Capitolo 30

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Verità.
La verità ha un brutto effetto sulle persone, soprattutto quando fanno di tutto per non vederla, per non accettarla, perché se ammettessero di provare qualcosa andrebbero in frantumi, esploderebbero e onestamente non so se il problema sarebbe per loro o per quelli che hanno intorno.
Pietro era seduto di fianco a Josie, che pilotava in silenzio osservando il paesaggio innevato. Egli teneva sulle gambe il foglio rubato ma la sua mente viaggiava ormai da ore su quello che avevano detto gli altri Avengers. Avrebbe voluto dirle tutto ma se avesse scoperto che le mentivano sarebbe andata fuori di testa, questo era certo ma poteva cercare di aiutarla.
Sapere cosa aveva fatto Victoria l'aveva fatto innervosire, aveva venduto sua figlia alle Vedove Nere, a un uomo che aveva fatto esperimenti sulla sua bambina e per cosa? Perché era stanca di fuggire? Non riusciva a capacitarsi del perché tante persone avevano fatto del male alla ragazza di cui era innamorato, perdutamente aggiungerei. 
Si girò e la guardò, osservò la forma perfetta del suo viso pensando che solo una bellezza simile poteva essere metà umana, di fatto pensò di stare insieme a un'aliena ma la cosa non gli importava. Osservò i capelli ramati, di un bronzo più intenso e più arancione di quello della madre. Ella vestiva con dei jeans grigi a vita alta e sopra un maglione bianco che lasciava una spalla nuda, sotto degli stivaletti, era certo che avesse nascosto coltelli da qualche parte. Josie si girò appena e fece un sorriso che lo fece rilassare, divertito e normale.

<<Perché mi fissi?>>

Avrebbe voluto dirle la verità e anche lei avrebbe voluto ammettere che era agitata  ma non lo sapeva, lo stava totalmente negando a se stessa. <<Stavo rileggendo i tuoi appunti sul diario e ho pensato che non viene mai detto il tuo secondo nome>>

<<Beh, mio nonno non poteva prevederlo>>

Si irrigidì<<Ma se ci pensi nessuno al mondo si chiama Helion, non sembra neanche un nome, magari tuo padre c'entra>>

<<Non ho mai conosciuto mio padre e prima di J non ho avuto nessuna figura maschile nella mia vita. Devo ringraziare mia madre per questo>>commentò ironica.

<<Tua madre era americana, come mai Molov come cognome?>>domandò, voleva metterle dei dubbi così da trovare le risposte che lui già possedeva.

<<Non lo so, forse per Adelaida, era la mia maestra da bambina e aveva un cognome che si pronunciava come il mio. Però non sono esistita davvero fino al programma della Stanza Rossa, non ero registrata all'anagrafe e non ero mai uscita dal bosco. Ancora grazie, mamma>>

Pietro sollevò il labbro a sinistra, un mezzo sorriso e capì che era meglio evitare di continuare il discorso, c'era troppa carne al fuoco.
Egli si alzò e le andò vicino, si inginocchiò con agilità e Josie sorrise confusa per il gesto.

<<Non sono un fan di tua madre, per niente. Ma le sono grato per te, di questo, dobbiamo sul serio ringraziarla>>

<<Stai diventato smielato, Saetta>>lo prese in giro.

<<È quello che accade in una relazione, si dicono tante stronzate e si ha un sorriso da idioti sul viso>>alzò le spalle facendola ridere.

<<Hai sempre avuto un sorriso da idiota, anche prima di me>>

Lui spalancò la bocca divertito<<Cos'hai detto?!>>

Ella inserì il pilota automatico e scoppiò a ridere, lo fece tirando indietro la testa e sarebbe bello dirvi che non fu l'ultima volta in cui si sentì come niente potesse distruggere la sua felicità con Pietro, ma non fu così.
Ella si girò, assaporando lo sguardo che aveva su di lei, a volte lo beccava osservarla come incantato e anche in questa occasione la guardava così.

𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora