Capitolo 9

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I muri si dice che nascano per essere distrutti.
Le persone li creano per dividere, per proteggersi, per nascondersi ma questo non cambia il fatto che all'interno di quelle pareti si è eternamente soli. Costruirsi un'armatura potrà sembrare anche un modo per dire di essere forti ma è anche l'unico modo per non farsi coinvolgere da tutti, per allontanare le possibili distrazioni, dolori e speranze.
Josie non aveva mai abbassato la guardia, neanche quando era piccola, dopotutto aveva mentito alle sue sorelle sugli esperimenti. Pensava tutt'ora che solo perché si fanno delle buone azioni non si è assolti da tutte quelle brutte, rimarranno comunque quelle disdicevoli.
Quando atterrarono si trovarono in una campagna tipica americana, un campo enorme e disabitato con una grande casa, un orto, un capannone, c'erano molte cose e quando la navicella atterrò e tutti scesero pensarono di avere un'altra visone. Era un posto così tranquillo, puro da quello che vedevano solitamente.
Josie uscì per ultima mentre neanche gli Avengers capivano dov'erano, Clint invece camminava di fretta verso la casa con un sorriso imbarazzato e nervoso. Rogers si girò verso Molov e le offrì una mano<<Hai preso una brutta botta, fatti aiutare>>

<<Grazie, Capitano ma lei ha più bisogno di me>>indicò Natasha.

La rossa si voltò affaticata e nonostante avesse una gamba che le faceva piuttosto male mise un braccio intorno alla vita della sorella per sostenerla e quello di lei sulle proprie spalle. Steve ammirò quel gesto, molto, non sembrava qualcosa che avrebbe fatto la ragazza che lo aveva steso in Sokovia.
Arrivarono sul portico, Thor era piuttosto confuso e Barton aprì la porta ridacchiando da solo.

<<Tesoro! Sono io!>>Tutti si girarono appena entrati nel salotto sentendolo parlare così, apparve una donna mora, dall'aspetto gentile e con un grande pancione. Sorrise a tutti, imbarazzata<<Con degli amici, scusa se non ti ho avvertita>>

I due si baciarono con incredibile dolcezza, Josie si staccò da Natasha, che riuscì a sostenersi, mentre Tony alzò le spalle, confuso<<Un agente speciale>>

<<Signori, signorina>>sorrise Clint guardando Molov<<Questa è Laura>>

<<Conosco già tutti i vostri nomi>>disse gentilmente, a Josie già le piacque molto quando le sorrise guardandola<<Anche il tuo, anche se sei nuova negli Avengers>>

<<No, io non sono un Avengers>>rispose subito, Thor ridacchiò notando il suo noto categorico<<Sono una consulente, diciamo>>

<<E' mia moglie, diciamo>>continuò Barton notando come gli altri la fissavano.

<<Oh, dovrei scusarmi allora>>aggiunse poi Josie.

<<Ti stia scusando, stai bene, Peperoncino?>>sorrise Stark.

<<Ho fatto una bella ustione a tuo marito, in battaglia>>

<<Lo so ma lo capisco, davvero, poi hai salvato la vita a tutti loro nella Torre.>>

Si sentirono dei passi, poi due bambini corsero di fretta verso Barton, una bambina con delle trecce lunghe e un altro poco più grande di lei, moro. I due abbracciarono Occhio di Falco ridendo, erano tutti così felici ed era una cosa molto lontano dalla realtà di Josephine, la innervosiva.

<<Loro sono agenti più piccoli>>borbottò Tony mentre Steve fece una smorfia sconvolta.

<<Papà, mi sei mancato!>>rideva la bimba.

<<Dicevi?>>sussurrò Josie sarcastica.

<<Hai portato zia Nat?>>

<<Perché non lo scopri da sola?>>disse l'Avenger russa.

𝐅𝐈𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐀𝐓𝐇 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora