> Gli rispose Milos.
Edoardo partì in quinta. Iniziò a prenderlo a pugni e nel frattempo gli ripeteva  che non era nessuno per parlare in questo modo di me.
Il comandante e Beppe li separano e portarono Milos via da quella stanza.
Io presi la mano di Edoardo e lo portai dietro gli armadietti dove stavano i blocchi di argilla.
Gli guardai la mano e stava perdendo sangue.
<Serve qualcosa per bloccare il sangue.> Gli dissi praticamente in panico.
<Credo di avere qualcosa> mi disse lui prendendo con la mano non ferita qualcosa dalla sua tasca.
Era qualcosa di familiare. Ma certo, era la mia bandana, quella che avevo lasciato sul pullman dopo la gita al mare.
Lo guardai stupita e senza esitare presi la bandana e gli fasciai la mano.
Lui nel frattempo sorrise e io lo guardai interrogativa
<Rido perché ogni volta che faccio a botte con qualcuno mi curi sempre tu> mi disse sorridendomi.
Io sorrisi e avevo finito di medicargli la mano
<Sei un po' come la mia cura> mi disse lui e stavolta la sua voce era più profonda, sensuale, calma
Io mi morsi il labbro, ma tolsi subito qualsiasi pensiero da innamorata dalla testa e gli chiesi
<Pensi che non sappia difendermi da sola?>
<Al contrario, penso che tu ti sappia difendere abbastanza bene da sola ma sono sicuro che ogni donna ha bisogno di qualcuno che la difenda> mi disse, rispondendo ai miei dubbi.
<E tu hai intenzione di diventare il mio qualcuno?> Gli dissi io, incuriosita dalla situazione
<Ho fatto a botte due volte per te. Secondo te non sono già il tuo "qualcuno"?> Mi disse lui e stavolta la distanza tra di noi era minima. Se ci fossimo

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