Paura, un emozione primaria e che qualsiasi essere vivente sente, non c'è distinzione, non c'è preferenza, la paura non ha pregiudizi, ci colpisce tutti ed è inevitabile.
I viventi non possono fare a meno di avere una fobia, di spaventarsi, di temere qualcosa di più grande di loro, di improvviso ma pensiamoci bene, la vita che senso ha senza una sensazione di trepidazione? Di sgomento?
Non ci sarebbe più divertimento, non si darebbe significato alle cose, alle persone o ai momenti.
Senza paura non siamo che oggetti inanimati, senza anima o moralità.
Se hai paura delle conseguenze allora non compi azioni disdicevoli ma, se non provi alcun timore, allora non hai un freno.
Eppure a volte è proprio la paura il problema, se non ne hai per niente non sei davvero coraggioso ma se ne hai troppa allora diventi un topo cieco, che cerca di scappare da qualsiasi cosa.
Molto spesso chi ha paura, una fobia, diventa egoista, pensa alla propria salvaguardia, perde d'obbiettivo e forse è anche un modo per vedere chi si è davvero.
Natasha non voleva avere paura, le avevano insegnato che era una debolezza ma al momento ero seduta nella navicella insieme a tutta la squadra, leggeva i file criptati ancora e ancora, si sentiva impotente, spaventata e arrabbiata.
Yelena aveva letto tutto una volta e poi era rimasta immobile, nessuna delle due parlò con gli altri durante il viaggio, erano deluse, si sentivano tradite e sapevano che Josie si sarebbe sentita anche peggio.<<Stark, quanto manca?>>domandò Sam sospirando, erano in viaggio da ore ormai.
<<Sto cercando di capirlo>>
<<Com'è possibile che esista un regno, tipo Atlantide, e il mondo non lo sappia?>> borbottò Rhodes contrariato, Bucky alzò gli occhi al cielo.<<Le altri nazioni dovrebbero sapere>>
<<C'è una chiamata importante, Signore>>parlò Friday, Steve sollevò gli occhi su Nat.
<<Riattacca, sono occupato ad essere Indiana Jones alla ricerca della Città Perduta>>
<<Signore, è Re T'Challa>>
Tutti si voltarono verso Tony, nessuno ebbe il coraggio di dire una sola parola e fu Pietro ad alzarsi, questa era una svolta e nessuno lo avrebbe diviso da lei, neanche Bucky.
<<Che stiamo aspettando?>>domandò Clint mentre pilotava.
<<Pronti?>>chiese Stark guardando i compagni, Yelena fu la prima ad annuire.
Steve si mise al centro della navicella, vicino all'amico con il suo apparecchio e accettarono la chiamata. <<Signor. Stark, sono..>>
<<Si, lo sappiamo, Re T'Challa. Evitiamo carinerie inutili, tu non sei stato molto carino, no? Hai rapito la nostra Fiamma>>
<<Volevo solo aiutarla>>
<<Senza avvisare, che bell'aiuto>>disse Bruce.
<<Lei dov'è?>>domandò Pietro.
<<E' per questo che vi chiamo, vi vorrei invitare di persona qui>>
Yelena si fece avanti<<In Wakanda?>>
<<Si, esatto. Vi abbiamo già mandato il modo in cui arrivarci, è una situazione grave temo>>
<<Dimmi, vuoi ancora uccidere Bucky?>> domandò Steve.
<<No, so chi è il colpevole>>
Tony aprì la mappa arrivata e sorrise<<Direi tutto a posto! Siamo li tra mezz'ora>>
T'Challa non ne fu molto sorpreso ma attese, attese quei lunghi momenti e si cambiò, cercò di aiutare la sorella con i danni alla nazione.
Quando vide la navicella atterrare davanti al palazzo ed uscì con le sue guardie, il suo generale si chiamava Okaye e non era per niente felice della loro presenza.
Il gruppo scese guardandosi in giro, erano spaesati, sorpresi, meravigliati e preoccupati, un mix di emozioni contrastanti ma soprattutto indossavano già le loro divise da combattimento.
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𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
FanfictionL'universo ha visto molte guerre, ha sentito l'odore della cenere e ha visto il fuoco bruciare le anime dei propri eroi. Eroi che avevano un solo compito: proteggere la vita. Ma a volte è la vita stessa ad essere una fiamma che arde e ha un tempo b...