Capitolo 8

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Decisi di fare l'indifferente davanti ai suoi occhi. Se prima avevo intenzione di parlargli adesso poteva strisciare ai miei piedi.
Continuai con il mio disegno e all'improvviso vidi una sagoma avvicinarsi.
Era lui.

<Pccrè tutt'appost?> Mi disse avvicinandosi
<C're? Che vuoi?> Gli dissi particolarmente nervosa
<Senti devo chiudere il forno. Mi aiuti?>
<Fatti aiutare da Teresa. È lei che se ne intende> dissi facendo la gelosa e me ne pentii subito..
<Sei gelosa?> Mi chiese lui divertito
<No> risposi mentre stavo modellando l'argilla
<Mi aiuti? Dai> disse mettendo la sua mano sopra la mia e facendomi fermare
<Ti aiuto ma non devi toccarmi.> Dissi veramente nervosa, andando verso il forno

<Qual'e il problema?>
<Non riesco a chiuderlo. T facc vrè>

Si mise lì davanti e veramente non riusciva a chiuderlo.

<Eh certo che non ci riesci. Questa leva va in senso orario. Scem> gli dissi avvicinandomi a lui, toccandogli la mano da mettergli sulla leva e poi facendo girare la leva nel verso giusto.
Mi guardò scioccato perché non si aspettava fosse così semplice.

<Te l'ho detto che servivi tu> disse girandosi verso di me
<Bene. Adesso posso pure andarmene>
Feci per andarmene e mi prese la mano facendomi girare verso di lui
<Non abbiamo parlato più>
<Riguardo cosa?>
<Eh, la lite che è successa la settimana scorsa>
<Non c'è niente di cui parlare. Stavi male, ti ho portato dei biscotti e mi hai trattata di merda. Direi che è anche finito il discorso>
<Perché non mi chiedi perché ero arrabbiato?>
<Vabbuò ya, allora, c tenev?> Gli dissi, con l'intento di capire veramente perché fosse arrabbiato quel giorno
<Ti avevo visto buttare la spazzatura e avevo visto che avevo addosso la maglietta di Ciro. E mi sono infastidito.>
Rimasi scioccata
<Famm capì. Tu te si incazzàt pecché io avevo 'ncuoll a' magliett e' Cirò?>
<Si>. Disse imbarazzato e abbassando la testa
<E perché ti ha dato fastidio?>
< Appena ti ho visto con la maglietta di Ciro ho pensato la qualsiasi. Non capivo perché avessi la sua maglietta e poi ho fatto anche una rissa con lui. Pccrè tu fai uscirè pazz.> mi disse veramente convinto di quello che stava dicendo
<Certo che sei bravo a chiacchere> gli dissi. Dato che fino a mezz'ora fa stava dietro Teresa chiamandola "pccrè"
<Ancora non hai capito che non sono solo chiacchiere?> Mi guardò negli occhi e il mio cuore ebbe un sobbalzo
<Ancora? Da quanto mi conosci? Due settimane?>
<Me pare ra na vita>
<Attento, stai ricominciando con le chiacchere.>
Dissi mentre stavo per andarmene

<Aspetta un attimo> mi prese il braccio e mi portò dietro gli armadietti
<Questa secondo te sono ancora chiacchere?>
Estrasse una collanina a forma di cuore dalla tasca e me la mise davanti
<Ti piac?> Mi chiese
<Si è bella. Ma da me che vuoi?>
<Voglio che la indossi. È un mio regalo per scusarmi del fatto che sono un cretino>
<Ah allora l'hai capito> dissi prendendolo in giro e sorridendo
<Quanto sei bella mentre ridi?>

Tornai seria e lo guardai negli occhi arrossendo

<Vabbuò ya, te la fai mettere?>
<Si>

Mi alzai la chioma di capelli ricci che avevo e lui mi attaccò la collana
Lasciò un bacio sul mio collo per poi farmi girare dinuovo

<Ti sta molto bene pccrè>
<Adesso ti dico una cosa Edoardo.>
<Me fai salire l'ansia così> disse preoccupato

Lo presi dalla maglietta e lo attaccai al muro avvicinandomi alla sua faccia.

<Se tu chiami un'altra volta "pccrè", Teresa o qualsiasi altra ragazza che non sono io ti faccio saltare la testa>
<Ma allora ti piace pccrè come nome?> Mi disse prendendomi i fianchi e facendo coincidere col suo busto
<Ma secondo te?> gli dissi mordendomi le labbra.
E lui tornò serio. Quegli occhi che sembravano sempre più belli.
Eravamo davvero vicini, mancavano pochissimi centimetri per baciarci
Ma non volevo dargliela vinta
Gli presi la faccia tra le mani e gli diedi un bacio in guancia

<Grazie per la collana Edo>

Gli dissi, liberandomi dalla sua presa e  lasciandolo lì come un baccalà.
Ritornai al banco di lavoro e continuai a lavorare. Poco dopo arrivò pure lui che sorrideva a 150 denti e la cosa mi faceva stare bene.

Poco dopo tornammo in cella. E io raccontai tutto a Naditza e Serena.
Loro erano contente per me però c'era qualcosa che non mi convinceva.. come se volessero nascondermi qualcosa per non ferirmi.
Lasciai perdere questo pensiero e mi misi a dormire
A un certo punto però...





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