Capitolo 22

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*Il giorno dopo*
Mi svegliai. Stavo male mentalmente e ci venne a svegliare Liz dicendoci che avremo fatto una gita insieme ai ragazzi al mare.
Decisi che dovevo farlo morire e poi una gita al mare era quello che ci serviva...
Misi un pantaloncino con una maglietta che arrivava quasi fino al mio ombelico.
Misi il mio profumo e insieme a Naditza scesimo giù.
Il pullman era davanti a noi e i ragazzi erano già saliti.
Beppe e Liz riunirono tutte le ragazze per controllare che non mancasse nessuna e poi ci fecero salire.
Lui era nel posto esterno della fila di sinistra, sesta fila. Assieme a lui c'era Ciro che appena mi vide capì che qualcosa non andava. E ci credo, il giorno prima avevo sbraitato in faccia all'amico suo.
Mi tremavano le gambe a sapere di passargli accanto e lui era lì che aspettava andassi avanti .  Successivamente, oltre lui, c'erano altre 7 ragazze dietro di me che aspettavano andassi avanti per potersi sedere e così feci.
Prima fila...seconda fila...terza fila... quarta fila...quinta fila... E sesta fila
Mi prese la mano.
"Pccrè" mi guardò con colpevolezza negli occhi, pronunciando quelle parole.
Gli lasciai la mano e lo guardai con uno sguardo di indifferenza. Mi aveva fatto male e mi volevo troppo bene per stare così.
Settima fila.. ottava fila.. nona fila..
Okay ero abbastanza lontana da lui
Mi misi dalla parte del finestrino e accanto a me si mise Naditza che stava evitando di stare con Filippo per farmi coraggio.

Edoardo Pov's
Oggi andavamo al mare. A lei piaceva andare al mare. E io mi sentivo uno schifo per quello che le avevo fatto.
Mi misi nella sesta fila del pullman, aspettando che lei arrivasse.
Eccola, era lì, all'iniziò del pullman che forse mi cercava.
Proseguì verso di me e quando mi passò accanto sentii il suo profumo. Quel profumo mi aveva stregato sin dalla prima volta che l'avevo vista dentro la mia cella. Quando sentivo il suo profumo, attorno a me era tutto calmo e io stavo bene con me stesso avendo lei accanto.
Senza pensarci due volte, le presi la mano come facevo prima di distruggere tutto e la chiamai
<Pccrè> mi venne da dirle.
Lei ,staccò la presa della mia mano e mi guardò con sguardo ferito e indifferente, andandosi a mettere più lontano possibile da me.

Giorgia Pov's
Il viaggio verso il mare durò circa una quarantina di minuti.
Ci aspettava una barca veramente grande da poterci ospitare tutti.
Fecero salire prima i ragazzi.
Edoardo e Ciro si misero davanti il pontile per aiutare a far salire.
Arrivai davanti a loro ed entrambi mi porsero la mano
Accettai quella di Ciro e salii sulla barca, andandomi a sedere sul divanetto posto all'estremità della barca.
Sole, mare. Ero quasi tranquilla se non fosse per il buco nel petto che mi aveva provocato.
Beppe sapeva guidare veramente bene una barca e il mare ci cullava tra le sue onde.
Io cercavo di abbronzarmi mentre vedevo tutti gli altri scherzare tra di loro. Me ne stavo in disparte e stavo bene così per oggi.

Edoardo Pov's
Lei era ferita. Mentre tutti scherzavano lei cercava di prendere il sole. Erano quasi le due e lei aveva saltato il pranzo e la colazione.
Decisi di farle un panino col salmone dato che tempo prima mi aveva detto che lo adorava. Anche se non voleva parlarmi, nessuno vietava di prendermi cura di lei anche a  "distanza". Così mi bagnai la mano e andai a scaricarle qualche gocciolina d'acqua addosso.

Giorgia Pov's
Mi sentii delle goccioline cadere sulla faccia.
Aprii gli occhi e c'era Edoardo davanti a me
Lì richiusi.

<So che non vuoi parlarmi, ma sono quasi le due del pomeriggio e tu non hai ancora mangiato. Qui c'è un panino col salmone e il limone come piace a te. Almeno mangia questo.> Mi disse, lasciando il pane accanto a me. Riaprii gli occhi quando sentii che se ne fosse andato. Presi il panino. Avevo veramente fame.
Mi ricordai quando gli dissi che adoravo il salmone col pane. Era una domenica e quella domenica eravamo felici e spensierati.

Nel pomeriggio....

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