Capitolo 27

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<Ho fatto a botte due volte per te. Secondo te non sono già il tuo "qualcuno"?> Mi disse lui e stavolta la distanza tra di noi era minima.
Lui chiuse gli occhi e si appoggiò col naso al mio collo.
Mi mancava l'aria quando faceva queste cose .
Sniffò il mio profumo come cocaina..
<Mi è sempre piaciuto il tuo profumo pccrè> disse sussurrandomi all'orecchio
Io sorrisi, ricordando la frase che disse uno dei primi giorni che ci vidimo per la prima volta
"C bell'odor c tien, pccrè"
Lui mi mise le sue mani sui fianchi e mi tirò verso di lui per abbracciarlo. I nostri corpi combaciavano alla perfezione e io tra le sue braccia mi sentivo sicura, era come se fossimo due incastri di un puzzle
<pccrè, Mi prometti una cosa??> Mi chiese lui
<Se posso> gli risposi
<Promettimi che non sarà l'ultima volta che stiamo così >
<Te lo prometto Edo.> Gli risposi, con la sicurezza che quello non sarebbe stato l'ultimo momento per noi.
Ci staccammo
Lui mi diede un bacio sulla guancia
<Grazie ancora> mi disse infine, andando via e lasciandomi lì.

Era pomeriggio e avevamo l'ora d'aria.
La notizia di Milos, che voleva provarci con me e la rabbia di Edoardo fecero un giro veloce dentro l'istituto.
Io, Nad e Serena eravamo sedute sul muretto che parlavamo della nostra vita prima del carcere.
Nad cercava di parlare della difficoltà che aveva con i suoi genitori, che volevano venderla a una specie di cugino, invece Serena ricordava in modo malinconico la rapina che aveva fatto per avere i soldi per comprare la cocaina.
Io invece di ricordare le cose brutte, ricordavo cose belle come ad esempio: le passeggiate al mare con mio nonno quando ero piccola, il sapore di un buon gelato e la tranquillità che mi metteva il mare.
Arrivarono Totò, Ciro ed Edoardo a interrompere i nostri ricordi.

<Uà comm siete pensierose> disse Totò
<Pensano ai fidanzati> rispose Ciro come se fosse la cosa più ovvia da dire
<Magari pensano agli amici.> Rispose a sua volta, Edoardo, rivolgendomi uno sguardo e facendomi l'occhiolino
Erano strani tutti e tre. Era come se stessero per fare qualcosa e stessero cercando di nasconderla.
<Edoà, ma secondo te che tempo fa domani?> Chiese Totò a Edoardo
Lì vidi con due secchi d'acqua dietro la schiena
<Secondo me chiov> disse Edoardo buttandoci l'acqua addosso e iniziando a ridere.
<Edoà. Comincia a correre.> Lo avvertii.
Ci avevano bagnate, eravamo fradice.
Mi alzai e iniziai a rincorrere Edoardo.
Mi portò dall'altra parte dell'istituto e facevo fatica a trovarlo. Mi aveva sorpassato.
All'improvviso mi venne un lampo di genio e guardai il tubo dell'acqua che era collegato a una fontana che andai ad aprire.
Sentii dei passi e da lì a poco, Edoardo sarebbe stato lì.
Lo vidi e gli schizzai ad alta compressione l'acqua della fontana
Eravamo entrambi bagnati, che scherzavamo come due bambini
<Pccrè basta dai, scusami> cercava di dirmi lui evitando gli schizzi d'acqua
Decisi di accontentarlo, chiusi la fontana e posai il tubo per terra.
Lui nel frattempo stava cercando di aggiustarsi e si fermò a guardarmi mentre si tirava i capelli all'indietro.
Adesso di bagnato non c'erano soltanto i nostri vestiti.
Mi prese la mano e mi portò verso di lui. Eravamo stanchi, senza fiato per le corse  e tutti zuppi e ci mancava soltanto essere a questa distanza con lui per togliermi definitamente il fiato.
<C re?> Gli dissi accennandogli un sorriso
<Pccrè m fai impazzì> mi disse lui, portando la sua mano sulla mia guancia
<Edo ma che dici?> Gli dissi io, imbarazzata dalla situazione
<Sì tropp Bell> mi disse lui
<Edoà siamo solo amici, devo ricordar...>
Neanche il tempo di finire la frase.
Mi baciò.
Un bacio appassionato
Non si Fermava a un semplice bacio a stampo stavolta .
Mi spinse contro la parete dell'edificio che era alla nostra destra e io ero schiacciata tra lui e la parete.
Era bellissimo baciarlo così. Mi mancava veramente tanto.
All'improvviso si staccò...

Ci Sta Il Mare Fuori. (Mare Fuori.)🌊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora