Capitolo 32

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Mi baciò. Era lì e mi baciò. Un bacio che forse ci aveva fatto dimenticare tutto quello che era successo in questi giorni. Le liti con lui, il ti amo, i suoi problemi e i suoi sogni infranti verso quel bambino, che non era suo.
Un bacio passionale che non finiva più.
Finché venimmo interrotti da uno schiarimento di voce. Ci staccammo come se fossimo colpevoli di un reato.
Era Ciro
<Mi dovete scusare, ma Edoà t'agg parlà>
<Cirù ma proprio adesso?> Gli disse
<Si è urgente> gli disse anche molto arrabbiato
Decisi di lasciarli da soli e tornare in laboratorio
<Pccrè ci virimm aropp> mi disse, lasciandomi un bacio a stampo
<A dopo> gli risposi, ricambiando il bacio e lasciando la cella.

Edo pov's
Ciro mi aveva detto che durante il giorno,  nell'istituto sarebbero arrivati sua sorella e mio fratello,  perché ci avrebbero aiutati a evadere da lì. Era un piano che avevano escogitato mesi prima ,Ma io adesso non volevo più evadere, non avevo niente che mi aspettasse fuori e tutto quello che volevo era lì. Dovevo stare attento a Mimmo, lui non doveva sapere di Giorgia perché avrebbe fatto di tutto per separarmi da lei.

Giorgia pov's
Io tornai in laboratorio ma dopo un po' ci diedero la pausa per giocare fuori a pallavolo.
Mentre stavo per lanciare, sentii un fischio. Mi voltai, ed era Edoardo che mi schiacciò l'occhiolino. Sorrisi come una cretina..
All'improvviso i cancelli si aprirono, il tempo si fermò lì dentro e tutti eravamo curiosi di sapere cosa c'era dietro quei cancelli, così tanto che ci avvicinammo di più per capire.
Due macchine diverse, una dietro l'altra che entrarono nell'istituto.
Da una macchina uscì una ragazza, con i capelli lisci, un tatuaggio sul braccio che andò a salutare Ciro e abbracciò Edoardo.
Dall'altra scese un ragazzo, con i capelli quasi all'indietro che non venne calcolato da nessuno ma mi rivolse uno sguardo. Dopo quello, vidi gli occhi di Edoardo su di me, pallido in viso.
Dopo quei saluti tra quella ragazza, Ciro ed Edoardo e quel ragazzo che non venne calcolato da nessuno, le guardie li portarono dentro entrambi e tutti ricominciammo a fare quello che stavamo facendo.
Edoardo venne verso di me .
<Pccrè possiamo parla nu minuti?> mi chiese
<Si dimmi>
Mi prese in disparte
<Mi devi fare un piacere> mi disse
<Sentiamo>
<Hai visto il ragazzo che hanno portato adesso? Non devi rivolgergli la parola>
<Ma perché?>
<Perché è Pericoloso> mi rispose
<Non mi sembra che la ragazza che ti ha abbracciato, sia meno pericolosa di quel ragazzo> gli risposi
<Non è la stessa cosa> mi disse
<Togliti dalla testa che puoi decidere con chi posso parlare e con chi no. Decido io.
Anche quella ragazza che ti è saltata addosso mi sembrava pericolosa, eppure non mi sembra tu ti sia fatto problemi> gli dissi e
Decisi di tagliare la discussione
<Mettiti in testa che non sei tu a decidere per me. Torno a giocare se non ti dispiace>
Lui restò lì che si rassegnò alle mie risposte perché era l'unica cosa che poteva fare. Non aveva motivo di privarmi di parlare con gente, non era nessuno.

Venne l'ora di pranzo e andammo tutti in mensa.
Edoardo si venne a mettere accanto a me e mi guardò, gli rivolsi lo sguardo
<Che vuoi?> Gli dissi
<Jà pccrè, facciamo pace> mi disse dandomi un bacio in guancia
<E tu la smetti di fare lo scemo?> Gli dissi
<Va bene, però sul serio, stai attenta a lui>
<Ma posso sapere chi è? Perché è così pericoloso?>
Non finì di aprire bocca che una figura si mise nel tavolo con noi
<Vuoi sapere chi sono?> Mi disse il nuovo ragazzo  con un ghigno in faccia...

Buon natale ragaaa

Ci Sta Il Mare Fuori. (Mare Fuori.)🌊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora